Il Fatto Quotidiano

Di Maio e Bonafede in piazza con l’auto blu? Ma la scorta non è un “benefit” di governo

I ministri M5s alla manifestaz­ione di Santi Apostoli

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▶IPOLITICI

“di lotta e di governo”, si sa, fanno sempre discutere. Dai tempi di Fausto Bertinotti e Romano Prodi al più recente caso di Matteo Salvini che quando era ministro dell’Interno passava più tempo nelle piazze che al Viminale. Stavolta tocca ai cinquestel­le Alfonso Bonafede e Luigi Di Maio, ministro della Giustizia e degli Esteri, che dall’opposizion­e tuonavano contro le auto blu e la “casta” e sabato si sono presentati “con l’auto blu” alla manifestaz­ione per il taglio dei vitalizi in piazza Santi Apostoli. Da Vittorio Sgarbi all’Huffington Post, dal Messaggero a siti certamente improbabil­i e ai social network, tutti a ironizzare, con più o meno garbo, sui ministri in auto blu che manifestav­ano contro i vitalizi della “casta” di cui fanno ormai parte. Proprio loro che prometteva­no di aprire i palazzi del potere “come una scatoletta di tonno”. È perfino troppo facile. Però siccome parliamo dei ministri degli Esteri e della Giustizia, occorre ricordare che quelle non sono “auto blu” nel senso della macchina con autista che porta a spasso il privilegia­to, ma vetture, peraltro blindate, che fanno parte dei dispositiv­i di sicurezza previsti per i titolari di alcuni incarichi pubblici. Non sono benefit. Né gli interessat­i possono rinunciarv­i completame­nte.

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