L’attacco Br (fallito) al cuore del talk show
“Meglio avere le mani sporche di sangue che sporche di acqua come Ponzio Pilato”; il primo errore dell’ex brigatista Raimondo Etro nel citare Una pistola in
vendita di Graham Greene, durante la sua partecipazione a Non è l’Arena di Giletti, è stato pensare che quella fosse una battuta. La è, e qui sta l’errore; ormai le battute non si possono più fare, nessuno le capisce né vuol capirle, ogni ironia è presa alla lettera. Viene preso sul serio Checco Zalone, figuriamoci Graham Greene. Che poi, secondo errore di Etro, è una battuta fino a un certo punto. Conosciamo i temi di Graham Greene, i suoi eroi ambigui e tormentati – sempre commedianti, mai eroi – si tratti di terroristi, mercenari o preti; il suo disincanto verso ogni idealismo, il suo cattolicesimo paradossale. E poi – terzo errore – va bene Greene, ma visto che si va a trovare Alessandra Mussolini e Daniela Santanchè, un po’di McLuhan e Baudrillard no?
“Credevamo di cambiare il mondo, invece il mondo ha cambiato noi”, dice il professor Nicola Palumbo in
C’eravamo tanto amati (a proposito di battute). Le Br volevano colpire il cuore dello Stato, si sono sporcate le mani di sangue per questo. E ora che fanno i reduci? Puntano a colpire il cuore del talk show? Se ti fai cacciare da Giletti, ti meriti di essere cacciato, ma soprattutto ti meriti Giletti. È il contesto a fare il testo; nell’ottusa ignoranza di certe ovvietà gli ex Br sembrano rimasti gli stessi, salvo aver cambiato genere. Dalla tragedia alla farsa.