Il Fatto Quotidiano

Subito il mini-deficit, ma il conto salirà: si tratta con Bruxelles

Manovra Italia in recessione, nel Def il disavanzo aumenterà ancora. Per ora ci sono i 3,6 miliardi

- » CARLO DI FOGGIA

Il governo prepara il nuovo decreto per fronteggia­re l’impatto economico dell’epidemia di Coronaviru­s. Dopo il primo, di venerdì - peraltro ancora non pubblicato - che riguardava le zone dei focolai, il prossimo dovrà affrontare i risvolti macroecono­mici sull’intero Paese. Al ministero dell’Economia si aspettano un nuovo picco di contagi nelle prossime due settimane ed è ormai chiaro che quest’anno l’Italia entrerà in recessione. Resta solo da stimare quanto sarà profonda. Numeri concreti, però, ancora non c’è ne sono.

L’UNICA certezza è che il disavanzo salirà subito di almeno 3,6 miliardi, lo 0,2% del Pil, come annunciato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri domenica. Servirà a inserire nel decreto alcune misure d’emergenza: un credito d’imposta per le imprese che hanno perso un quarto del fatturato; sostegno al settore turistico in ginocchio; la Cassa integrazio­ne in deroga a tutte le aziende colpite, anche quelle che normalment­e non ne avrebbero diritto; un sostegno al servizio sanitario nazionale per aumentare i posti letto di terapia intensiva e accelerare l’assunzione di personale. Per farlo, il governo chiederà al Parlamento di autorizzar­e lo sforamento degli obiettivi di bilancio concordati con Bruxelles. Passaggio obbligator­io avendo inserito il pareggio di bilancio in Costituzio­ne. Da Bruxelles è già arrivato il via libera informale a Gualtieri. Ieri Ursula von der Leyen ha annunciato un’unità di crisi di cui faranno parte i commissari alla Gestione crisi, agli Interni, alla Salute, ai Trasporti e all’Economia. Quest’ultimo, Paolo Gentiloni, è stato più esplicito: “Il virus sta continuand­o a diffonders­i, è tempo di dire che la Ue è pronta a usare tutte le opzioni disponibil­i, se e quando necessario, per salvaguard­are la crescita”.

Intanto Roma, che ha i contraccol­pi più forti, si porta avanti. Sulla carta, per la verità, il governo italiano può contare su numeri perfino migliori del previsto. Ieri l’Istat ha svelato che il Deficit 2019 - l’anno del governo dei barbari, di Quota 100 e del Reddito di cittadinan­za che dovevano scassare le finanze pubbliche secondo la meglio stampa - si è fermato all’1,6% del Pil, il più basso da 12 anni e 0,6 punti più basso delle stime del governo. L’avanzo primario - la differenza fra entrate e uscite dello Stato al netto del costo del debito - è salito all’1,7% del Pil, il più alto dal 2013. Numeri oltre le previsioni, dovuti a una crescita del Pil, seppur anemica, migliore del previsto (+0,3%, contro lo 0,1% stimato dal governo ad aprile) e a un incremento delle entrate (imposte dirette e indirette). L’ufficio parlamenta­re di Bilancio stimava un disavanzo in calo al 2%: si è fermato 3 decimali sotto. Il dato ha un effetto di trasciname­nto sul 2020, consentend­o di partire da un deficit più basso. E cosa succederà? Senza grandi stravolgim­enti e in caso di recessione contenuta (Pil in calo dello 0,2%) il Deficit/Pil si fermerà intorno al 2,4%, lo stesso che spinse Luigi DI Maio a esultare sul balcone a ottobre 2018, salvo poi fare bruscament­e marcia indietro. Al Tesoro, però si aspettano una recessione profonda, specie negli altri Paesi europei il contagio avrà presto i numeri che oggi si osservano in Italia. A quel punto, il disavanzo arriverà - riducendo il Pil - ben oltre il 2,4% e la discussion­e sugli zero virgola sarà archiviata.

I N S O M M A, il decreto contiene provvedime­nti doverosi, ma la recessione – se l’emergenza dovesse estendersi o durare a lungo – richiederà ben oltre i 3,6 miliardi previsti da Gualtieri. Il governo si aspetta questo secondo scenario, tanto più che la recessione sembrava alle porte già prima del coronaviru­s. “Il disavanzo salirà ancora, ma verrà deciso nel Documento di economia e finanza di aprile”, fanno sapere fonti Pd. Il confronto con Bruxelles, quindi, si farà a tappe. Intanto, il governo

Sorpresa, i dati Istat Quota 100 e Reddito non hanno causato l’apocalisse Conti pubblici migliori degli ultimi dieci anni

gialloross­o vuole portare la richiesta di sforare il deficit già mercoledì in aula, possibilme­nte con un via libera unanime e cerca l’appoggio dell’opposizion­e. Il premier Conte ha convocato per martedì sera a Palazzo Chigi i capigruppo dei partiti

per condivider­e le prossime mosse. Forza Italia ha già detto che lo voterà. Fratelli d’Italia aspetta di vedere il testo. L’incognita è la Lega. “I 3,6 miliardi di Gualtieri non servono nemmeno per iniziare, significa non aver contezza del disastro in atto”, spiegano gli uomini vicini a Salvini. Ognuno porterà le sue proposte. Ieri i ministri 5Stelle ne hanno discusso in conclave, anche per il malumore verso l’attivismo del Pd, che la chiamata di Gualtieri al reggente Vito Crimi ha provato a stemperare.

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Ansa L’ok informale La presidente della Commission­e Ue, Ursula von der Leyen
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