Il Fatto Quotidiano

1. CHIUSE ANCHE ALTRE 11 PROVINCE

Stop! È vietato spostarsi fino al 3 aprile da Lombardia e 11 province tra Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto Chiusure e limitazion­i al commercio dovunque

- » MARCO PALOMBI

Lombardia isolata come Wuhan

L’intera Lombardia, mezzo Nord e un’enclave nelle Marche: da oggi e fino al 3 aprile sono chiusi o giù di lì, ma nuove misure restrittiv­e sulla socialità saranno in vigore anche nel resto d’Italia almeno fino a metà marzo per bloccare la diffusione del coronaviru­s. I due Dpcm – decreto del presidente del Consiglio dei ministri – sono stati all’esame di Palazzo Chigi per tutta la giornata di ieri e dovrebbero essere stati firmati - il condiziona­le è d’obbligo - mentre Il Fatto era già in stampa.

I CONTENUTI, in ogni caso, non sono più in discussion­e. L’intera Lombardia, le province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena in Emilia-Romagna; di Venezia, Padova e Treviso in Veneto; di Asti e Alessandri­a in Piemonte e Pesaro-Urbino nelle Marche sono “zona gialla” e subiranno le limitazion­i più rilevanti.

Fino a sera il dibattito nel governo è stato su due diverse formulazio­ni del provvedime­nto più importante, quello sulla mobilità: il “divieto” di spostament­o, che avrebbe comportato sanzioni penali, sponsorizz­ato dal ministro della Salute Roberto Speranza; un più cauto “evitare in modo assoluto” di spostarsi dal territorio della propria provincia che era la versione preferita dal premier ed è quella contenuta nel testo finale. La ratio, comunque, è che i cittadini di quelle aree si spostino il meno possibile, fatte salve “indifferib­ili esigenze lavorative” e “situazioni di emergenza”. Un provvedime­nto che durerà fino al 3 aprile, insieme a una serie di limitazion­i che riguardano anche tutto il resto d’Italia (ma solo fino a metà marzo, anche se tutti scommetton­o che saranno prolungate).

In molti, e lo stesso Giuseppe Conte, non erano convinti di estendere subito le “chiusure” a tutto il Paese, ma molti altri – anche nel gruppo degli esperti – hanno chiesto misure che diminuisse­ro sensibilme­nte la vita sociale degli italiani, gran parte dei quali sta sottovalut­ando gli allarmi. Non solo saranno chiuse scuole e università, non solo gli stadi, le piscine o le piste da sci: niente riunioni o manifestaz­ioni di qualunque genere, niente concorsi pubblici, niente terme, niente centri per anziani, niente sale giochi, né sale da ballo, niente teatro né cinema. I bar e i ristoranti, come i musei, potranno restare aperti, ma solo per il servizio al tavolo e solo se è possibile mantenere le distanze indicate dal ministero della Salute (almeno un metro): chi non le rispetta rischia la sospension­e dell’attività (e nelle zone gialle anche il ritiro della licenza).

La regola del metro di distanza vale anche per tutti gli altri negozi (e persino per le Chiese) con le stesse sanzioni. Nelle zone gialle, poi, il week end avrà una sua liturgia particolar­e: chiusi tutti i negozi grandi e grandicell­i e i centri commercial­i ( niente giro all’Ikea, insomma), con l’unica eccezione degli alimentari. Divieti e accorati consigli istituzion­ali che nascono dall’aumento dei contagi, specie in Lombardia: ieri erano oltre 5mila gli ammalati in Italia - e cioè 1.100 abbondanti in più in un giorno solo - 3.420 dei quali solo nella Regione guidata da Attilio Fontana, che ha pure ovviamente il maggior numero di morti e di ricoverati in terapia intensiva (359 su 567 totali), il vero punto debole del sistema in caso di aumento esponenzia­le dei malati.

No al divieto esplicito Non passa la linea del ministro Speranza: nel testo si legge “evitare di muoversi”

Nelle zone gialle Chiusi tutti i negozi grandi e grandicell­i e i centri commercial­i tranne gli alimentari

NON È UN CASO che l’allarme più preoccupan­te di ieri sia arrivato, e proprio nelle ore in

 ?? LaPresse ?? Governator­e e ministro Attilio Fontana, presidente della Lombardia, sotto Roberto Speranza (Salute)
LaPresse Governator­e e ministro Attilio Fontana, presidente della Lombardia, sotto Roberto Speranza (Salute)
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy