Corsa all’Anac, il burocrate Busia sorpassa il pm Tartaglia
Sull’Anac senza guida dalle dimissioni del presidente Raffaele Cantone quattro mesi fa, si sta giocando una partita s o tt o t ra ccia mentre la politica è affaccendata n e l l ’ e me rgenza coronavirus; negli ultimi giorni si sono impennate le quotazioni di Giuseppe Busia, avvocato, classe 1969, burocrate di lunghissimo corso, da vent’anni dentro il Palazzo: nel 2007 fu nominato da Francesco Rutelli vicecapo di gabinetto al ministero della Cultura. E rischia di sfumare, invece, una candidatura che a inizio anno pareva poter mettere d’accordo tutte le forze politiche di maggioranza: Roberto Tartaglia (in foto), classe 1982, già pm a Palermo nel pool dei magistrati impegnati sulla Trattativa Stato- mafia, un’inchiesta e un processo non da poco da sostenere a neppure 40 anni. Tartaglia oggi è consulente della commissione bicamerale Antimafia presieduta da Nicola Morra (M5S). Un magistrato per sostituire un altro magistrato come Cantone.
Ma la zampata del Gattopardo è in agguato. Giuseppe Busia oggi è impegnato con un incarico amministrativo, segretario generale dell’Au t or it à per la privacy. Nel 2018 Busia è già stato in predicato di passare a Palazzo Chigi, sempre come segretario generale. La nomina non fu fatta, nonostante, come raccontò il Fatto quando era ancora in ballo (9 giugno 2018) “il legame fra Giuseppe Conte e Busia è professionale e, per semplificare, confessionale. Anche Busia frequenta Villa Nazareth, il collegio universitario dove si formano le menti del cattolicesimo democratico e dove pure Conte è cresciuto. Busia non è estraneo al sistema di rapporti di Guido Alpa, l’ex capo del consiglio forense, mentore del premier”. Sfumato Palazzo Chigi ( anche se per un breve periodo ne è stato consigliere giuridico a titolo gratuito) dopo un anno e mezzo dovrebbe arrivare il riconoscimento per la pazienza di Busia: l’Autorità nazionale anticorruzione.