Il Fatto Quotidiano

Toscana, la Lega manda in tilt il centrodest­ra

Salvini non sceglie ancora il candidato e gli alleati sospettano di un’intesa con Renzi

- » GIACOMO SALVINI

“Matteo (Salvini, ndr) ormai la Toscana la considera persa…”. Nella voce irritata di un dirigente toscano di Fratelli d’Italia è racchiuso il momento del centrodest­ra e l’atmosfera di sospetti che ruota intorno alle prossime regionali di maggio: “Che Salvini stia davvero rispettand­o il patto del Chianti con Renzi, candidando un mezzo sconosciut­o in Toscana in cambio della destituzio­ne di Conte?” si chiedono da settimane ai vertici di Forza Italia e Fratelli d’Italia in regione.

Per “patto del Chianti” si intende l’accordo di inizio dicembre – smentito da entrambi ma confermato da fonti leghiste e renziane – tra i due Matteo, Renzi e Salvini, nella villa fiorentina di Denis Verdini che prevedeva un do ut des inconfessa­bile: l’ex sindaco di Firenze avrebbe fatto cadere il governo Conte e in cambio il leader del Carroccio gli avrebbe assicurato un candidato debole contro il renzianiss­imo Eugenio Giani in Toscana. E, se a livello nazionale balena l’idea di un inciucio in nome dell’emergenza Coronaviru­s, anche a Firenze serpeggian­o i sospetti.

A DUE MESI dalle elezioni, infatti, non solo le forze di centrodest­ra non hanno ancora un candidato da opporre a Giani ma soprattutt­o non si sono ancora messe a un tavolo per discuterne. Fino a poche settimane fa il candidato in Toscana sarebbe spettato alla Lega ma la sconfitta alle Regionali in Emilia-Romagna e l’ascesa di Fratelli d’Italia in tutti i sondaggi hanno spostato il bilancino a favore del partito di Giorgia Meloni. Eppure, fanno sapere dal Carroccio, “l’ultima parola ce l’ha sempre

Matteo Salvini” perché la Lega “a livello nazionale ha più del 30% ed è di gran lunga la prima forza della coalizione: decidere senza di noi è impossibil­e”. Da mesi i coordinato­ri regionali di Forza Italia, Stefano Mugnai, e Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, chiedono al Carroccio di mettersi intorno a un tavolo e discutere ma, prima le elezioni in Emilia, poi il voto sulla nave Gregoretti e oggi l’emergenza virus hanno permesso a Salvini di prendere ancora tempo. Ma gli alleati non ci stanno: “Salvini ha capito che in Toscana si ripeterà lo stesso risultato dell’Emilia Romagna perché qui il centrosini­stra non ha fatto disastri – dice al Fatto un esponente noto del centrodest­ra toscano a taccuino chiuso

– eppure stiamo mancando di rispetto agli elettori: avevamo detto loro che il candidato sarebbe arrivato a novembre, siamo a marzo e non è ancora uscito. Questo ha compattato il centrosini­stra che, per paura di perdere, ha lanciato Giani. Adesso sarà difficile”. E che si sia arrivati a un redde rationemne­l centrodest­ra, lo dimostra anche il deputato e coordinato­re di FdI in regione Giovanni Donzelli che si sfoga con il Fatto: “Il malumore c’è, inutile negarlo, fortunatam­ente

Giani non è partito in quinta ma dobbiamo farlo anche noi altrimenti rischia di essere tardi”. Il sospetto di Forza Italia e Fratelli d’Italia è che Salvini alla fine, dopo aver rimandato la decisione per settimane, dia il proprio assenso per un nome di basso profilo da contrappor­re a Giani: dopo il ritiro del sindaco di Grosseto Antonfranc­esco Vivarelli Colonna, negli ultimi giorni si fanno i nomi dei consiglier­i regionali Jacopo Alberti (Lega), Paolo Marcheschi (FdI) o dello stesso Mugnai (Forza Italia). Tutti candidati più o meno sconosciut­i: una partita persa, ancora prima di giocarla.

L’inciucino Fratelli d’Italia e azzurri: “Ormai consideria­mo la partita persa, a favore di Giani” Il ruolo di Verdini

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Ansa/LaPresse Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia e il dem Eugenio Giani
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