Una contagiata al Pirellone E Fontana va in quarantena
Una tranquilla serata di terrore a Milano dopo la scoperta del virus nel “palazzo”. Presidente e collaboratori ieri negativi
Due ore ad alta tensione ieri sera ai piani alti della Regione Lombardia. Sciolte dopo le dieci con una conferenza lampo su Facebook dello stesso governatore Attilio Fontana andata in onda dal suo ufficio di presidenza. La notizia, diffusa sui social nel tardo pomeriggio di ieri era che una stretta collaboratrice del presidente risultasse positiva al tampone. Notizia poi confermata e primo contagio da Covid-19 al Pirellone. L’evidenza ha terremotato l’intero staff di Fontana e tutta l’unità di crisi che da giovedì sera lavora h24 al sesto piano della Regione. Da qui la decisione di sottoporre al test lo stesso governatore e le persone che in questi giorni hanno lavorato al suo fianco.
RISULTATO: tutti e per primo il governatore, stando alla comunicazione di ieri sera, sono risultati negativi al tampone. Conseguenza: da oggi la Regione più colpita dal Covid-19 si ritrova con un governatore negativo al virus ma in quarantena. La notizia di un dipendente della Regione contaminato era circolata attorno alle 18 di ieri. Per questo la conferenza stampa delle 19 era stata sospesa e inoltre Fontana, atteso in collegamento su Nove con la trasmissione So no leventi di Peter Gomez, aveva comunicato la sua assenza. La conferenza su Facebook annunciata alle 21 è andata in onda alle 22. “Avrete visto sui social – ha iniziato ieri sera Fontana – che non abbiamo tenuto la conferenza stampa perché sembra che una mia stretta collaboratrice abbia contratto il virus. E in effetti è così. Si tratta di una persona con cui lavoro costantemente, che mi aiuta tantissimo”.
La donna nelle ultime ore aveva mostrato tutti i sintomi di un contagio conclamato. “E infatti – ha proseguito Fontana – è risultata essere positiva, per questo anche noi che facciamo parte della stessa squadra, gli assessori, io e le persone che hanno lavorato in questi giorni di emergenza, siamo stati sottoposti al test. Il risultato è arrivato pochi minuti fa e la notizia è che non ho alcun virus, nessuna di tutte le persone che sono state sottoposte a questo esame è positiva. Per questo possiamo continuare a lavorare, anche io mi atterrò alle prescrizioni, per due settimane cercherò di vivere in una sorta di auto-isolamente che preservi le persone che mi circondano, con cui vivo e con le quali lavoro”. Dopodiché ha indossato la mascherina d’ordinanza in una situazione del tutto surreale.
In questi 14 giorni si sottoporrà al tampone altre due volte, si proverà la febbre tutti i giorni e andrà comunque al lavoro sempre con la mascherina evitando contatti diretti.
Giornata campale dunque per Attilio Fontana iniziata ieri ancora con gli strascichi della polemica con il premier Giuseppe Conte e le accuse di falle nei controlli sul “paziente 1” all’ospedale di Codogno. “Ieri – aveva detto in mattinata Fontana – ho sentito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha espresso la sua vicinanza e il ringraziamento agli operatori sanitari della zona”. Ancora prima in diretta tv aveva rassicurato i cittadini: “Bisogna far capire che non stiamo affrontando una pestilenza”. Poi nel pomeriggio il terremoto e anche la paura per lui e per tutto il suo staff, dai membri dell’assessorato alla Sanità fino all’ufficio stampa che da giovedì lavora pancia a terra per veicolare più notizie possibili per informare la popolazione. Come già spiegato nei giorni scorsi, un primo tampone fatto nell’immediatezza non risulta affidabile al 100%. Per questo Fontana, che nei giorni scorsi ha incontrato anche il capo della Lega Salvini, 21 e 24 febbraio, osserverà le due settimane di quarantena con mascherina “pronto a difendere i lombardi che verranno in contatto con me da ogni possibile infezione”.
Incroci pericolosi Matteo Salvini era con il governatore lombardo anche il 21 e il 22 febbraio