Cassazione Il ricorso non è più possibile dopo un decreto di archiviazione
Caro direttore, il virus è in Italia e questo anche grazie alla forte disinformazione che giornali, giornalisti e televisione hanno distribuito allegramente, sottovalutando il problema e arrivando a ridicolizzare chi, invece, temeva che la cosa potesse essere veramente seria. E la cosa non è seria, ma grave. Nella mia vita di ricerca scientifica per anni ho collaborato con i microbiologi ed ho imparato a rispettare e temere i microorganismi. I virus possono essere anche peggiori dei batteri e adesso ne stiamo avendo una dimostrazione. L’ignoranza è una brutta bestia, ma l’ignoranza coniugata alla fede diventa micidiale. Da un punto di vista statistico, chi ha maggiore probabilità di incontrare un soggetto proveniente dalla Cina fra un italiano qualsiasi e un cinese residente in Italia? La risposta è ovvia e il razzismo, tanto invocato dagli stolti, non c’entra nulla. Ma la fede politica oltre che rimbecillire rende cechi. E così, oggi, abbiamo il primo caso conclamato in Italia e altri ne avremo anche perché la popolazione non è stata, evidentemente, resa edotta nel modo giusto: meglio spaventati che malati, o morti. Non spreco altre parole. Se dovessi seguire il mio istinto e la mia rabbia avrei voglia di augurare gli eventuali guai solo a coloro che hanno volutamente sottovalutato il problema, ma del male degli altri non so che farmene anche se una punizione, chi sbaglia gravemente, se la merita tutta.
L’irresponsabilità mediatica di alcuni nostri politici
Gentile direttore, in questi giorni di grave apprensione per le notizie che ci giungono sulla diffusione, anche nel nostro Paese, del coronavirus, noi cittadini gradiremmo ricevere dai mezzi di comunicazione esclusivamente informazioni e approfondimenti da parte di scienziati e medici in merito alle caratteristiche e all’evoluzione del virus e, soprattutto, sulle misure di prevenzione e di contenimento della diffu
CARA REDAZIONE, sulla giustizia leggo sempre con interesse tutti gli interventi o le interviste che fate a Di Matteo, Caselli, Gratteri, Esposito, ecc. Ora vorrei tanto un parere su una questione per me urgente e sulla quale ci sono opinioni diverse: è possibile fare “ricorso in Cassazione avverso un decreto di archiviazione”? Vi sarei davvero grata di una risposta.
GENTILE ALESSANDRA, un tempo valeva l’art. 409, comma 6, codice di procedura penale, che ammetteva – in alcuni specifici casi di nullità – il ricorso per Cassazione verso l’ordinanza di archiviazione (fattispecie formalmente diversa dal decreto, ma solo per le modalità con cui si svolge il procedimento). Il comma 6 è stato però abrogato dalla legge 103 del 23.06.2017, la c.d. Riforma Orlando, che nel contempo ha introdotto un nuovo articolo, il 410 bis. Il quale (dopo aver elencato le nullità del decreto e dell’ordinanza di archiviazione) stabilisce che in ambedue i casi si può fare reclamo (termine che sostituisce ricorso) “al tribunale in composizione monocratica, che provvede con ordinanza non impugnabile”. Non impugnabile, vale a dire che ulteriori gradi di giudizio, Cassazione compresa, sono esclusi. Ma non finisce qui.
Lo scopo della Riforma Orlando era appunto quello di ridurre le vie di accesso alla Suprema Corte. Che invece proprio su di un “reclamo” contro un’ordinanza di archiviazione è stata chiamata a pronunziarsi. Si sosteneva che vi era stata una specifica e precisa violazione del diritto di difesa, con profili di possibile illegittimità costituzionale. La VI sezione sione, messe in campo dal governo e dalle autorità regionali e locali. Dobbiamo purtroppo assistere all’ennesima dimostrazione di irresponsabilità politica e pochezza etica da parte di “politici”, quali Matteo Salvini, che non perde occasione per attaccare strumentalmente le misure adottate dal governo e dalla Protezione Civile, al solo scopo di trarre un momentaneo beneficio in termini di sondaggi, diffondendo però sfiducia e panico. In paesi più “civili” del nostro, in cirdella Cassazione, con ordinanza n. 17535 del 23.03.2018, ha dichiarato inammissibile il ricorso a essa presentato (pur prospettandone una certa fondatezza nel merito) proprio per il “non impugnabile” dell’art. 410 bis. Ma ha indicato alla persona offesa ricorrente un possibile rimedio nel caso di “difetto di contraddittorio”, e cioè la richiesta di revoca del provvedimento di archiviazione allo stesso giudice che lo ha emesso. Un rimedio, secondo alcuni, di non facile praticabilità in concreto, per cui la strada così tracciata potrebbe anche avere ulteriori sviluppi, fino alla Consulta. Ma allo stato degli atti, direi, adire la Cassazione non è possibile. costanze simili è prassi consolidata da parte dei leader dell’opposizione, dare il massimo appoggio e solidarietà al governo impegnato ad intraprendere misure d’emergenza. Povera Italia!
Il Papa nella terra dei fuochi, un caso senza precedenti
Il Papa sarà nella terra dei fuochi in Campania il 24 maggio, un evento storico senza precedenti, per la delicata situazione di quel territorio.
Non possiamo dimenticare le decine di bambini morti di cancro. Abbiamo bisogno di norme più severe e di grande mobilitazione su tematiche come ambiente e salute in questo paese.
Almeno la Cina investe sulle fonti rinnovabili
La “China Three Gorges New Energy”, compagnia cinese specializzata nello sviluppo di energia pulita, ha avviato la costruzione di
DIRITTO DI REPLICA
In riferimento all’articolo “Il Mose è al verde: 250 a rischio cassa integrazione” ( Il Fatto Quotidiano, 28 febbraio 2020, p. 14) l’Autorità nazionale anticorruzione precisa che i commissari straordinari del Mose non sono stati “i n d i v id u a t i dall’Anac”, come riportato. L’A utorità, in linea con quanto stabilito dal decreto 90/ 2014 ( art. 32), si è limitata a proporre alla Prefettura di Roma “la nomina di uno o più amministratori straordinari” d el Consorzio Venezia Nuova. Senza quindi scegliere i nominativi dei commissari né il loro numero.