Il Fatto Quotidiano

L’opposizion­e arranca e bussa invano a Conte

Divisi allameta Altro che unità nazionale, il centrodest­ra è confuso: Salvini ondivago, B. in fuga, Meloni cauta (ma chiede 30 miliardi)

- » GIANLUCA ROSELLI

Anche negli auguri a Nicola Zingaretti Matteo Salvini riesce ad essere sguaiato. “Al segretario del Pd Zingaretti, positivo al virus, il mio augurio di pronta guarigione”. Bastava fermarsi qui con il tweet. E invece aggiunge: “Non è normale fare polemica quando c’è di mezzo la salute”. Strizzando l’occhiolino ai suoi elettori: vedete come sono bravo, non faccio polemica ma gli faccio gli auguri. Assai più sobria, invece, Giorgia Meloni, che si è limitata a un “In bocca al lupo a Zingaretti! Forza!”. Sta in fondo tutta qua la differenza tra i due leader del centrodest­ra. Con Matteo Salvini che non resiste dal cavalcare strumental­mente qualsiasi occasione e una Meloni che, senza rinunciare al l’attacco anche violento, sembra più consapevol­e della serietà della situazione.

Se è assai complicato stare al governo in questi giorni di emergenza, del resto, lo è an--che di più stare all’opposizion­e. Che è costretta a farsi venire qualche idea.

COSÌ ecco arrivare la proposta boom: un bazooka da 30 miliardi da mettere in campo di fronte all’emergenza, hanno annunciato in Senato Meloni, Salvini e Tajani. Cifra al cui confronto i 7 miliardi e mezzo trovati dal governo paiono bruscolini. Ma a Palazzo Chigi quella dei 30 miliardi è sembrata solo quello che è: una sparata propagandi­stica. “Non si capisce dove si dovrebbero prendere questi soldi”, dicono dal Pd. Mentre la richiesta d'incontro all’esecutivo da parte dell’opposizion­e finora è caduta nel vuoto. “Non ho notizia di alcuna convocazio­ne da parte della maggioranz­a”, dice Fabio Rampelli (Fdi). Che invece auspica un tavolo di confronto quotidiano per far fronte all’emergenza in maniera più unitaria possibile. Ieri sull’argomento è tornato anche Salvini: “Se prima dell’arrivo del decreto in Aula ci facessero una telefonata sarebbe un bel gesto. È frustrante leggere le notizie sui giornali”. Frustrante, per lui, dev’essere pure non avere più i riflettori puntati addosso dalla mattina alla sera.

L’opposizion­e, comunque, appare confusa: arrancare a tentoni e in ordine sparso. Ba

sti considerar­e che il leader di Forza Italia in questi giorni è scappato dall’Italia per rintanarsi in Costa Azzurra con la sua nuova fiamma (la deputata Marta Fascina) perché “i medici gli hanno consigliat­o di stare lontano da Mil a no ”. O l’a t t e gg i amento ondivago di Salvini che, in un primo momento, ha proposto un governo di unità nazionale (forse per farsi dire di no), poi ha iniziato a inveire contro l’esecutivo e il premier Conte, poi ha frenato di nuovo “per senso di resp onsabi lità verso il Paese”. Salvo poi, poche ore dopo, rilasciare un ’ in cend iaria intervista a El Pais dove ha sparato a zero sul governo, e quindi, sull’Italia, “incapace di gestire l’emergenza coronavir us ”. Arrivando, sempre sul quotidiano spagnolo, a chiedere elezioni immediate. “Ma come? Proprio adesso in piena crisi da contagio?”, la reazione incredula del cronista iberico. Infine, venerdì, si è rimesso la grisaglia d’ordinanza tornando a parlare di “spirito di collaboraz­ione”, “volontà di condivisio­ne”, “accoglimen­to delle parole di Mattarella”. Il tutto mentre i suoi sondaggi calano (la Lega è sotto il 30%) e quelli di Meloni aumentano. “Salvini è come un’automobile lanciata a gran velocità che però d’improvviso è costretta a frenare su un terreno bagnato. Inizia a sbandare e non tiene più il controllo del volante. Abbassare i toni e vestire i panni del politico dialogante lo mette in difficoltà, lo costringe a ripensarsi, e non è facile”, osserva il politologo Giovanni Orsina.

INTANTO c’è da decidere cosa fare in Parlamento questa settimana. Con Fi e Fdi ormai orientati a votare sì al decreto del governo e la Lega che ancora nicchia. Ma sembra che Giancarlo Giorgetti l’ab bia detto chiaro al Capitano: se votiamo “no” il Nord ci volta le spalle. L’ultima cosa che il leader leghista può permetters­i in un momento che, anche per lui, è assai delicato.

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LaPresse Antonio Tajani e Giorgia Meloni
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Ansa Fuori fuoco Matteo Salvini, leader della Lega: i sondaggi lo danno in calo, è sceso sotto al 30%

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