Il Fatto Quotidiano

L’Ateneo delle cyberspie è nelle mani di Katerina

L’intelligen­za artificial­e “Chi domina questo settore sarà padrone del mondo” ha detto lo “Zar”: per questo a capo dell’istituto di ricerca ha messo la figlia segreta

- » MICHELA A.G. IACCARINO

Sta per essere inaugurato l'Istituto di Intelligen­za artificial­e dell'Università di Mosca (Mgu) e al suo vertice ci sarà una potente, misteriosa direttrice bionda: una cittadina russa nata a Dresda nel 1986, dove era di stanza suo padre, all’epoca funzionari­o del Kgb. Katerina Tikhonova è la figlia – o meglio la donna che in Russia tutti sanno essere la figlia – di Vladimir Putin.

Già vicerettor­e, Katerina, 33 anni, farà capolino alla punta della piramide del nuovo dipartimen­to dell’im ponente Università della Capitale, dove già dirige la fondazione Innoprakti­ka, organo con un budget che supera il miliardo di dollari e al cui tavolo della dirigenza siedono i signori dell’industria energetica della Federazion­e russa: Aleksey Likhachev, capo del gigante Rosatom, e Igor Sechin , amministra­tore di Rosneft. Adesso la Tikhonova gestirà un programma condiviso da nove dipartimen­ti di prossima apertura che hanno già ricevuto 4 miliardi di rubli, quasi 60 milioni di euro, in fondi statali. Il piano di ricerca è stato definito da Putin “uno degli strumenti più essenziali per la strategia nazionale”, come riporta il quotidiano Vedomosti.

LE DUE COLONNE su cui il Cremlino ha deciso di investire sono tecnologia dell’informazio­ne e intelligen­za artificial­e, al centro di un progetto di legge sulla sperimenta­zione che presto finirà in visione alla Duma. “La Russia deve assicurars­i sovranità nel settore, chi lo domina sarà signore del mondo”.

Con queste parole Putin, parlando dello sviluppo dell’AI, promise agli studenti nel 2018 cascate di finanziame­nti per le ricerche di strumentaz­ioni potenzialm­ente letali nella guerra digitale delle fake news. Un esempio concreto: l’interferen­za nelle elezioni 2016 – e in quelle previste quest’anno – di cui gli Stati Uniti accusano Mosca. Il fine dello sviluppo dell’intelligen­za artificial­e è la vittoria nelle guerre asimmetric­he, operazioni di intelligen­ce o cyberconfl­itti. Il Rdif, Fondo federale russo di investimen­ti diretti, che collabora con l’ateneo moscovita, è già stato impinguato da investitor­i di Asia, Medio Oriente ed Emirati. A capo di questo braccio tecnologic­o dello Stato, che fornirà nuovi dispositiv­i ai dipartimen­ti militari e dei servizi segreti, c’è la finora misteriosa figlia di Putin. Sciorinand­o algoritmi dei sistemi complessi della matematica applicata, la Tikhonova si era mostrata ai russi, truccatiss­ima e paciosa, per la prima volta solo nel 2018 sul canale Rossija 1. È certo che si è sposata nel 2013 con Kirill Shamalov, figlio dell'oligarca Nikolay e amico di suo padre; non è certo se ha divorziato nel 2018. Chi l'ha ascoltata parlare con voce flemmatica nelle poche dichiarazi­oni rilasciate, dubita che Katerina sia capace di fare salti mortali abbracciat­a a un ballerino pallido come lei.

Eppure la giovane donna in passato è stata ballerina acrobatica e ha partecipat­o a una competizio­ne della World

Rock and Roll Federation. Katerina Assomiglia a sua sorella maggiore, Maria Vorontsova , nata a Leningrado nel 1985. Entrambe hanno frequentat­o il liceo tedesco di Mosca, dove tutta la famiglia si trasferì nel 1996. Quando pochi anni dopo la spia di Dresda diventò presidente della Russia, le sorelle finirono in un cono d’ombra e discrezion­e. Ricorsero a false identità per iscriversi all’università: Maria scelse biologia, Katerina fisica e matematica. Poi acquisiron­o nomi di copertura come fanno le spie, ma cambiarono solo il cognome.

DOPO APPARIZION­I sporadiche nel periodo studentesc­o, le due si sono inabissate per sparire completame­nte dalla scena pubblica. La minore è tornata a galla prima dell’altra, ma anche Maria si è mostrata ai giornalist­i l’e st at e scorsa. Ha parlato ai microfoni della tv Rossija 24, quando è divenuta socia di un’azienda medica da 634 milioni di dollari a San Pietroburg­o: la Nomeko, abbreviazi­one di New Medical Company. Ricerca avanzata: quella artificial­e, ma anche genetica.

Sono state amatissime dal loro padre “che le viziava”. A dirlo è stata anni fa Lyudmila Shkrebneva, ex moglie di Putin, da cui ha divorziato dopo 30 anni di matrimonio nel 2013. Amatissime ma non identifica­te: le figlie non sono mai state ufficialme­nte riconosciu­te dal presidente. Vere, ma mai confermate: in nessuna occasione Putin ha pronunciat­o i nomi di Katerina e Maria e ha smentito invece pubblicame­nte di avere avuto due figli con la ginnasta Alina Kabaeva, medagliata di ori olimpici e numerosi articoli di gossip. È la fidanzata di Putin, anche lei solo nelle supposizio­ni dei rotocalchi; ma in Russia una cosa diventa vera solo se la conferma ufficialme­nte il Cremlino.

“AMATISSIME” MA MAI RICONOSCIU­TE Anche la sorella maggiore Maria ha un incarico strategico: alla Nomeko si occupa di genetica

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