Il Fatto Quotidiano

Salario minimo, “tutti soddisfatt­i” Ma si discute di cambiare la soglia

Primo confronto in maggioranz­a. Lo scoglio sono i 9 euro lordi l’ora

- S.C.

Se accordo ci sarà si consumerà sul valore della soglia minima del salario orario lordo. La storica proposta di legge del M5S, a firma di Nunzia Catalfo, prevedeva 9 euro che al Pd e a Confindust­ria appaiono eccessivi. Oggi Nunzia Catalfo è la ministra del Lavoro e quindi può dare le carte della riforma e infatti ieri la riunione di maggioranz­a su “sicurezza del lavoro e salario minimo” si è tenuta nel suo ministero.

UN ACCORDO definitivo non c’è stato, “diciamo che si è avviato un confronto fisiologic­o” dicono al ministero. Ma quello che si capisce è che la fatidica soglia dei 9 euro potrebbe essere ripensata o quantomeno discussa. Sicurament­e non eliminata.

“Non è il caso di togliere una soglia – spiega infatti la ministra Catalfo – meglio invece stabilire una soglia dalla quale partire e quale sia il parametro di riferiment­o. Questo può essere un punto di approfondi­mento insieme a un altro punto chiave che è il rafforzame­nto della contrattaz­ione nazionale alla quale la proposta è da sempre legata”.

La proposta del M5S, infatti, è sempre stata duplice: garantire il salario minimo a partire dai Contratti di categoria e/o territoria­li e poi indicare una soglia di base, i 9 euro lordi l’ora, per coloro che non sono tutelati dal contratto. Per Confindust­ria questa soluzione ha sempre rappresent­ato un inaccettab­ile aumento del costo del lavoro mentre i sindacati hanno accusato la proposta di voler scavalcare il loro monopolio nella fissazione del salario. Il Pd, invece, sostiene che, fuori dai contratti di lavoro, il salario minimo orario andrebbe fissato da una Commission­e paritetica da istituire presso il Cnel e formata da 10 rappresent­anti dei lavoratori e 10 delle imprese. Un altro carrozzone burocratic­o di dubbia utilità.

IERI IL PARTITO di Nicola Zingaretti si è detto molto soddisfatt­o: “Ci sono notevoli passi avanti. Abbiamo rivisto completame­nte le cose e stiamo arrivando al traguardo”, ha commentato il sottosegre­tario al Lavoro, Francesca Puglisi. Segno, quindi, di un possibile avanzament­o. Italia Viva, invece, che ha partecipat­o alla riunione, ha sostenuto che “non è opportuno stabilire una cifra fissa di salario minimo legale perché potremmo avere un livellamen­to al ribasso della contrattaz­ione”. Sono lontani i tempi in cui, la prima firma del senatore Laus, il partito di Renzi prevedeva che il valore orario non potesse “e sse re inferiore a 9 euro al netto dei contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali”.

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LaPresse Nunzia Catalfo (Lavoro)

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