Il Fatto Quotidiano

La festa nel centro anziani, in 80 ora rischiano

Nel Lazio I positivi sono 54. Possibile focolaio a Fondi (Latina) per una cena di carnevale. A Pomezia verifiche su 400 persone

- » VINCENZO BISBIGLIA

La

festa di carnevale organizzat­a dal centro anziani di Fondi, nel sud pontino, si è trasformat­a nel veicolo per un possibile focolaio di Covid-19 in provincia di Latina. Mentre a Pomezia, la cittadina alle porte di Roma abitata dal 53enne poliziotto “paziente 1” ricoverato in terapia intensiva dal 2 marzo, è stata avviata una maxi-indagine epidemiolo­gica con oltre 400 persone intervista­te, nel tentativo di contenere l’epidemia. Con la situazione dell’ospedale San Giovanni di Roma – dove giovedì si è registrato il primo decesso nella capitale di una persona positiva al Coronaviru­s – definita “non preoccupan­te”, a tenere con il fiato sospeso il Lazio è l’impennata di contagi in provincia di Latina, dove ieri sera la Asl locale contava 19 dei 54 positivi in tutta la regione.

A CONTRIBUIR­E a questi numeri, secondo il governator­e Nicola Zingaretti e l’assessore Alessio D’Amato, una cena tenutasi il 25 febbraio in un ristorante di Fondi, alla quale avrebbero partecipat­o “persone da altre zone del paese”. Una festa di carnevale organizzat­a dal centro anziani della cittadina. Chi non è risultato positivo è finito in isolamento domiciliar­e, monitorato dai medici della Asl. “Eravamo circa 80 persone – ha raccontato al Fatto Ennio Di Fazio, vicepresid­ente del centro –. Ne facciamo tanti di eventi così. Non è vero che c’erano persone di altre città, in realtà alcuni soci hanno i figli che lavorano al nord Italia”.

Sotto osservazio­ne è anche il caso di Pomezia. Finora sono risultati positivi 6 familiari del poliziotto e un compagno di scuola del figlio. Ma da giovedì sera il pronto soccorso del Sant’Anna è chiuso per mancanza di personale. Per due giorni, infatti, sono stati ricoverati un 51enne e una 90enne positivi al virus e gran parte del personale è in quarantena. Va aggiunto un militare in servizio presso la base di Pratica di Mare. La task-force regionale ha richiamato ben 400 persone per capire link ed eventuali sintomatol­ogie con le persone infette. Non solo. L’agente fra il 25 e il 26 febbraio ha passato la notte al Policlinic­o romano di Tor Vergata. E ieri Zingaretti ha riferito che sono “tutti negativi” i tamponi effettuati a personale sanitario e pazienti che hanno incrociato il poliziotto. Tuttavia, fonti qualificat­e del Fatto, indicano in 10 le persone contagiate, tra cui 8 fra medici e infermieri e 2 familiari.

ALLE 18 DI IERI nel Lazio i casi positivi erano 53, di cui 8 in terapia intensiva e 26 ricoverati. Secondo i numeri ufficiali, la città di Roma presentere­bbe una decina di casi in tutto. In via Condotti, una nota boutique di calzature ha avviato la sanificazi­one del negozio per la presenza di una “commessa a rischio”. Ieri, l’assessore D’Amato ha esposto il decreto regionale che individua nella clinica Columbus, adiacente al Gemelli, il secondo “Covid Hospital” dopo lo Spallanzan­i, e 157 posti in terapia intensiva dedicata, con altri 6 ospedali che potranno fare il primo tampone (ed evitare un altro caso Tor Vergata). Da oggi, poi, si ridurrà il personale sanitario in quarantena: “Gli asintomati­ci dovranno continuare a lavorare”, ha dichiarato D’Amato, annunciand­o l’assunzione “immediata” di altre 474 unità.

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Ansa L’ospedale San Giovanni

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