L’ultima trovata: “Noi votiamo no al referendum taglia-poltrone”
I vertici lanciano le prossime campagne: immigrazione, Libia e referendum
“Se continuiamo a parlare di temi concreti con coraggio non saremo di certo noi gli sconfitti”. I vertici delle Sardine non credono a una crisi d’identità e rilanciano. Sul taglio dei parlamentari, sull’immigrazione, sulla situazione in Libia e sui decreti Sicurezza imposteranno le prossime “campagne informative”, cercando di influenzare la politica e le sue scelte. Il tutto nonostante il movimento abbia deciso di rinunciare all’assemblea di Scampia prevista per metà mese, complice l’emergenza virus.
Sulla riduzione dei deputati e dei senatori – che passerebbero da 915 a 600 – si voterà il 29 marzo, a meno di rinvii causa Coronavirus. E le Sardine “faranno informazione” sul Sì e sul No, anche se il pensiero di Lorenzo Donnoli, uno dei fondatori, è chiaro: “L’Italia in questo momento è alla ventiquattresima posizione nella graduatoria europea sulla rappresentanza delle Camere Basse, con un deputato ogni 100 mila abitanti. A riforma approvata il nostro Paese scenderebbe addirittura all’ultimo posto nella Ue”.
E DUNQUE? “Si rischia di minare le basi del pluralismo, ci sarà un deputato ogni 150 mila abitanti. La distanza tra politica e cittadini rischia di diventare sconfinata. Come fa un cittadino a parlare con il suo rappresentante?”. Secondo le Sardine, il problema riguarda il funzionamento delle istituzioni: “Sono anni che si governa per decreti, con leggi che diventano tali prima dell’approvazione parlamentare e il governo ha sempre più potere a scapito dei cittadini”.
Quel che è curioso, però, è che Mattia Santori, un altro dei fondatori bolognesi, dichiarò proprio al Fatto di avere invece votato a favore del referendum renziano del 2016, quello che rendeva il Senato l’assemblea di 100 tra sindaci e consiglieri regionali e superava il bicameralismo paritario. Sul taglio lineare dei parlamentari l’orientamento è diverso: “Io votai di No anche allora – è la versione di Donnoli –, il punto però è che, pur pasticciata, quella riforma era accompagnata da una proposta di legge elettorale che invece qui non c’è”. Il riferimento è all’Italicum, il sistema col ballottaggio poi bocciato dalla Corte costituzionale. Anche la riduzione dei costi della politica, secon
Io votai No anche nel 2016 Ma quella riforma, pur pasticciata, almeno era legata a una nuova legge elettorale LORENZO DONNOLI
A bordo della Ong
I leader portano aiuto alla Mediterranea e spiegano: “A rischio la rappresentanza”
do Donnoli, non è un buon motivo per il Sì: “Si parla di 100 milioni di euro l’anno di risparmio, ovvero 1,35 euro a cittadino. La riforma che si pone come un attacco alle poltrone confermerà invece le oligarchie partitiche”.
Ma se la campagna referendaria deve ancora partire, le Sardine si stanno invece già muovendo sul tema dell’accoglienza. D’altra parte l’argomento è sensibile e in grado di compattare gli attivisti di tutta Italia: dalla Lombardia, per esempio, arriva l’appello di Fabio Cavallo a “non voltarsi dall’altra parte rispetto a quello che accade in Grecia”, confermando il sostegno a Santori: “Non possiamo accusare chi ha portato migliaia di persone in piazza. Se siamo veramente antifascisti finiamola di attaccarlo”.
E ALLORA tre dei leader – oltre a Donnoli ci sono Jasmine Cristallo e Giulia Trappoloni – si sono uniti all’equipaggio della Nave Jonio dell’Ong Mediterranea, documentando su Facebook la propria esperienza: “Siamo felici di sostenere il lavoro di chi preserva l’umanità a scapito di chi ci rimanda indietro immagini di odio”. E ancora: “Stiamo scoprendo cosa significhi stare su una barca. Nel Mediterraneo ci sono decine di migliaia di morti: dobbiamo agire, il tempo è adesso. Mediterranea è un’eccellenza di umanità, o la sosteniamo oppure saremo responsabili di ogni vita che si spegne per colpa dei nostri egoismi”.