Il Fatto Quotidiano

Video hot, Griveaux si ritira “Ma non siamo in America”

Ennesimo scandaloIl candidato di Macron a sindaco di Parigi affossato dai messaggi all’amante diffusi da un artista russo. I rivali: “Anti-democratic­o”

- » LUANA DE MICCO

Èscivolata su un video hot la candidatur­a a sindaco di Parigi, mai in realtà davvero decollata, di Benjamin Griveaux, l’uomo di Macron. Un vero colpo di scena all’americana che si abbatte sull’Eliseo: a un mese dalle municipali La République en marche, il partito di Macron, si ritrova ora senza candidato alla poltrona di primo cittadino della capitale. Poltrona che il presidente avrebbe volentieri scippato alla sindaca socialista Anne Hidalgo, che corre invece per il suo terzo mandato.

MA LA FRANCIA non è l’America e nel pieno della bufera, tutti, anche i rivali, si sono schierati per una volta dalla parte di Griveaux, vittima di un “revenge porn” a tutti gli effetti, caso raro se non unico in Francia. Ma riprendiam­o tutto daccapo. Ieri, di prima mattina, Griveaux registra una video- dichiarazi­one nei locali dell’agenzia France Presse: “Sapevo che la battaglia politica sarebbe stata dura – dice –. Ma questo è un fiume di fango. Nessuno dovrebbe mai subire una tale violenza”. In piena campagna per le municipali di marzo il candidato LaRem si ritira. Da alcune ore circolano sul Web delle conversazi­oni intime tra lui e una donna e un video in cui si masturba. Dietro lo scandalo c’è un certo Piotr Pavlenski, artista russo e militante anti-Putin che ha già fatto parlare di sé in passato. Dopo essersi cucito le labbra in sostegno alle Pussy Riot e aver dato fuoco alla porta della Lubjanka, sede dell’ex Kgb, nel 2017 ha chiesto e ottenuto asilo politico in Francia. Ma ha appiccato il fuoco anche alla facciata di una filiale della Banca di

Francia e per questo è stato condannato a tre anni di prigione. Ora è indagato anche per violenze a mano armata. Al quotidiano Libération ha spiegato di aver voluto denunciare “l’ipocrisia” del candidato LaRem: “Dice che vuole essere il sindaco delle famiglie, ma fa l’esatto contrario”. La sua “fonte” sarebbe una ex amante che evidenteme­nte aveva voglia di vendetta. Il video era stato messo in linea sul blog Pavlenski pornopolit­ique.com, prima di essere twittato da un ex deputato LaRem, Joachim Son-Forget e passare per un profilo di Gilet gialli. Sono immagini autentiche o un montaggio? Griveaux non ha smentito, ma sporgerà denuncia per violazione della privacy.

LA CAMPAGNA del fedelissim­o di Macron era nata male. L’ex portavoce del governo, giovane – 42 anni – ma affettato, poco amato dai parigini, non è riuscito mai ad andare oltre il 14% nei sondaggi, molto indietro alla Hidalgo e a Rachida Dati, candidata della destra. Il matematico Cédric Villani, macronista dissidente, si era candidato contro di lui. Alcune sue proposte sono state ridicolizz­ate, come la promessa improbabil­e di creare un Central Park a Parigi “spostando” la Gare de l’Est. Ieri Villani ha denunciato una “grave minaccia alla democrazia”. Hidalgo e David Belliard, il candidato verde per Parigi, hanno chiesto il “rispetto della vita privata”. Per Marine Le Pen, leader del Rassemblem­ent National, potrebbe trattarsi di un “complotto”. Alexis Corbière della France Insoumise, sinistra radicale, ha denunciato l’“americaniz­zazione” della vita politica francese. Di fatto Griveaux non ha infranto la legge. Macron ha già perso ministri e collaborat­ori per ben altri guai, con la giustizia. Il centrista François Bayrou ha retto un mese al governo: scelto per difendere la legge sulla

“moralizzaz­ione” della vita pubblica, si era dimesso per “impieghi fittizi” al parlamento Ue. L’ex ministro d el l ’ Ecologia, François de Rugy, ha lasciato il governo dopo le rivelazion­i su festini a base di aragoste e champagne a spese dei francesi. Più di recente si è dimesso pure il “monsieur pensioni” di Macron, Jean-Paul Delevoye, alle redini della controvers­a riforma, ma che prendeva soldi dagli assicurato­ri. E poi c’è stato lo scandalo di Alexandre Benalla, l’ex uomo della sicurezza dell’Eliseo filmato mentre picchiava dei ragazzi durante un primo maggio, ma stracopert­o dai vertici dello Stato. Se si aggiungono anche i mesi di proteste e scioperi, per Macron la vicenda di Griveaux è (solo) un colpo da incassare in più.

Sapevo che la battaglia era dura Ma questo è fango Nessuno dovrebbe subire una tale violenza

BENJAMIN GRIVEAUX

Griveaux dice di essere il sindaco delle famiglie, cita sempre moglie e figli, ma fa tutto il contrario

PYOTR PAVLENSKY

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