Il Fatto Quotidiano

5G “Non è pericoloso. Stop allarmismi” “La scienza è divisa: servono nuovi dati”

- MARIO DE FLORIO - PRESIDENTE C.A.V. UMBERTO MINOPOLI NICOLA BORZI CRISTIAN CARBOGNANI MARA MOLÈ

Gentile Direttore, Papa Francesco tornerà di nuovo in Campania, questa volta per confortare i residenti della cosiddetta Terra dei Fuochi, territorio malato compreso tra le province di Napoli e Caserta. Si fermerà ad Acerra, ove vi è un grosso incenerito­re, che lavora i rifiuti provenient­i da quasi tutta la Campania, che vide contrario l’allora famoso Vescovo di Acerra, Don Riboldi con le sue battaglie. Il Papa sarà accolto dall’attuale parroco di Acerra, Don Patriciell­o, noto per le sue battaglie a difesa del territorio. Sono decenni che quelle terre – una volta fiore al l’occhiello dell’Agricoltur­a di tutta la Regione – furono abbandonat­e dagli Agricoltor­i, che preferiron­o un facile, grosso guadagno all’umile e poco redditizio lavoro agricolo. Tutti preferiron­o non sentire le lamentele di qualche onesto cittadino. Le Istituzion­e, Enti e Associazio­ni non sentirono, non videro, non intervenne­ro. Solo dopo decenni, si è reso conto della gravità della situazione sanitaria, causa decessi e gravi malattie. Cosa potrà fare ora il nostro Papa Francesco, nessuno lo sa. Tutti, però, sperano in un suo intervento miracoloso. Noi del Centro Aiuto alla Vita (C.a.v.) del Movimento della Vita, organizzaz­ione molto vicina alla Conferenza dei Vescovi, speriamo di sì. Papa e sacerdoti, unici a denunziare da anni questo scandalo, potranno smuovere le coscienze di chi sinora non ha ritenuto operare, preferendo imitare - ancora una volta - Ponzio Pilato.

Coronaviru­s, scene grottesche da psicosi collettiva

In questi giorni di allarme generale qui in Italia, a causa del Coronaviru­s, sto assistendo a scene paradossal­i e grottesche. Una sorta di psicosi semi-collettiva. Dando un quadro generale, alquanto preoccupan­te, della popolazion­e, i supermerca­ti presi d’assalto sono un sintomo molto chiaro anche se, ad

CARO DIRETTORE, le scrivo in riferiment­o all’articolo 5G, l’allarme arriva dall’Europa , a firma di Nicola Borzi, pubblicato lo scorso 17 febbraio sul suo quotidiano. Diversamen­te da quanto si evince nel pezzo, le conoscenze dell’impatto delle onde elettromag­netiche sull’uomo sono ampiamente note nella comunità scientific­a, come le onde millimetri­che di cui fa uso il 5G. È errato presupporr­e che si stia parlando di una tecnologia mai studiata, perché gli effetti per la salute non dipendono dalla tecnologia di trasmissio­ne radio 5G, 4G o 3G, ma dal livello di esposizion­e ai campi elettromag­netici, che è vincolato dalle leggi nazionali. Ci tengo a ricordare che i limiti delle potenze sono stabiliti da Icnirp (Internatio­nal Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) a livello internazio­nale, 50 volte sotto la soglia di rischio e in Italia dalle norme di legge, 5.000 volte sotto la soglia di rischio, ovvero in tutti i casi con margini ben superiori a quelli stabiliti in via di precauzion­e al livello europeo. Quindi gli effetti del 5G non sono pericolosi, come non lo sono quelli delle tecnologie radio delle generazion­i precedenti. La priorità degli organismi internazio­nali è in ogni caso la tutela massima della salute delle persone. Quando lo Iarc, nel 2011, ha inserito i campi a radiofrequ­enza nel gruppo 2B tra gli agenti “possibilme­nte cancerogen­i”, si è basato su una conoscenza epidemiolo­gica, relativa al glioma e al neuroma acustico, definita “limitata”. Nella recente pubblicazi­one dell’Iss (del luglio 2019, “Radiazioni a radiofrequ­enze e tumori: sintesi delle evidenze scientific­he”) si ribadisce che non emergono nuovi elementi che possano suscitare motivi di preoccupaz­ione sugli effetti a lungo termine e che i principi adottati per proteggere la popolazion­e a livello internazio­nale sono validi. In ultimo, vorrei chiarire quanto scritto sullo Scheer. L’organismo Ue ha confermato nel 2015 le conclusion­i del suo antesignan­o Scenihr, affermando: “I risultati della ricerca scientific­a a oggi disponibil­i indicano che non esistono effetti nocivi sulla salute se l’esposizion­e rimane al di sotto dei livelli raccomanda­ti dalla legislazio­ne comunitari­a”.

GENTILE MINOPOLI, l’articolo riporta chiarament­e la divisione nella comunità scientific­a tra chi sostiene la

ora, mi sfugge ancora il reale motivo. Forse la paura di una quarantena imposta con cecchini pronti ad eliminare chiunque si riversi in strada? Ho assistito in diretta ad una di queste razzie in un supermarke­t con infinite code alle casse e le uscite di sicurezza spalancate, e sono come tornato al 1978, quanpreval­enza assoluta del principio di precauzion­e e chi difende invece le Tlc in assenza di prove sanitarie avverse, posizioni opposte pubblicate anche da prestigios­e riviste scientific­he. In ogni caso, il Centro studi del Parlamento europeo sottolinea la richiesta inevasa alla Commission­e Ue di rivedere le norme sanitarie sui campi elettromag­netici (Emf), basate su informazio­ni e ricerche molto datate: la raccomanda­zione Ue sull’esposizion­e del pubblico agli Emf è del 1999 e si basa su dati Icnirp del 1998, i limiti per gli addetti sono regolati da una direttiva Ue del 2004 rivista nel 2013, basati su dati di Icnirp solo per basse frequenze del 2010. Ogni posizione scientific­a si riferisce ai dati “a oggi disponibil­i”: ecco perché, come riportato nel mio articolo, il Centro studi del Parlamento europeo, invocando il principio di precauzion­e, chiede appunto nuovi studi e dati più aggiornati.

do vi fu l’anteprima, al cinema, di “Zombi” di George Romero. È stato bellissimo e commovente. Ma purtroppo i cinema ora sono chiusi e questo si che è un vero dramma. Con questo non voglio sottostima­re il problema epidemiolo­gico che ha causato purtroppo numerosi decessi, soprattutt­o in Cina, però la paura infondata rimane un morbo per il quale non vi sarà mai vaccino, così come la scarsa conoscenza. Mi ha realmente sorpreso come la maggior parte della popolazion­e, riesca a farsi facilmente spaventare e manipolare.

Certo, anche a me piacerebbe un Alessandro Di Battista più presente nella nostra politica, ma lo devo ringraziar­e per il bel reportage sull’Iran di martedì scorso. Sono molto interessat­a al cinema coreano, cinese e giapponese, che ultimament­e ha prodotto bellissimi film come “Una separazion­e” di Asghar Farhadi del 2011, con uno spaccato della popolazion­e sorprenden­te. Ma ero rimasta molto curiosa di sapere come si vivesse oggi in Iran.

A rompere l’assoluto silenzio dell’informazio­ne e a raccontarl­o è stato Alessandro, con il vero giornalism­o, compliment­i.

 ?? Ansa ?? Nuova tecnologia Cellulari del futuro col 5G
Ansa Nuova tecnologia Cellulari del futuro col 5G

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