L’ATROCE DILEMMA DI UN ROMANISTA ANTI-JUVE: TIFARE LAZIO ORA SI PUÒ?
Per chi ama i colori giallorossi tifare Juventus è l'ultima abiezione, l’infimo gradino che non si dovrebbe mai scendere. Eppure nell’ attuale, sanguinosa contingenza davanti al combinato disposto “catastrofe Roma-apoteosi Lazio” confesso di crogiolarmi in pensieri disgustosi. Poiché c’è qualcosa di ancora più raccapricciante dell’autogol di Pau Lopez che ci ammazza un derby praticamente vinto ed è l’ipotesi dello scudetto a quelli là che si materializza nel momento in cui Romelu Lukaku, sospinto dall’energia cinetica di milioni di noi pari a mille magawatt scaglia sulle terga di Acerbi il pareggio dell’Inter e tutto il livore del nostro scontento. C’è tra i miei disgraziati correligionari chi almanacca di una possibile arma segreta riposta nell’ultima giornata di campionato del 24 maggio quando la Roma ospite dello Stadium, dove non ha mai raccolto una cippa, farebbe bene a scansarsi nel caso alla Juventus occorresse la nostra pelle, debitamente scuoiata, per foderarsi sul petto il decimo o undicesimo scudetto. Chiedo: anche se quei tre punti ci fossero indispensabili per agganciare il quarto posto Champions? Risposta: dormi pure tranquillo che tanto con una squadra che schiera Brunetto Peres saremo già tutti a mangiare il cocomero a Fregene. Infatti, con un soprassalto di dignità penso che: 1- tifare per i nostri aguzzini (da Turone all’arbitro Rocchi) è l’ultimo rifugio degli sfigati. 2- se quelli là si dannano l’anima su ogni pallone (mentre i nostri si fanno asfaltare da Sassuolo e Bologna), è giusto che vengano premiati. Poi però trovo che sarebbe meraviglioso restituirgli, con gli interessi, quello striscione canaglia che nel 2010 ci dedicarono, a parti invertite, dopo essersi loro scansati proprio con l’Inter: “oh nooo”.