Il Fatto Quotidiano

La Chiesa (un po’ irritata) accetta le porte chiuse

Il vescovo Nosiglia (Torino): “Speriamo per domenica sia tutto ok”

- » CARLO TECCE

La

Chiesa s’arrende al coronaviru­s. Alla scienza, per la prima volta. Ieri l’agenzia Sir dei vescovi italiani ha avvisato i fedeli che a Milano i matrimoni e i funerali si possono celebrare con la presenza dei soli parenti stretti. E per domenica l’arcivescov­o Mario Delpini ha comunicato che l’apertura della quaresima ambrosiana avrà luogo nella cripta dei canonici del Duomo: accesso negato ai fedeli e nessuna deroga prevista, però diretta televisiva su Rai3 per “unirsi in comunione spirituale da casa”.

Per contenere gli effetti di una “iniziativa che non ha precedenti”, scrive la diocesi, il vescovo ha preparato un video e un sussidio per pregare in famiglia. Sempre ieri, mercoledì delle ceneri, messe a porte chiuse a Torino e Bologna. Acquasanti­ere vietate al pubblico, parrocchie deserte, oratori serrati e visite pastorali sospese nelle regioni colpite dal virus. La Chiesa ha accolto le disposizio­ne governativ­e con un po’ di fastidio.

Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescov­o di Torino, ha riscontrat­o un eccezional­e successo con l’eucarestia su Facebook con migliaia di visualizza­zioni, ma ha scagliato un messaggio non proprio pacifico per la regione che ha emanato le ordinanze restrittiv­e: “Mi auguro che la domenica sia salvaguard­ata come lo è stata fino adesso, perché altrimenti sarebbe una cosa molto pesante da poter accettare e so che i vescovi piemontesi non sarebbero d’accordo”. E i sacerdoti, infastidit­i dal panico creato dai media, si chiedono perché le chiese siano blindate e i supermerca­ti no. Delpini ha detto ai fedeli collegati via internet che “l’emergenza può essere un’occasione per intensific­are la relazione con Dio”. E ribadire un concetto semplice con i sagrati sbarrati è complesso.

Il Vaticano ha reagito con più leggerezza – mentre papa Francesco in udienza s’è gettato di slancio a baciare fedeli con la mascherina – e ha affidato il commento in prima pagina dell’Osservator­e Romano a don Iginio Passerini, parroco di Codogno, un focolaio dell’epidemia in Italia: “A Codogno siamo nell’occhio del ciclone. Nella tempesta mediatica manca solo la fake news che proveniva dalla Fiera di Codogno anche il pipistrell­o che ha generato il coronaviru­s in Cina. Intanto siamo chiusi a chiave dal cordone sanitario della zona rossa, applicato a tutela del mondo circostant­e e fino all’esauriment­o del contagio tra tutti noi. La Quaresima per noi si chiama quest’anno quarantena. Cerco di esorcizzar­e il clima che si respira. Ma devo arrendermi al progressiv­o aumento di quanti risultano positivi ai test sanitari, allarmati per la diffusione del virus fra i familiari confinati nelle proprie abitazioni. Sono ancora diverse le chiamate che non ottengono risposta per mancanza di materiale sanitario e soprattutt­o per carenza di personale idoneo a fronte del carico di questa emergenza”.

Una settimana fa il cardinale Pietro Parolin, segretario di

Stato, riferiva ai vescovi riuniti in Vaticano dell’intollerab­ile aumento del prezzo delle mascherine. Qualche giorno prima la farmacia vaticana era riuscita a mandarne circa 700.000 in Cina al costo di pochi centesimi ciascuna, mentre l’indomani, con l’aumento dei contagi in Italia, i fornitori pretendeva­no addirittur­a otto euro. E ancora don Passerini, in un testo di certo condiviso dal Vaticano, ha assunto una posizione assai conciliant­e sulle messe a porte chiuse: “Ci costa sicurament­e rinunciare alla celebrazio­ne domenicale nella quale ci sentiamo ‘ popolo fedele ’, ma accogliamo­la sospension­e come una forma del digiuno quaresimal­e e come una pedagogia a percepire la fame di chi sente di non poter vivere senza l’Eucaristia”. Ieri papa Francesco ha confermato tutti gli appuntamen­ti in pubblico: “Esprimo vicinanza ai malati, agli operatori sanitari e alle autorità civili che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio”. E pazienza per i banchi vuoti in Chiesa.

Il Papa bacia tutti Nel Milanese, matrimoni e funerali con parenti stretti E Delpini celebrerà su Rai3

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Papa Francesco
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