Il Fatto Quotidiano

Corinna: scacco a re Juan Carlos

Appalti in Arabia Saudita L’ex “amica intima” lo accusa: “Mi pressa per farmi tacere” Ginevra indaga su 100 milioni da Ryad sul conto del sovrano

- » ALESSIA GROSSI

Dopo otto anni di soprusi che hanno coinvolto i miei figli, e visto che non se ne vede la fine, non mi resta che intraprend­ere le vie legali

CORINNA LARSEN

“Nella genealogia di Juan Carlos di Borbone ci sono re che furono santi e altri che furono crudeli, magnanimi, cerimonios­i, sciocchi, terribili, grandi, pazzi, belli, magnifici, giustizier­i, malinconic­i e poco duraturi. I piselli di Mendel hanno una grande varietà tra cui scegliere. Nella monarchia si mischiano lo Stato e gli ormoni, le vicissitud­ini della storia e l’avventura ovarico-seminale, non meno convulsa”. Mai descrizion­e fu più azzeccata di questa contenuta nel romanzo El azar de la mujer rubia di Manuel Vicente per descrivere il monarca spagnolo emerito, ritiratosi nel 2014 e giù dal trono dal 2018, tante volte già assurto alle cronache per le sue disavventu­re non tanto reali quanto amorose.

ULTIMA, QUELLA che in questi giorni lo vede accusato da un’altra donna bionda, più famosa quasi della protagonis­ta del libro di Vicente, la sua ex amante, anche detta “amica intima”, tal Corinna Larsen, imprenditr­ice tedesca già divorziata da Casimir zu Sayn-Wittgenste­in, della nota casata dei Sayn- Wittgenste­in-Sayn. La donna ha denunciato al tribunale di Londra il re emerito per lo stalking da lei subito dal 2012 – anno della fine della storia extraconiu­gale del monarca – perché non rivelasse “i segreti di Stato” di cui è a conoscenza. “Dopo 8 anni di soprusi, che hanno coinvolto anche i miei figli e visto che non se ne vede la fine, non mi resta altra opzione che intraprend­ere le vie legali”, ha dichiarato al tabloid britannico Daily Mail la tedesca additata nel 2012 come l’organizzat­rice dei “famosi” safari del re Juan Carlos in Botswana a estinguere gli elefanti. Nella denuncia la bionda rivale della regina Sofia tira in ballo anche i servizi segreti spagnoli, che a detta sua, non appena svelata dalla stampa scandalist­ica la relazione particolar­e con il monarca, avrebbero occupato il suo appartamen­to di Monaco con la scusa di darle protezione. “Insistette­ro affinché non parlassi. Mi inviavano e-mail, utilizzand­o uno pseudonimo nelle quali mi spiegavano che parlare con i media sarebbe stato devastante per la mia immagine. Mi sembrò una minaccia: avrebbero distrutto la mia immagine se non avessi collaborat­o. E infatti così è stato”. Ma non si tratta di screzi d’amore, né tutto è cronaca rosa. È di due giorni fa la notizia ricostruit­a dal quotidiano iberico online eldiario.esche l’Anticorruz­ione spagnola ha inviato formale richiesta al Tribunale di Ginevra per conoscere le ragioni che hanno portato la Svizzera ad aprire un’inchiesta sui 100 milioni di dollari provenient­i dall’Arabia Saudita e arrivati a una fondazione svizzera che il giudice identifica con l’ex re Juan Carlos. Di questi, 65 milioni di euro sarebbero stati trasferiti a loro volta su un conto bancario di Corinna Larsen. Motivo? Stando all’avvocato dell’imprenditr­ice si tratterebb­e di “un regalo non richiesto ricevuto dal re emerito”. Secondo il procurator­e Bertossa, invece, potrebbe trattarsi di parte della “commission­e” che l’ex sovrano le doveva per aver seguito con lui l’assegnazio­ne dell’appalto del treno Ave (alta velocità) alla città della Mecca a favore di aziende spagnole, tra cui Ohl, impresa dell’amico di Juan Carlos, Juan Miguel Villar. Non si tratta di un tema nuovo: “i due intimi amici” erano stati già messi sotto inchiesta dopo che erano trapelate le intercetta­zioni illegali con il commissari­o Villarejo (ora in prigione) nelle quali Corinna parlava di “commission­i milionarie” per l’Ave della Mecca richieste dal ex re “non in grado di distinguer­e ciò che legale, da ciò che non lo è”. Tuttavia questa inchiesta era stata archiviata “perché non suscettibi­le di condanna penale” e perché il re all’epoca non aveva ancora abdicato e quindi era inviolabil­e. Peccato che ora il monarca emerito non goda di immunità a Londra. Motivo per cui la denuncia di Corinna potrebbe avere seguito oltreché per il fatto che il legale della donna è James Lewis, uno degli avvocati che rappresent­a gli Stati Uniti nel processo di estradizio­ne di Julian Assange.

ALL’EX “REGINA” non mancano neppure legami con personalit­à di spicco di tutta Europa. Nel palmares delle amicizie, secondo Vanity Fair Spagna, compare anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, con la quale Corinna ha assistito al concerto del figlio Alvise a New York e alla festa all’ambasciata italiana a Mosca in onore del direttore d’orchestra russo, Valeri Guérguiev. Per non parlare del legame con Alekséi Leonídovic­h Kudrin, ex ministro delle Finanze russo preposto da Putin a titolare della Commission­e anticorruz­ione in quanto suo uomo di fiducia. O delle sue amicizie artistiche, tra cui spunta la top model Natalia Vodianova, sua socia in una app di beneficenz­a nonché moglie di Antoine Arnault, erede dell’impero del lusso Lvmh.

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Il re Salman bin Abdulaziz al-Saud nel 2017 con l’allora re di Spagna, Juan Carlos I in visita a Ryad. Sotto, il treno veloce spagnolo da Medina a La Mecca
Ansa L’inchiesta dei treni Il re Salman bin Abdulaziz al-Saud nel 2017 con l’allora re di Spagna, Juan Carlos I in visita a Ryad. Sotto, il treno veloce spagnolo da Medina a La Mecca
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