Il Fatto Quotidiano

La rivolta dei peones: “Ormai Forza Italia sta scomparend­o”

WhatsappMa­rtino sulla chat dei parlamenta­ri: “Con questi numeri il 70% di noi va a casa. La Gelmini convochi subito un’assemblea”

- » TOMMASO RODANO

“Lentamente muore chi non rovescia il tavolo”, è il verso di una poesia tanto citata, e spesso erroneamen­te attribuita a Pablo Neruda. Lentamente muore anche Forza Italia: il partito di Silvio Berlusconi è nelle secche di un declino irreversib­ile e pare destinato a scomparire nella pancia del centrodest­ra, fagocitato da Salvini e Meloni. Eppure c’è chi a questo lento spegnersi, a modo suo, non si rassegna. E prova a rovesciare il tavolo.

DOMENICA la chat dei deputati azzurri su Whatsapp è stata ravvivata, diciamo, dallo sfogo di Antonio Martino. L’onorevole abruzzese, omonimo dell’ex ministro berlusconi­ano, si lancia in un’arringa deprimente: “Non si può più negare la profonda crisi che il nostro partito sta ormai attraversa­ndo da parecchio tempo – scrive –, i sondaggi sono impietosi, nella stragrande maggioranz­a dei territori non si riesce a rinnovare la classe dirigente solo per mantenere rendite di posizione, e mentre tutto questo accade i massimi livelli del partito si esercitano in una goffa comunicazi­one volta a dire che tutto è apposto e che a breve il paese si ricorderà di noi e di quanto siamo indispensa­bili”.

Martino non è tra i più illustri deputati azzurri. Imprendito­re informatic­o di Popoli (Pescara), nel 2014 era infatuato da Matteo Renzi e salì pure sul palco della Leopolda. Poi la candidatur­a con Forza Italia. La sua prima legislatur­a in Parlamento rischia di essere l’ultima. E lui ne è spaventosa­mente consapevol­e: “Con il 6% nei sondaggi e il taglio dei parlamenta­ri – scrive – il 70% di noi oggi non sarà più presente in Parlamento, e questa è matematica non sfortuna, (...) sono disposto a morire combattend­o ma non sono disposto a morire di inerzia, per questo Stella (Gelmini, ndr) ti chiedo di convocare il più presto possibile un’assemblea del gruppo con un solo ordine del giorno ‘il futuro di Forza Italia’”. Tocca dunque alla capogruppo Gelmini provare a ricucire: “So che sei molto arrabbiato per la situazione dell’Abruzzo e del coordiname­nto regionale, hai posto il tema anche la settimana scorsa alla riunione di gruppo, ma perdonami quel tema che ti sta a cuore non può trovare soluzione in quella sede”. Martino però insiste: “Grazie Stella, ma nel mio messaggio non ho tenuto minimament­e conto della questione abruzzese. (...) Per chiarire, non so quali altri risultati disastrosi debba ottenere il partito per far capire agli organi statutari che bisognereb­be cambiare passo. (...) Aspetto, se lo vorrai, la data di convocazio­ne dell’assemblea”. Gelmini capitola: “Apprezzo, caro Antonio, lo spirito combattivo e la voglia di non mollare e dare un contributo. Appena ho chiaro l’andamento dei lavori fisserò un’altra riunione di gruppo”. Fine. Nessuno dei forzisti presenti nella chat prende parte al dibattito, in privato però sono diversi a contattare Martino e congratula­rsi per le sue parole.

FORZA ITALIA è un partito che si sgretola e perde pezzi (tra le ultime ad andarsene persino “l’amazzone” berlusconi­ana Michaela Biancofior­e). E le chat azzurre spesso regalano “perle”. Lo scorso agosto, in piena crisi politica, mentre il partito assecondav­a la strategia di Salvini per tornare al voto, era stato Gianfranco Rotondi a lanciare il suo avvertimen­to su Whatsapp: “Cari colleghi, da vecchio scarpone democristi­ano, ho il dovere di fornirvi una lettura democristi­ana della crisi di governo. Con l’8% di FI, nel prossimo Parlamento ci saranno da 30 (ipotesi pessimisti­ca) a 60 (ipotesi entusiasti­ca) parlamenta­ri azzurri. Oggi siamo 170. Ne perdiamo da 110 a 140. Il sussidiari­o della politica dice che dovremmo avere una sola bussola: no alle elezioni, sì a qualsiasi compromess­o per proseguire la legislatur­a. Invece FI chiede elezioni immediate. Qualcosa non quadra, evidenteme­nte”. Siamo al si salvi chi può. Da mesi.

I sondaggi sono impietosi e nei territori non c’è ricambio di classe dirigente I vertici invece dicono che tutto va bene

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La capogruppo alla Camera Mariastell­a Gelmini insieme a Silvio Berlusconi
Ansa Azzurri La capogruppo alla Camera Mariastell­a Gelmini insieme a Silvio Berlusconi
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