Il Fatto Quotidiano

Liguria, deciderà Rousseau Ma il Pd chiede altri accordi

Il vertice Il reggente Cinque Stelle Vito Crimi incontra il dem Andrea Orlando per un patto sui temi: l’ultima parola sarà del voto online

- » LUCA DE CAROLIS

Su cosa fare in Liguria si voterà su Rousseau, la prossima settimana. Tra mercoledì e giovedì, dicono, anche se le trattative tra i gialloross­i non sono ancora chiuse, e allora non è escluso che si vada anche più lunghi. Invece per la Campania la partita resta ingarbugli­ata, con tendenza al peggiorame­nto. Cronache dal tavolo sulle Regionali tra M5S e Pd, quello tra il capo politico reggente dei grillini, Vito Crimi, e il vicesegret­ario dem, il ligure Andrea Orlando. Aperto mercoledì scorso, e non giovedì come era inizialmen­te trapelato. Ma Crimi in questi giorni ha sentito anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Comunque un modo per preparare il faccia a faccia con Orlando, in cui ha voluto parlare quasi esclusivam­ente di programmi, per la Liguria.

LA REGIONE dove l’assemblea degli attivisti a Genova del 17 febbraio scorso ha chiesto a grande maggioranz­a di votare sulla piattaform­a web Roussesu un’eventuale apertura ad altre forze politiche, cioè innanzitut­to al Pd, per le elezioni di maggio. Anche se il M5S ha già una sua candidata governatri­ce, la consiglier­a regionale Alice Salvatore. E salvo cataclismi il voto arriverà. Tanto che stanno già scrivendo il quesito con cui chiederann­o agli iscritti liguri di autorizzar­e una trattativa con altre “forze civiche” su tre o quattro punti fondamenta­li per il M5S: dal rilancio della sanità pubblica a misure contro il dissesto idrogeolog­ico, fino alla lotta contro la “cem en ti fi c az io ne ” e al caso Gronda, il progetto di raccordo autostrada­le per Genova di cui i 5Stelle chiedono una profonda revisione per renderlo

“meno impattante” (la cosiddetta mini-Gronda). Crimi ne ha parlato con Orlando, a lungo. E il dirigente dem gli ha chiesto un quesito “neutrale”, non ammiccante al no insomma (vecchio nodo delle votazioni su Rousseau). Soprattutt­o, gli ha offerto di intese anche in altre regioni, nelle Marche e soprattutt­o in Campania. Ma

Crimi ha preso tempo. Difficile ragionare delle altre caselle, almeno ora. “Comunque l’incontro è stato interlocut­orio, non c’è ancora nulla di deciso” sostengono dai vertici del Movimento. Tradotto, anche sulla Liguria bisognerà almeno risentirsi, o tenere un nuovo incontro.

Intanto però Crimi si è mosso, e i parlamenta­ri locali hanno gradito. “Il fatto che abbia visto Orlando è un ottimo seg na le ” sostiene il deputato Marco Rizzone. E il suo collega Simone Valente, ex sottosegre­tario, va più in là: “Il voto su

Rousseau ormai mi pare inevitabil­e, gli attivisti si sono espressi chiarament­e”. Certo, poi c’è il nodo del candidato. Con il giornalist­a del F at t o Ferruccio Sansa che resta la prima ipotesi. Gli altri nomi circolati “sono civici ma di fatto troppo vicini al Pd” ragiona un’alta fonte grillina. Casomai qualche 5Stelle pensa a un piano b. se Sansa cadesse nei veti incrociati (sul suo nome ci sono resistenze dalla Salvatore e da alcuni big del M5S, ma al Pd pare andare bene). E la Campania? Delle regioni messe sul tavolo da Orlando è la più strategica. Ma il Pd a tutt’oggi non riesce a far fare un passo di lato a Vincenzo De Luca. E senza questo passaggio, un accordo è impossibil­e. Eppure il M5S ha già fatto il suo, con il passo di lato della capogruppo Valeria Ciarambino, che ha lasciato spazio alla candidatur­a del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Un ottimo nome, ma troppo a 5Stelle, e così è ancora più difficile convincere De Luca a non correre” dice una fonte di governo del Pd. Per questo i dem vorrebbero rilanciare proponendo il ministro dell’Università Gaetano Manfredi (Orlando lo avrebbe anche ventilato a Crimi).

MA PER IL M5S non si può prescinder­e da Costa. “Stiamo lavorando, si può ancora fare” insistono dall’ala più trattativi­sta del Movimento. Con il presidente della Camera Roberto Fico che resta il primo pontiere. Però è tutto complicato. Innanzitut­to per Crimi, il reggente che deve tenersi in equilibrio.

La trattativa

Il vicesegret­ario Pd rilancia su Marche e Campania, il M5S prende tempo

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Il capo politico reggente del M5S Vito Crimi e il vicesegret­ario dem Andrea Orlando
Ansa Al tavolo Il capo politico reggente del M5S Vito Crimi e il vicesegret­ario dem Andrea Orlando
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