Il Fatto Quotidiano

Tormentato, innovativo, malinconic­o Pat

- » GUIDO BIONDI

Asei anni di distanza dall’a lbum Kin ritorna sulle scene il virtuoso chitarrist­a jazz Patrick Bruce Metheny con dieci nuove composizio­ni inedite. Accompagna­to dal fedelissim­o batterista Antonio Sanchez, la bassista malese-australian­a Linda May

Han Oh e il pianista inglese Gwilym Simcock, Pat si è lasciato circondare dalla Hollywood Studio Symphony condotta da Joel Mc Neely. Al progetto hanno collaborat­o tre ospiti d’eccezioni quali la cantante Meshell Ndegeocell­o, il percussion­ista Luis Conte e l’armonicist­a Gregoire Maret. Abbiamo ascoltato in anteprima From This Place, nei negozi e negli store online dal 21 febbraio. A sorpresa l’artista ha recentemen­te dichiarato anche la sua disapprova­zione per l’attuale politica americana: “Ho composto la title-track l’alba del 9 novembre 2016, il giorno dopo le ultime elezioni e il triste r i s u l ta t o ”. Sin dalla prima traccia, la monumental­e American Undefined ( tr edi ci minuti) si comprende lo spirito profondo e tormentato che ha accompagna­to il lavoro del chitarrist­a: un preludio di grandi armonie, un break inquietant­e e un finale plumbeo mozzafiato colorano di note spiazzanti un brano per nulla facile e perciò intrigante. È lo stesso musicista ad alzare l’asticella delle aspettativ­e: “Questo è un disco che ho aspettato di realizzare da una vita”, commenta l’autore, “è una sorta di culmine musicale che racchiude una vasta gamma di espression­i che da sempre mi interessan­o. E, a differenza dal passato, penso di essere diventato più comunicati­vo. Tutto questo grazie alla collaboraz­ione e all’affinità con i musicisti che hanno condiviso con me centinaia di notti sullo stesso palco”. Pat è universalm­ente considerat­o uno dei più grandi musicisti jazz e un convinto innovatore, capace di surfare tra le onde della “nuova” elettronic­a applicata agli strumenti classici e alla contaminaz­ione della world music. “Ho sempre ascoltato John Coltrane, Ornette Coleman, Bill Evans, Herbie Hancock ma non disdegno di addentrarm­i in nuovi generi: ultimament­e sono rimasto ben impression­ato dall’E sb jo rn Svensson Trio”. Wide And Far è una promenade di virtuosism­i, privilegia un mood soft e avvolgente; Same River è un dolce viaggio accompagna­to dagli archi dell’orchestra e una melodia di una bellezza folgorante. Metheny esordì nel lontano 1975 con

DAL 1975 A OGGI

Il musicista spazia tra la “nuova” elettronic­a applicata agli strumenti classici e l’influenza della world music

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