DA PROVOCATORE A PRESIDENTE Casto è diventato Cuni (grazie al Q.I.)
Immanuel/Manuel è entrato nel Mensa Italia, il club dei cervelloni
L’ASSOCIAZIONE Mensa è nata nel 1946 a Oxford: riunisce nel mondo le persone con quoziente intellettivo maggiore del 98º percentile
Una costante battaglia contro gli stereotipi: di questo è inzuppata ogni attività di Immanuel Casto, artista assurto alle cronache per i suoi lavori che hanno fatto straripare lo stagno del pubblico pudore. Perché in quelle acque si è tuffato a bomba – già dai primi del Duemila – bagnando gli astanti sulle sponde e lasciandone parecchi infastiditi. Game designer che riesce ad alzare polveroni ad anni di distanza (vedere la polemica su Squillo), avanguardista del trollaggio, sfrontato interprete di testi che uniscono populismo e orifizi, adesso parla con il nome all’anagrafe, Manuel Cuni. Perché come tale è entrato a far parte del Mensa Italia (nel 2008) e ne è diventato recentemente presidente. Il Mensa è un ’ associazione internazionale senza scopo di lucro, nata nel 1946 a Oxford, di cui possono essere soci coloro che hanno raggiunto o superato il 98º percentile del QI, in un test standardizzato. “Lo stereotipo consolatorio, come tutti gli stereotipi, che più spesso accompagna le persone plusdotate è che questa condizione porti con sé una certa componente di disagio” spiega Cuni, prendendo le distanze dalle etichette che, nella versione più pop del preconcetto, li rendono tutti “nerd”. Cuni ha già in mente di aggiungere, alla consueta attività divulgativa e gratuita del Mensa e alla neonata rivista digitale QUID, un vero e proprio festival di appuntamenti che si configurino come un’apertura al pubblico. Perché se è vero che generalizzare non è possibile, è altrettanto vero che si deve “fare attenzione al Gap percepito nell’interazione con gli altri, specialmente in giovane età: qualsiasi cosa faccia sentire diverso un bambino, lo fa sentire sbagliato. Parlo per esperienza personale, incarnando più di una diversità”. Cuni ha scoperto di avere un quoziente d’intelligenza che gli valeva il Mensa nell’ambito di un’indagine che seguì una diagnosi per Disturbi Specifici dell’Apprendimento. “La mia insegnante di italiano sollevò il problema, ma non c’era ancora una cultura in merito e arrivai al test molti anni dopo”. Cuni non è Casto, ma s’i n c on t r a n o nell’umorismo, “che è tutt’altro che poco serio” e nella “spinta alla formulazione di un pensiero critico e non unico”.
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