UBI, NESSUNA CENSURA AI NOSTRI DIRIGENTI
L’articolo dal titolo “UBI, in dubbio onorabilità e indipendenza dei vertici”, a firma di Gianni Barbacetto, pubblicato il 15 febbraio 2020 a pag. 15, è incentrato sulla eventualità, data quasi per certa, anche in assenza di conferme, dell’avvio delle verifiche da parte di Consob e di BCE su alcuni Amministratori e Dirigenti di U BI, perché asserita mente privi dei necessari requisiti di onorabilità e indipendenza, ad alcun idei quali, perciò, sarebbero già pervenute lettere di contestazione, circostanza quest’ ultima che non consta né agli interessati né a UBI Banca. Questo perché i presupposti di legge, su cui le contestazioni si fonderebbero, semplicemente non sussistono, nonostante l’articolo sostenga il contrario.
Nessun esponente di UBI, tra quelli elencati, ha mai riportato condanne penali o sanzioni rilevanti ai fini della perdita del requisito di onorabilità, né si trova in alcuna delle situazioni che ne compromettano l’indipendenza ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e regolamentari (si vedano, in particolare, l’art. 26 del Testo Unico Bancario e la relativa disciplina attuativa, nonché la “Guida alla verifica dei requisiti di professionalità e onorabilità” aggiornata dalla Banca Centrale Europea nel maggio 2018 in linea con gli orientamenti congiunti sull’idoneità emanati da ESMA e ABE). In aggiunta, la verifica di detti requisiti è sempre stata effettuata nei tempi e modi previsti dalla normativa vigente ed i risultati della stessa sono sempre stati trasmessi alle Autorità di vigilanza.
L’articolo è, dunque, colpevolmente incompleto, essendosi omessi tali elementi che, se correttamente indicati, ne avrebbero messo in luce la parzialità, privando di ogni supporto la tesi di fondo che è stata diffusa, perciò, illegittimamente e ledendo l’immagine della Banca, dei suoi Dirigenti e dei suoi Esponenti.