Il Fatto Quotidiano

Bianchi e pericolosi Ritorna il Ku Klux Klan: si chiama Patriot Front

Neonazi di ieri e di oggi I suprematis­ti hanno sfilato a Washington: volti coperti e bandiere col fascio. La legge lo vieta, ma nessun poliziotto è intervenut­o per arrestarli

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

L’estrema destra, la cosiddetta Alt-Right, intorbida il clima politico della campagna elettorale. Lo fa quasi sfacciatam­ente, senza timori, ché Donald Trump non è certo il presidente che la bastona, dopo averla addirittur­a ‘corteggiat­a’, all’inizio del suo mandato, dopo gli incidenti di Charlottes­ville. E parte della stampa Usa si chiede perché le forze dell’ordine non usino tutti gli strumenti disponibil­i per contrastar­ne le iniziative.

HA CREATO sconcerto e allarme la marcia lungo il Mall di Washington di un centinaio di suprematis­ti bianchi del gruppo Patriot Front. Sabato 8 febbraio, al termine d’una settimana che aveva visto finire con l’assoluzion­e di Trump il processo d’impeachm ent del presidente e scoppiare il caos fra i Democratic­i per il disastro organizzat­ivo delle prime battute delle loro primarie, il corteo dei militanti suprematis­ti del Patriot Front s’era sviluppato dal Lincoln Memorial a Capitol Hill, scortato da decine di poliziotti, numerosi in bicicletta. I manifestan­ti avevano loro bandiere (con un fascio iscritto nelle 13 stelle delle prime colonie), vestivano pantaloni cachi e giacche blu e sulla faccia avevano maschere bianche: scandivano “Reclaim America”,“Life, Liberty e Victory”. Proprio il fatto che fossero mascherati induce la National Public Radio a porre una domanda: “Le leggi del Distretto di Columbia vietano di andare in giro con una maschera sul volto. Allora perché agli estremisti di destra è stato consentito farlo?”, mentre la polizia della capitale federale è molto solerte nell’arrestare i ‘belli e famosi’ che, con Jane Fonda in prima fila, e senza maschere sul volto, chiedono sul Campidogli­o misure efficaci contro il cambiament­o climatico.

Il Patriot Front è un gruppo suprematis­ta bianco, neo-nazista e neo-fascista: rientra nel più ampio movimento della Alt-right ed è nato da una scissione da una sigla analoga, Vanguard America, innescata dal raduno suprematis­ta Unite the right de l l’agosto 2017 a Charlottes­ville, in Virginia. Durante quell’evento, un neonazista lanciò l’auto sui contro-manifestan­ti, uccidendo una giovane donna nera e ferendo vari militanti anti-razzisti. Il corteo di Washington conferma la presenza di fermenti suprematis­ti bianchi di estrema destra nella società americana, anche se il loro peso nei processi politici appare, al momento, limitato. Numerosi commentato­ri mettono tuttavia in guardia dal sottovalut­arli, segnalando i sussulti d’attivismo e di vitalità anche di gruppi razzisti ‘tradiziona­li’ come il Ku Klux Klan. In realtà, suprematis­ti e razzisti erano più inclini a mobilitars­i quando alla Casa Bianca c’era Barack Obama, un nero; adesso, i meno estremisti avvertono una certa sintonia con l’attuale presidente. La posizione ambigua di Trump dopo i fatti di Charlottes­ville, equidistan­te tra razzisti e anti-razzisti, aveva allora spaccato l’America: c’era il timore che acuisse i contrasti razziali incoraggia­ndo i rigurgiti razzisti e contrappos­izioni violente.

MANAGER DI COLORE avevano disertato organismi consultivi presidenzi­ali; manifestaz­ioni si erano svolte da New York a San Francisco; e a Seattle si erano scontrati manifestan­ti pro e contro Trump; la polizia li aveva tenuti separati usando spray al peperoncin­o, c’erano stati fermi e contusi. La fiammata di rabbia contro il sussulto di razzismo e suprematis­mo non aveva però innescato un’estate violenta, com’era invece avvenuto nel 2015 e, soprattutt­o, nel 2016, quando poliziotti bianchi uccisero neri inermi e ci furono rappresagl­ie. Quegli episodi, insolitame­nte frequenti, erano il segnale della frustrazio­ne e dell’insofferen­za dell’America razzista verso un presidente nero. Dopo Charlottes­ville, il Dipartimen­to della Giustizia aveva aperto un’inchiesta per “terrorismo interno”. Ma pochi mesi fa, s’è scoperto che l’Fbi ha anche indagato per “terrorismo domestico” un gruppo che si batte in California per i diritti civili: nella circostanz­a, i ‘g-men’ si muovevano per tutelare il rispetto dei diritti d’espression­e di membri del Ku Klux Klan e di neo-nazisti e suprematis­ti bianchi. Se non siamo più ai tempi di Mississipp­i Burning e neppure de La Calda Notte dell’Ispettore Tibbs, il Ku Klux Klan, che predica la supremazia dei bianchi e che ha da poco celebrato i suoi 150 anni, è sempre vivo, anche se la rinascita sperata sfruttando l’abbrivio dell’esito delle presidenzi­ali 2016 non c’è in fondo stata. Nel Sud dell’Unione, il rito che vede gli incappucci­ati bruciare la croce nella notte si ripete ancora. E le adesioni al KKK sono aumentate durante il doppio mandato del presidente Obama. Siamo, comunque, nell’ordine delle migliaia di adepti, rispetto al milione e passa dell’epoca nera del Klan, fra le due guerre. Aderire al clan oggi è facile: basta compilare un modulo sul web, essere di razza bianca e religione cristiana. I proseliti possono poi acquistare online per 145 dollari la tunica bianca con il marchio del clan.

IL VECCHIO KKK: 150 ANNI, E STA SUL WEB Le iscrizioni accettate anche online: devi essere ariano e cristiano. Pagando 145 dollari la tunica arriva a casa

 ?? Contrasto ?? Il “manifesto”
I membri del PN credono che
“il tempo della Repubblica è passato in America. La democrazia ha fallito in questa nazione, un tempo grande”
Contrasto Il “manifesto” I membri del PN credono che “il tempo della Repubblica è passato in America. La democrazia ha fallito in questa nazione, un tempo grande”
 ?? Ansa ?? Incappucci­a
ti Il Ku Klux Klan
Ansa Incappucci­a ti Il Ku Klux Klan

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy