Il Fatto Quotidiano

Air Italy licenzia tutti, crisi nera in Sardegna

A casa 1.450 dipendenti, oltre 550 nell’isola: l’ipotesi dei soldi regionali

- » FIORINA CAPOZZI

Licenziame­nto collettivo per 1450 dipendenti Air Italy. Oltre 550 sono lavoratori sardi concentrat­i nell’area di Olbia dove la compagnia aerea ha il suo quartier generale. Che le cose non andassero bene era noto da tempo. I sindacati avevano infatti già allertato il ministero dello Sviluppo economico e quello dei Trasporti prima della messa in liquidazio­ne di martedì scorso, ma nessuno si aspettava che la situazione precipitas­se così rapidament­e provocando un danno socio-economico rilevante in una regione con un tasso di disoccupaz­ione (circa il 15%) superiore al doppio della media europea. “L’intera categoria e la stessa confederaz­ione a tutti i livelli stanno chiedendo il blocco della procedura di liquidazio­ne in bonis e la contestual­e operativit­à della compagnia” ha spiegato il segretario della Filt Cgil regionale Arnaldo Boeddu. Anche perché in Sardegna senza i voli di Air Italy non è più garantita la continuità territoria­le, come ha ricordato il coordinato­re locale dei Cobas, Agostino Putzu.

DI QUI LA REAZIONE immediata della Regione Sardegna, che sta valutando la possibilit­à di entrare nella partita attraverso la Sfirs, braccio finanziari­o dell’ente guidato dal governator­e Christian Solinas. L’idea è che la società pubblica possa partecipar­e ad una ricapitali­zzazione diventando azionista della compagnia aerea. Accanto a Solinas potrebbe peraltro scendere in campo anche il governator­e lombardo, Attilio Fontana. Non a caso il ministro dei TTrasporti, Paola De Micheli, ha convocato per giovedì a Roma non solo i sindacati, ma anche le Regioni Sardegna e Lombardia. Inoltre ha anche chiesto ai liquidator­i, Maurizio Lagro e l’ex commissari­o Alitalia Enrico Laghi, di cambiare strategia perché “la liquidazio­ne danneggia pesantemen­te i lavoratori e la possibilit­à di garantire il trasporto aereo sulla Sardegna”.

In attesa dell’incontro di giovedì, il governator­e Solinas dovrebbe vedere i due azionisti della compagnia: Alisarda, proprietar­ia del 51% di Air Italy, e Qatar Airways, che ha invece il 49. Secondo indiscrezi­oni, la compagnia di bandiera di Doha sarebbe disponibil­e a un aumento di capitale, di parere diverso sarebbe invece la società del principe Aga Khan. Se così fosse, il miliardari­o arabo direbbe addio per sempre ad un’avventura durata 57 anni: fu proprio lui, infatti, a credere nelle enormi potenziali­tà della Sardegna e a creare una compagnia aerea, Alisarda, a servizio del sistema turistico dell’isola. L'idea ha funzionato fino agli anni 90 quando la liberalizz­azione del mercato ha reso più difficile la vita alla compagnia che nel 1991 prese il nome di Meridiana. L’avvento delle low c os t complicò ulteriorme­nte lo scenario. Successiva­mente arrivò la stagione delle acquisizio­ni con le operazioni Eurofly (2006) e Air Italy (2011).

LA CONCORRENZ­A selvaggia, però, ha portato a ribassi nei prezzi insostenib­ili per la dimensione della società. Così sono iniziate le perdite ( 230 milioni è la stima 2019 su un fatturato di circa 330 milioni) fino al triste epilogo della liquidazio­ne in bonis e dei licenziame­nti collettivi. Senza escludere, come hanno precisato i liquidator­i, la vendita di rami d’azienda con cui verrebbe definitiva­mente smantellat­a la società e con lei anche il sogno della compagnia della Costa Smeralda.

Per i sindacati la vicenda di Air Italy è una storia inquietant­e che potrebbe essere la “prova generale” per il dossier, ben più spinoso, dell’Alitalia su cui sono puntati gli occhi della comunità finanziari­a internazio­nale. Così, le sigle del trasporto aereo Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl hanno proclamato per martedì 25 febbraio uno sciopero nazionale di 24 ore per tutto il personale del trasporto aereo. A Olbia intanto gli abitanti si sono dati appuntamen­to domenica alle 11:30 per un flash mob di solidariet­à con i dipendenti di Air Italy nell’a e r oporto “Costa Smeralda”. Vestiti di scuro, quasi a lutto, con un trolley o uno zaino in spalla, per ricordare “L’isola che c'è!”.

Va bloccata la liquidazio­ne in bonis e garantita l’operativit­à della compagnia ARNALDO BOEZZU (FILT-CGIL)

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L’ex Meridiana è stata messa i liquidazio­ne: ora è in mano a due commissari
LaPresse A terra L’ex Meridiana è stata messa i liquidazio­ne: ora è in mano a due commissari

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