Il Fatto Quotidiano

Liguria, i 5Stelle perdono pezzi: Salvatore si ritira

- » LUCA DE CAROLIS

Abreve costruiran­no una delegazion­e e un programma più definito su cui trattare con il Pd: ammesso che nelle regioni si voti davvero a maggio, perché il capo politico reggente Vito Crimi parla apertament­e di rinvio. Ma nell’attesa i Cinque Stelle non hanno ancora un candidato, piuttosto una nuova rogna.

PERCHÉ NEL LUNEDÌ in cui a Genova Crimi fa il punto con i parlamenta­ri locali e i candidati alle Regionali in Liguria, il reggente deve fare i conti con lo strappo di Alice Salvatore, la capogruppo regionale vicina a Davide Casaleggio che doveva essere ricandidat­a governatri­ce e che invece a riunione in corso annuncia su Facebook il ritiro dalla lista per le Regionali. “Ci sono limiti imposti dalla propria moralità, dalla propria coerenza, dai propri valori” ringhia in un video. E sullo sfondo rimane sempre un no pesante, quello dell’ex capo politico Luigi Di Maio al nome di Ferruccio Sansa come candidato. Forse anche per questo ieri Crimi ha preso tempo nell’incontro che avrebbe avuto con lo stesso Sansa, prima di consultare gli eletti negli uffici del M5S in Comune.

Un confronto veloce in cui il reggente e il giornalist­a del Fatto hanno discusso soprattutt­o di programmi, e al termine del quale hanno concordato di risentirsi a breve. Tradotto, l’opz io ne Sansa è ancora pienamente sul tavolo. Ma perché sia davvero lui il candidato di Movimento e Pd, bisogna sciogliere parecchi nodi. Per esempio, porre fine al gioco del cerino tra grillini e dem, come spiega un eletto: “In questa fase entrambi i partiti sperano che sia l’altro a mettere sul piatto Sansa, così da attribuirl­o all’altro partito e tenersi libere le mani in Campania”. Perché la partita ligure è strettamen­te connessa a quella campana, con il Movimento che ritiene l’attuale ministro dell’Ambiente Sergio Costa l’unico candidato possibile, e i dem che tengono sempre pronto il piano b, il ministro dell’Università Gaetano Manfredi. Però in un lunedì di paura diffusa è la Liguria il tema, con Crimi che a Genova discute prima con i candidati alle Regionali, tra cui i consiglier­i in Regione Fabio Tosi e Andrea Melis, e poi con i parlamenta­ri, video-collegati da fuori. La riunione con gli eletti è in pieno svolgiment­o, quando Salvatore cala il suo video al curaro su Facebook. “Nessuno può dirmi di sedermi al tavolo con Burlando, Paita o l’ex ministro renziano Orlando – scandisce – lascio, però eserciterò un controllo per impedire un completo asservimen­to al Pd”. Non è bastato il sì alla trattativa degli iscritti liguri, arrivato venerdì scorso con la votazione sulla piattaform­a web Rousseau. “Io rispetto la votazione” assicura la capogruppo, che però accusa: “Non tenterò di sovvertire il risultato, come invece hanno fatto altri dopo la votazione di gennaio quando è stato votato un candidato presidente del

M5S per la Regione (cioè lei, ndr). In questi mesi ho subito attacchi, critiche, canzoni denigrator­ie, il tutto per aver tenuto fede alla mia posizione, andare da soli”. E sono un problema quelle parole, tanto che in serata un eletto la butta lì: “Qui si rischia una mini-scissione”. Forse è troppo dirlo.

MA CERTAMENTE­è un’altra grana per Crimi, che durante la riunione deve rabbonire gli eletti, molti dei quali da tempo in rotta con Salvatore. “Era sparita da giorni, e ora questo” sibilano. La certezza è che a breve i 5Stelle liguri costruiran­no una delegazion­e per la trattativa con i dem, con un facilitato­re regionale (Marco Mes), un parlamenta­re (forse Marco Rizzone) e un consiglier­e regionale. Con il resto del M5S dovranno mettere a punto un programma, in sintesi già illustrato sul blog prima del voto su Rousseau, con alcune priorità: dalla sanità pubblica alla mini-gronda, fino alla lotta al dissesto idrogeolog­ico e alla revoca delle concession­i ad Autostrade, da (ri)chiedere al governo.

E il candidato? Di nomi, Crimi e i 5Stelle non ne fanno in riunione. Ma l’impegno è di individuar­e in fretta “una o due opzioni”. Anche se le urne sembrano allontanar­si, e il reggente non lo nega: “Lo slittament­o delle Regionali è una questione al l’ordine del giorno, non è campata in aria, perché per poter votare a maggio andrebbe deliberato adesso, e io credo che non ci siano le condizioni per poterlo fare”. Poi ci sarebbe il caso Salvatore. E Crimi è secco: “Quando si fa una votazione si accetta il risultato, qualunque esso sia”. Storie tese, dalla Liguria.

Lo strappo

La capogruppo: “Non mi candido, vigilerò per impedire il totale asservimen­to ai dem”

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