CHE GAFFE César deve morire: caos ai Premi
Alla vigilia della cerimonia s’è dimesso il Cda: colpa di Polanski?
Èsempre
colpa di Polanski. Quale novità. L’ultima puntata dell’a ffaire abita nella prestigiosa Académie des Arts et Techniques du Cinéma deputata ad assegnare i premi César, ovvero gli Oscar francesi.
LA NOTIZIA ormai nota è che alla vigilia dalla cerimonia di premiazione (prevista il 28 febbraio) il Cda dell’Accademia si è dimesso in seguito alle polemiche per l’alto numero di nomination (12) ottenute dall’opera del regista polacco. Le accuse sul cineasta di J’accuse sono le solite, a cui si aggiunge una presunta e misteriosa “opacità nella gestione del premio” di cui sarebbe vittima (o carnefice) l’istituzione stessa.
Tutti a casa, dunque, “per ritrovare serenità e procedere al rinnovo della direzione post premi”: è questa la sintesi del documento ufficiale a firma del presidente Alain Terzian. In ballo ci saranno addirittura, sotto la guida del potente Cnc ( Centre national du cinéma et de l’image animée) modifiche allo statuto associativo come da richiesta pervenuta alcuni giorni fa da parte di 400 vip del cinema francese, che hanno redatto una lettera aperta pubblicata poi su Le Monde. Questi chiedono una “riforma profonda” dell’Académie e revisione dei conti su cui grava la sopradetta “opacità”.
In tutto ciò, però, cosa c’entra Roman Polanski? Facile scivolare nella retorica, ancor più codardo aggirare l’ostacolo partendo da vetusti vizi burocratici che gravano sull’Accademia per evitare il vis-à-vis: assecondiamo le contestazioni e cancelliamo tutto, sia mai che i César vengan rovinati da manifestanti davanti alle Salle Pleyel (che comunque ci saranno). Già ce n’è abbastanza di manifestazioni in giro per Parigi, almeno i premi lasciamoli stare. Ma fare gli struzzi è la peggior cosa, ce lo insegna proprio la limpidezza intessuta in J’accuse da cui, a quanto pare, nessuno ha imparato.