Il Fatto Quotidiano

Ecco Burioni, Virologo d’Italia

Sempre in tv, si vanta di aver capito il virus prima di tutti E infatti assicurava: “In Italia non circola, il rischio è zero”

- » DANIELA RANIERI

Eccolo lì, lo riconoscer­emmo da chilometri, splendente, adamantino, aurorale: è il paradigma di Arbasino, quello per il quale in Italia c’è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di “bella prome ssa” a quella di “soli to stronzo” perché soltanto a pochi fortunati l’età concede di accedere alla dignità di “venerato maestro”. Niente è scritto, e forse proprio adesso, con l’epidemia in corso, è quel momento stregato in cui Roberto Burioni, Professore di Microbiolo­gia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, può scegliere la seconda strada e avviarsi verso la gloria, confutando l’eccezional­e potenza euristica di una legge che Edmondo Berselli, in Venerati maestri (sottotitol­o: Operetta immorale sugli intelligen­ti d’Italia), decretava “infallibil­e”.

Burioni, già veemente portavoce della Scienza sui social, ai tempi del coronaviru­s ha sfondato il diaframma della Tv generalist­a e adesso è dappertutt­o, a tutte le ore: da Fazio, su Rai2, su Rai1, su La7, al Corriere Tv, a Circo Massimo, oltre che su Twitter e sul suo blog, a infondere Scienza al popolo con pochi semplici concetti: “Lavatevi le mani. Spesso, anzi spessissim­o. Va bene il sapone comune, non serve quello antibatter­ico”. È il Fleming dello zapping; il Padre Pio della bilocazion­e igienico-televisiva; il Dulbecco del collegamen­to, tanto che la television­e pubblica, anche per ragioni di economia mentale di parlante e destinatar­i, potrebbe trasmetter­e un messaggio di Burioni alla Nazione a reti unificate, tipo Juan Domingo Perón dell’Amuchina.

Ieri, in piena pioggia gratificaz­ionale, Burioni ha retwittato un articolo che Science gli ha dedicato il 2 gennaio, dove lo si chiama media star con la “ch io ma brizzolata, le sopraccigl­ia a punta e il sorriso ironico” e si ricorda che Burioni è passato dall’essere un “avvocato della scienza” dopo aver combattuto nel 2016 in un talk show contro due temibili NoVax: il dj Red Ronnie e la presentatr­ice Eleonora Brigliador­i.

È QUESTO IL PUNTO: Burioni ha studiato; è laureato; è competente; è uno scienziato. Nessuna persona sana di mente si sognerebbe di affidare il proprio bambino a un diplomato all’istituto alberghier­o convinto che i vaccini causino l’autismo invece che a Burioni; eppure, per qualche strana alchimia socialara, a un certo punto la questione è diventata se di virologia ne sapesse di più Burioni (dottore di ricerca in Microbiolo­gia a Ginevra etc.) o un troll dei social, con Burioni che più dava dei “somari” a carburator­isti di Rimini, estetiste della Magliana, tatuatori di Vicovaro e tolettator­i di cani del viterbese, più diventava famoso e creava tifoserie opposte intorno alla non-questione, foriera di liti e insulti da querela, sollevata dall’apoftegma burioniano per a nt on om as ia : “La Scienza non è democratic­a”.

Famoso vuol dire fagocitabi­le da Renzi: che lo voleva candidare, forse affascinat­o di aver trovato uno più indisponen­te di lui. E se sui vaccini Burioni è con la comunità scientific­a ( e ci mancherebb­e!), sembra un contrappas­so ironico che in tema Coronaviru­s Burioni sia più d’accordo con gli utenti comuni che con gli scienziati, alcuni dei quali non disdegna di “blastare” per insufficie­nte contezza della pericolosi­tà del morbo, come la virologa Maria Rita Gismondo, chiamata “la signora del Sacco”, come facesse la portantina, colpevole di aver declassato la peste da Covid-19 a infezione appena più seria di un’influenza, alla quale ha consigliat­o di “riposarsi” (magari twittando un po’, invece di isolare virus e fare tamponi dalla mattina alla sera).

UN’ONORATA CARRIERAdi titoli prestigios­i ribaditi su Twitter a utenti scuolesent­i con pervicacia ossessiva: “Prima si prende una laurea in medicina, poi una specializz­azione in im mu no lo gi a, poi un dottorato in virologia molecolare, poi viene a dirmi cosa devo ritrattare nella materia che studio da 35 anni”. Citiamo a memoria, un po’ intimoriti di incorrere nell’accusa di scrivere “menzogne”, come quella volta che raccontamm­o scherzosam­ente il siparietto comico tra il Professore e Renzi - che lo invitò alla Leopolda convinto che la comunità scientific­a internazio­nale voterebbe Renzi - e dicemmo sbagliando che aveva “letto” dei tweet di utenti NoVax mentre invece li aveva recitati a memoria (il Prof. poi si dispiacque, in privato, di averci aizzato contro i fan, ma intanto: auguri di malattie mortali, parti bicefali, cancrene e lutti per famigliari decimati dal morbillo, da parte di quelli che amano la razionalit­à e la civiltà dell’immunologi­a).

Ora, l’epidemia accelera il momento Arbasino, che in condizioni normali si verifica al ralenti. E poteva mancare Renzi, che col suo culto del Superuomo, o forse solo del Superman, vorrebbe fare di Burioni il Virologo d’Italia, legibus solutus, chiarament­e in chiave anti-Conte e anti-governativ­a, con Luciano Nobili di Italia Viva che lo propone come una specie di Super Commissari­o di Salute pubblica, scavalcand­o l’Oms e l’Iss, per investitur­a twitterina: “Cosa aspetta il governo Conte ad affidare a @Rob e rt o B ur i o ni , l’unico che aveva previsto la situazione e aveva indicato le misure da adottare, la gestione commissari­ale della task force che sta fronteggia­ndo l’emergenza coronaviru­s?”. Burioni, che aveva consigliat­o la quarantena per chi veniva dalla Cina, ha ringraziat­o con modestia: “Penso di essere più utile al Paese continuand­o a fare il mio lavoro”. Che stando a Renzi sembrerebb­e quello del profeta, o dello scommettit­ore di partite: “Roberto Burioni non ha sbagliato un colpo”, infatti Burioni aveva detto: “In Italia il rischio è zero. Il virus non circola”, virus che al momento ha fatto 378 contagi. Ecco, se c’è una cosa che possiamo consigliar­e a Burioni, che ha un libro in arrivo proprio sul Coronaviru­s (tu guarda il caso), è di scappare a gambe levate dai social e da Renzi, espertissi­mo non di virologia, ma della già citata parabola da “brillante promessa” a “solito stronzo”(ma poi sai che onore: essere usato nel name dropping per farsi bello con gli sceicchi e i petromilio­nari nelle ski-trip in Pakistan: “Quello che ha sconfitto il Coronaviru­s l’ho inventato io”).

Eterogenes­i Doveva portare la verità sui social, ma alla fine ha reso simpatici i “somari”

Rapidissim­o

Alla faccia di chi specula, il suo libro sulla crisi sanitaria è già stampato

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Il virologo Roberto Burioni è famoso per l’attività divulgativ­a sui vaccini in tv e in Rete
LaPresse Ovunque Il virologo Roberto Burioni è famoso per l’attività divulgativ­a sui vaccini in tv e in Rete
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