Il Fatto Quotidiano

“Possiamo mangiare solo spinaci e rape”

“Sono venuta in campagna per il capodanno, poi qui è diventata zona rossa”

- » GIAMPIERO CALAPÀ

“Non

pensavo che l’epidemia avrebbe assunto toni così drammatici, volevo solo passare le vacanze del capodanno cinese coi miei genitori”. Invece Cindy, 34 anni, sposata, madre di una bimba di quattro anni, si è ritrovata bloccata nella zona rossa della provincia dello Hubei, a Jingmen, nelle campagne a tre ore di distanza dal focolaio di Wuhan. Nessuno nella sua famiglia si è ammalato finora. “Lavoro e sono residente a Shanghai, mi occupo di trasporti e logistica anche per aziende italiane. Siamo bloccati a Jingmen dal 23 gennaio, da quando il governo ha deciso di recintare la zona rossa”.

È dura la vita quotidiana? Abbiamo avuto per un certo periodo difficoltà a trovare generi alimentari di prima necessità: latte in polvere per neonati e medicinali per anziani qui erano spariti, molti supermerca­ti sono stati chiusi per molto tempo. Nella città focolaio di Wuhan i generi alimentari venivano consegnati ai cittadini da operatori governativ­i o volontari provenient­i dai vari quartieri residenzia­li. Superata la fase iniziale più critica i supermerca­ti hanno iniziato a operare normalment­e e la gente di Wuhan poteva fare gli acquisti online con consegna a domicilio. Noi qui siamo in campagna, quindi fuori Wuhan; per un mese abbiamo mangiato solo spinaci, rape e sedano che provenivan­o dalla terra che coltiviamo. Poi con parenti e amici ci aiutiamo a vicenda. Nella disgrazia, devo confessare che prima della chiusura, avevamo già fatto abbastanza scorte in vista del capodanno cinese. Solo la frutta ha avuto un’impennata di prezzi ma comunque sostenibil­i. Chiarament­e con la diffusione del virus, ancora oggi, non possiamo far altro che rimanere a casa.

Avete avuto paura?

Sa, qui in campagna le strutture sanitarie sono quelle che sono. All’inizio gli anziani hanno dato poco peso ai messaggi del governo e per giorni hanno continuato a uscire di casa come se nulla fosse successo. Noi più giovani, paradossal­mente, siamo stati più prudenti. Dal 25 gennaio, però, le persone hanno iniziato ad asserragli­arsi nelle proprie abitazioni. L’organizzaz­ione della vita è ancora stravolta...

Gli abitanti del posto qui hanno addirittur­a organizzat­o delle ronde per presidiare il perimetro di ogni singolo villaggio e per allontanar­e gente e veicoli non del posto. A Wuhan città l’uso di mezzi di trasporto privati è stato proibito e nessuno, salvo deroghe speciali, circola liberament­e. Le autorità vi rassicuran­o o al contrario?

In tutta la Cina e soprattutt­o nello Hubei, dopo circa un mese e mezzo dalla serrata, i contagi stanno scendendo e questo vuol dire che le drastiche misure di contenimen­to decise da Pechino stanno dando l’effetto sperato. Questo è ciò che speriamo accada presto anche in Italia. Qui gli esperti incaricati dal governo prevedono che l’epidemia potrebbe terminare verso fine aprile in concomitan­za all’assenza di casi conclamati per almeno due settimane consecutiv­e. Il governo comunque ci consiglia di indossare sempre la mascherina anche nei mesi successivi. Spero di ritornare presto a Shanghai.

Ci aiutiamo tra amici e parenti nel villaggio Alcuni hanno anche organizzat­o ronde per allontanar­e eventuali sconosciut­i

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Ansa Guangzhou (Hubei)
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