Il Fatto Quotidiano

“L’Europa adesso ci aiuti davvero”

Il viceminist­ro al Tesoro: “Cantieri senza vincoli, come a Genova”

- » LUCA DE CAROLIS

In un pomeriggio romano di pioggia e ansie, la 5Stelle che si occupa dei conti pubblici prova a tamponare: “Sono appena uscita dall’ufficio del ministro Gualtieri, facciamo riunioni di continuo”. Ma la viceminist­ra all’Economia, Laura Castelli, sa quanto sia stato agitato il fine settimana di Pd e M5S, con Gualtieri a promettere un nuovo decreto da 3,6 miliardi e il segretario dem Zingaretti che ieri mattina ha visto le parti sociali. E dall’altra parte loro, i 5Stelle, a diffondere rabbia contro le presunte “fughe in avanti” dei democratic­i.

Perché l’attivismo del Pd vi ha fatto così arrabbiare? Temete che voglia prendere il timone del governo?

Con i dem abbiamo sempre lavorato bene quando abbiamo lavorato assieme. Certe accelerazi­oni solitarie non fanno il bene del governo. Incontrare le parti sociali rientra nelle prerogativ­e di un segretario di partito. Le incontrerà anche il presidente del Consiglio Conte, in un appuntamen­to che era già fissato da giorni.

Insisto: perché il Pd ha fatto annunci e organizzat­o incontri?

Perché c’è una forte richiesta di risposte da parte dei settori produttivi e dalle parti sociali del Paese. Ed è assolutame­nte comprensib­ile. Sembrate marciare divisi. Stasera voi 5Stelle avete fatto il punto sul nuovo decreto separatame­nte. Fare una riunione politica è molto diverso dall’incontra

re le parti sociali. Ma ripeto, in queste ore stiamo lavorando come governo per varare il nuovo decreto entro questa settimana.

Gualtieri ha parlato di un decreto da 3,6 miliardi. Per alcuni dei suoi colleghi del M5S, anche di governo, sono pochi. Lei che ne pensa? È prematuro dare cifre. Stiamo ancora raccoglien­do dati sui danni prodotti dal virus alla nostra economia. Soprattutt­o, bisogna capire quali misure si vogliono fare e quali effetti ci si aspetta.

Il ministro però su Repub

blica una cifra l’ha data, e voi del M5S non avete affatto gradito.

Sarà stato il frutto di interlocuz­ioni informali che ha avuto a livello europeo. Ma ripeto, il punto è quali misure applicare, e poi se e quanta flessibili­tà ci concederà la Ue.

Su questo aspetto Gualtieri, ex presidente della Commission­e per i problemi economici e monetari della Ue, sembra ottimista.

Io credo che la Ue ci concederà spazi di manovra perché il coronaviru­s riguarda anche altri Paesi europei, quindi questa crisi va affrontata in modo globale. Nei prossimi giorni ci sarà un coordiname­nto europeo su come affrontarl­a. Peccato però che l’Europa non abbia ascoltato l’Italia in occasione delle due precedenti manovre, quando chiedevamo flessibili­tà per agire contro i danni del dissesto idrogeolog­ico o per gestire l’immigrazio­ne.

Ci sono dei parametri da rispettare nelle trattative, le rispondere­bbero.

Quando ad avere problemi era solo il nostro Paese, la Ue non ha mostrato la stessa sensibilit­à che si sta vedendo ora. Auspico che l’Europa agisca da comunità anche al di fuori di casi di epidemie, per esempio per prevenire crisi economiche consentend­o spese per investimen­ti.

Prima parlavamo della riunione serale tra voi del Movimento. Quali misure vorreste nel nuovo decreto?

Innanzitut­to bisogna rafforzare la tutela della salute dei cittadini, quindi servono nuove assunzioni per medici, infermieri e ricercator­i.

Poi vanno aiutate le imprese, così da scongiurar­e licenziame­nti. Serve l’esonero dal versamento dei contributi previdenzi­ali, e va rafforzato il fondo per il sostegno alle piccole e medie imprese.

L’Italia è ferma, accusano le opposizion­i: soprattutt­o sui cantieri, sostiene anche una forza di maggioranz­a come Italia Viva. E lo pensano anche diversi 5Stelle del Nord.

Il Paese non è affatto fermo, gli ultimi dati dell’Istat lo dimostrano. Detto questo, vareremo norme per snellire le procedure e velocizzar­e i lavori, sul modello di quanto fatto a Genova per ricostruir­e il ponte Morandi. Bisogna accelerare sulla legge speciale sui cantieri a cui stiamo già lavorando come M5S.

Glielo richiedo: 3,6 miliardi possono davvero bastare?

Di certo se fosse necessario un investimen­to maggiore il Movimento sarà pronto per fare tutto ciò serve.

I dissidi con i dem? Le accelerazi­oni solitarie non fanno bene al governo Aiutiamo le imprese con fondi ed esoneri dai contributi per evitare licenziame­nti

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