La rivolta dei peones: “Ormai Forza Italia sta scomparendo”
WhatsappMartino sulla chat dei parlamentari: “Con questi numeri il 70% di noi va a casa. La Gelmini convochi subito un’assemblea”
“Lentamente muore chi non rovescia il tavolo”, è il verso di una poesia tanto citata, e spesso erroneamente attribuita a Pablo Neruda. Lentamente muore anche Forza Italia: il partito di Silvio Berlusconi è nelle secche di un declino irreversibile e pare destinato a scomparire nella pancia del centrodestra, fagocitato da Salvini e Meloni. Eppure c’è chi a questo lento spegnersi, a modo suo, non si rassegna. E prova a rovesciare il tavolo.
DOMENICA la chat dei deputati azzurri su Whatsapp è stata ravvivata, diciamo, dallo sfogo di Antonio Martino. L’onorevole abruzzese, omonimo dell’ex ministro berlusconiano, si lancia in un’arringa deprimente: “Non si può più negare la profonda crisi che il nostro partito sta ormai attraversando da parecchio tempo – scrive –, i sondaggi sono impietosi, nella stragrande maggioranza dei territori non si riesce a rinnovare la classe dirigente solo per mantenere rendite di posizione, e mentre tutto questo accade i massimi livelli del partito si esercitano in una goffa comunicazione volta a dire che tutto è apposto e che a breve il paese si ricorderà di noi e di quanto siamo indispensabili”.
Martino non è tra i più illustri deputati azzurri. Imprenditore informatico di Popoli (Pescara), nel 2014 era infatuato da Matteo Renzi e salì pure sul palco della Leopolda. Poi la candidatura con Forza Italia. La sua prima legislatura in Parlamento rischia di essere l’ultima. E lui ne è spaventosamente consapevole: “Con il 6% nei sondaggi e il taglio dei parlamentari – scrive – il 70% di noi oggi non sarà più presente in Parlamento, e questa è matematica non sfortuna, (...) sono disposto a morire combattendo ma non sono disposto a morire di inerzia, per questo Stella (Gelmini, ndr) ti chiedo di convocare il più presto possibile un’assemblea del gruppo con un solo ordine del giorno ‘il futuro di Forza Italia’”. Tocca dunque alla capogruppo Gelmini provare a ricucire: “So che sei molto arrabbiato per la situazione dell’Abruzzo e del coordinamento regionale, hai posto il tema anche la settimana scorsa alla riunione di gruppo, ma perdonami quel tema che ti sta a cuore non può trovare soluzione in quella sede”. Martino però insiste: “Grazie Stella, ma nel mio messaggio non ho tenuto minimamente conto della questione abruzzese. (...) Per chiarire, non so quali altri risultati disastrosi debba ottenere il partito per far capire agli organi statutari che bisognerebbe cambiare passo. (...) Aspetto, se lo vorrai, la data di convocazione dell’assemblea”. Gelmini capitola: “Apprezzo, caro Antonio, lo spirito combattivo e la voglia di non mollare e dare un contributo. Appena ho chiaro l’andamento dei lavori fisserò un’altra riunione di gruppo”. Fine. Nessuno dei forzisti presenti nella chat prende parte al dibattito, in privato però sono diversi a contattare Martino e congratularsi per le sue parole.
FORZA ITALIA è un partito che si sgretola e perde pezzi (tra le ultime ad andarsene persino “l’amazzone” berlusconiana Michaela Biancofiore). E le chat azzurre spesso regalano “perle”. Lo scorso agosto, in piena crisi politica, mentre il partito assecondava la strategia di Salvini per tornare al voto, era stato Gianfranco Rotondi a lanciare il suo avvertimento su Whatsapp: “Cari colleghi, da vecchio scarpone democristiano, ho il dovere di fornirvi una lettura democristiana della crisi di governo. Con l’8% di FI, nel prossimo Parlamento ci saranno da 30 (ipotesi pessimistica) a 60 (ipotesi entusiastica) parlamentari azzurri. Oggi siamo 170. Ne perdiamo da 110 a 140. Il sussidiario della politica dice che dovremmo avere una sola bussola: no alle elezioni, sì a qualsiasi compromesso per proseguire la legislatura. Invece FI chiede elezioni immediate. Qualcosa non quadra, evidentemente”. Siamo al si salvi chi può. Da mesi.
I sondaggi sono impietosi e nei territori non c’è ricambio di classe dirigente I vertici invece dicono che tutto va bene