Il Fatto Quotidiano

Verso 1000 contagi, 4 morti Allarme Iran: “211 vittime”

Scuole, si cerca accordo per riaprirle. L’Oms aumenta il livello di rischio

- » ALESSANDRO MANTOVANI

Le scuole rimarranno chiuse in Lombardia, anche se è possibile l’avvio di programmi di e-learning e insegnamen­to a distanza. Dovrebbero riaprire in parte del Veneto, dove il governator­e Luca Zaia ieri spingeva in questo senso e aspettava con una certa impazienza il via libera da Roma. Riapertura probabile domani in Piemonte, in Liguria e in Emilia-Romagna oltre che in Campania, in Trentino-Alto Adige, a Palermo e a Taranto. Vedremo nelle Marche visto che il governator­e Ceriscioli insiste. Il governo si è preso un giorno in più, l’ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Oggi il provvedime­nto che dovrebbe essere controfirm­ato dai governator­i per evitare altre scenette da federalism­o disordinat­o e un po’ cialtrone.

I CONTAGI crescono ancora: erano 888 alle 18 di ieri, quando la Protezione civile ha fatto il punto. Oltre il 30 per cento in più rispetto a giovedì sera. La curva continua a impennarsi, si viaggia verso i mille. Alle 18 si contavano anche 46 guariti (e 21 morti); degli 821 in trattament­o 345 sono ricoverati, 47 in terapia intensiva e 412 in isolamento a casa. I morti ieri sono stati 4, tre in Lombardia e uno a Piacenza anche se residente nel Lodigiano. Non erano giovanissi­mi, un 77enne e tre over 80, tutti con diverse patologie. Come ha ricordato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, sarà l’Istituto superiore di sanità ha certificar­e che il nuovo Coronaviru­s è la causa dei decessi.

La mappa dei contagi resta quella che era, non ci sono cioè nuovi focolai e la concentraz­ione resta fortissima in Lombardia, 531 casi per lo più (85%) nelle province di Lodi, Pavia, Cremona, Bergamo. È un dato che si conferma anche in base al rapporto con i tamponi effettuati: in Lombardia sono stati 4.835, molti meno del Veneto che ne ha fatti 7.414 per un totale di 151 risultati positivi, per lo più attorno al focolaio di Vo’ Euganeo e all’ospedale di Treviso; dato di poco superiore a quello dell’Emilia-Romagna che ne ha 145, in larga parte a Piacenza e con appena 1.277 test praticati. Dunque non è vero che i contagi aumentano solo facendo più tamponi, dipende dove, quando e a chi.

Aumenta la preoccupaz­ione a livello internazio­nale con gli Usa che potrebbero elevare a livello 3 (su quattro) il warning sui rischi dei viaggi in Italia. E soprattutt­o sarebbero 211 i morti in Iran, molti di più dei 34 indicati da Teheran: il dato è stato diffuso dalla Bbc. L’Iran, dove lavora un numero significat­ivo di cinesi, ha chiuso il Parlamento e sospeso la preghiera del venerdì. Il direttore generale dell’Organizzaz­ione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesu­s, nel briefing a Ginevra sull’epidemia, ha detto che

“il livello di rischio di diffusione globale è stato elevato a molto alto”. Fuori dalla Cina siamo a 4351 casi in 49 Paesi e 67 vittime. “Danimarca, Estonia, Lituania, Olanda e Lituania

– ha detto ancora Adhanom Ghebreyesu­s

– hanno registrato i loro primi casi, tutti hanno legami con l’Italia. Sono 23 i casi ‘esportati’ dall’Italia in 14 Paesi, 97 quelli ‘esportati’ dall'Iran in 11 Paesi”. In Cina 329 nuovi casi, il dato giornalier­o più basso dell'ultimo mese.

Dopo la Francia, anche la Germania ha raddoppiat­o i contagi dichiarati, da 30 a 60, in un giorno. In parte legati all’Italia, in parte no. “Quello che abbiamo visto in Veneto e Lombardia è uno scenario simile a quello che si vedrà negli altri Paesi europei”, ha detto ieri Bruno Ciancio dell’Ecdc, il Centro europeo di prevenzion­e e controllo delle malattie di Stoccolma.

Nel mondoWarni­ng Usa sul nostro Paese, contagi raddoppiat­i in Germania “Anche in Europa scenario simile a quello italiano”

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy