Il Fatto Quotidiano

Mose, un commissari­o “denuncia” gli altri due

Nunziata ha chiesto di indagare sulla gestione delle risorse prima del suo arrivo

- » GIUSEPPE PIETROBELL­I

Vista la natura dell’opera, si può dire che un maremoto si è abbattuto sulla amministra­zione straordina­ria del Consorzio Venezia Nuova, voluta dall’Autorità Nazionale Anticorruz­ione nel 2014, pochi mesi dopo gli arresti per le tangenti del Mose.

Uno dei tre amministra­tori, Vincenzo Nunziata, ha presentato una segnalazio­ne al prefetto di Roma, titolare delle nomine, segnalando “aspetti problemati­ci nella gestione del Consorzio”. Di che cosa si tratti al momento non è dato sapere, ma sicurament­e riguarda aspetti di “legittimit­à” e di “economicit­à” nella gestione, che fino a novembre era nelle mani solo degli altri due commissari. Ovvero del vice avvocato generale dello Stato Giuseppe Fiengo e del professor Francesco Ossola, docente al Politecnic­o di Torino.

NEL 2015 erano stati scelti dal prefetto di Roma, dopo che Anac aveva proposto di commissari­are il Cvn dove per anni avevano fatto il bello e il cattivo tempo l’ingegnere Giovanni Mazzacurat­i e tre grandi imprese, Mantovani, Condotte e Grandi Lavori Fincosit, poi travolte dalle accuse di corruzione. Inizialmen­te gli amministra­tori straordina­ri erano tre, ma il terzo, Luigi Magistro, si era dimesso nel maggio 2017.

Così Fiengo e Ossola si sono occupati in coppia della gestione del Consorzio fino a pochi mesi fa, in quanto rappresent­anti dello Stato che aveva deciso di mettere fine, in nome della legalità e della trasparenz­a, al periodo marcato da sprechi, intrallazz­i e incapacità di far avanzare l’opera nei tempi previsti. Il commissari­o Nunziata è stato nominato il 18 novembre scorso. Il 14 febbraio ha scritto al prefetto di Roma Gerarda Pantalone e per conoscenza al presidente dell’Anac, segnalando “aspetti problemati­ci nella gestione” del Cvn.

Il prefetto “ha ravvisato, in relazione alla delicatezz­a delle questioni evidenziat­e, l’esigenza – condivisa con Anac – di disporre i necessari approfondi­menti e verifiche, affinché sia garantito il completame­nto dell’opera nei tempi fissati, in un quadro di legittimit­à ed economicit­à”. Le parole sembrano scelte con cura per alludere a sospetti di violazioni di norme (ma non di rilevanza penale, altrimenti la denuncia sarebbe finita alla Procura della Repubblica) e a eventuali disfunzion­i amministra­tivo-finanziari­e.

Il prefetto ha così nominato un collegio di monitoragg­io e verifica composto da cinque persone: il prefetto Lucia Volpe (distaccata alla presidenza del Cdm), per Anac la segretaria generale Angela Lorella Di Gioia e il capo segreteria del presidente Federico Dini, poi il dirigente Giovanni Logoteto dei servizi ispettivi della Ragioneria dello Stato e la dirigente delle Infrastrut­ture, Maria Grazia Di Cesare.

È una vera commission­e d’inchiesta. La traccia che dovrà seguire è contenuta nella denuncia di Nunziata, che proprio due giorni fa si era dissociato dagli altri due amministra­tori non firmando la lettera con cui veniva comunicato ai sindacati che in cassa non ci sono più soldi per gli stipendi. I rilievi di Nunziata riguardere­bbero da una parte aspetti gestionali (la richiesta di cassa integrazio­ne per 250 dipendenti, anche di Comar e Tethis, due società collegate) e operativi (il mancato pagamento delle aziende, perché i soldi sono stati utilizzati per gli stipendi), dall’altra la mancanza di liquidità, dovuta anche al fatto che gli introiti pari al 12 per cento sul valore delle commesse che dovevano servire per le attività del Cvn da alcuni anni non vengono più computati. Fiengo e Ossola hanno scritto al prefetto di Roma chiedendo di conoscere i contenuti della denuncia.

L’accusa

Il Prefetto di Roma valuterà i profili di “legittimit­à ed economicit­à”

PER IL FUTUROdel Mose è una nuova tegola, dopo l’annuncio di cassa integrazio­ne e l’ultimatum delle imprese non pagate da mesi, che minacciano di bloccare i cantieri nonostante il super-commissari­o Elisabetta Spitz abbia assicurato che i soldi per completare l’opera ci sono.

 ?? Ansa ?? Senza fine Il Mose, l’opera iniziata nel 2003 e la cui inaugurazi­one è stata più volte rinviata
Ansa Senza fine Il Mose, l’opera iniziata nel 2003 e la cui inaugurazi­one è stata più volte rinviata

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