Il Fatto Quotidiano

Libia, embargo sulle armi: Sophia non basta più

Dopo Berlino A Bruxelles i ministri degli Esteri europei varano una nuova missione per fermare la guerra a Tripoli

- » USKI AUDINO

La politica dei piccoli passi sulla Libia inizia a dare i suoi frutti: ieri nella riunione del Consiglio degli Affari esteri, a Bruxelles, è stata raggiunta l’intesa per una nuova missione navale europea per il controllo dell’embargo delle armi dirette a Tripoli. Ma non sarà una nuova edizione della missione precedente. Eunavfor Med Sophia, in scadenza il 20 marzo ma di fatto ridimensio­nata da circa un anno, non sarà rinnovata, né la nuova missione dovrà avere le stesse regole di ingaggio, precisa il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

SI PREVEDE CHE “le navi disposte in mare siano nella zona est della Libia” dove maggiore è il traffico di armi, ha chiarito da Bruxelles il ministro. La missione navale inoltre dovrà evitare di essere un richiamo per i migranti che fuggono dall’Africa, il cosiddetto pull factor che rendeva Sophia invisa ad Austria, Ungheria e Slovacchia. “Se (le navi) dovessero scatenare un pull-factor la missione si blocca” ha specificat­o Di Maio. Ecco la condizione per convincere i reticenti, intimoriti che una missione navale possa ripristina­re i salvataggi in mare e riporti all’ordine del giorno la questione dei migranti e della loro redistribu­zione. Del resto l’Alto rappresent­ante dell’Ue, Josep Borrell, lo aveva anticipato arrivando alla riunione del Consiglio Ue: “C’è più di un Paese contro il rilancio dell’operazione Sophia.

Quando ci si avvicina alla decisione finale, in molti hanno riluttanze”. Insomma era l’unica via percorribi­le. “In Libia non è in gioco solo la questione migratoria, ne va della sicurezza dell’Europa” ha detto ai giornalist­i tedeschi il ministro degli Esteri Heiko Maas da Bruxelles, lasciando intraveder­e uno degli argomenti usati per convincere i riottosi sulla necessità di una sorveglian­za non solo aerea dell’embargo delle armi in Libia. Ma la missione navale, appunto, è solo un tassello dell’operazione: “Si am o d’accordo sul fatto che si debba lavorare – ha spiegato Di Maio – oltre alla sorveglian­za aerea e navale, anche a quella terrestre, ai confini della Libia”. La sorveglian­za dovrà essere in futuro aerea e terrestre. “Tutti gli Stati hanno dato disponibil­ità a dare assetti aerei e navali (chi li ha) per riuscire a compiere la missione di bloccare l’ingresso delle armi alla Libia”, ha aggiunto il capo della Farnesina.

Intanto da Berlino arriva un importante riconoscim­ento all’Italia da parte del portavoce della cancellier­a Angela Merkel, Steffen Seibert, che oggi in conferenza stampa ha riconosciu­to “il ruolo importante e costruttiv­o che ha giocato l’Italia in questo processo”, ragione per la quale il prossimo incontro del Comitato dei Seguiti ( Follow up Comitee) si terrà a marzo in Italia.

Ora c’è spazio per una “stretta collaboraz­ione” con Roma, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco a Berlino. E questa collaboraz­ione avverrà in diversi formati. Il formato E3 è un formato informale che tradiziona­lmente definisce gli incontri tra Gran Bretagna, Francia e Germania e sul tema Iran.

A DICEMBRE SCORSO, a margine di un incontro E3 su Teheran si è parlato anche di Libia, ma a parte questo caso, su Tripoli l’Italia c’è sempre stata e non potrebbe non esserci, riferiscon­o fonti tedesche. “Nel formato E3 non ci saranno cambiament­i”, ha aggiunto il portavoce tedesco. “In questo formato non cambierà nulla, rispetto all’accordo sull’Iran. Germania Francia e Gran Bretagna sono gli attori che hanno preso parte all'accordo, e questo è stato formalizza­to e messo nero su bianco”, ha aggiunto. “Questo non significa però che non ci possa essere una più stretta collaboraz­ione con l’Italia in altri dossier” ha sottolinea­to ancora il portavoce.

L'intesa europea di ieri sull’embargo navale è il primo risultato concreto della troppo in fretta sepolta e bistrattat­a Conferenza di Berlino sulla Libia. Una conferenza che non ha mai promesso miracoli dall’oggi al domani, ma che ha un vantaggio: procedere, per piccoli passi, ma in avanti. Non poco di questi tempi muscolari, tutte chiacchier­e e distintivi.

L’intesa

Merkel apre all’Italia: ”Roma ha giocato un ruolo importante e costruttiv­o per il patto”

La scheda

L’OPERAZIONE “Sophia”. lanciata nel Mediterran­eo dopo i naufragi del 2015, si concluderà il 20 marzo: mirava a neutralizz­are le attività degli scafisti. La centrale era a Roma

LA NUOVA operazione si concentrer­à sull’embargo delle armi alle fazioni libiche in guerra: non comprender­à tutta la costa della Libia, ma solo quella orientale. Compito secondario: combattere il racket responsabi­le delle migrazioni

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Ansa L’annuncio L’Alto rappresent­ante Ue, Borrell: ok alla nuova missione

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