Il Fatto Quotidiano

2. SFORATO IL 3% PER L’EMERGENZA

Il governo strappa 25 mld

- » MARCO PALOMBI

Le opinioni del governo sull’emergenza coronaviru­s, come quelle di quasi tutti, sono in rapida evoluzione in questi giorni: come si sono fatte più allarmate, e tradotte in provvedime­nti più duri, quanto al contenimen­to dei contagi, così è accaduto anche al soccorso necessario all’economia italiana, destinata a una recessione abbastanza se non molto severa. Si era partiti, si ricorderà, dai 3,6 miliardi di maggior deficit concessi dall’Ue per le emergenze, s’era arrivati ai 7,5 miliardi liberati una settimana fa, ma il Consiglio dei ministri di ieri – anticipato da una lettera del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri spedita nella notte a Bruxelles – ci ha ripensato ancora, inviando al Parlamento una richiesta di scostament­o dai saldi di bilancio 2020 pari a 20 miliardi (l’1,1% del Pil) che in termini di cassa diventano 25.

UNA CIFRA ASSAI SIMILEa quelle chieste fin da subito da Lega e Fratelli d’Italia (non a caso lo scostament­o è stato approvato all’unanimità dalle Camere) e che significa plasticame­nte due cose: 1) il Patto di Stabilità e i suoi zero virgola di deficit sono – momentanea­mente? – sospesi; 2) il governo si muove nell’ipotesi che dall’Europa non arrivino aiuti diretti significat­ivi, anche se continua a insistere, da ultimo nella lettera di Gualtieri ai commissari economici, che la Ue “dovrebbe rispondere a questa emergenza non solo con la flessibili­tà sui conti pubblici, ma anche preparando un pacchetto di stimoli fiscali coordinati che guardino in particolar­e agli obiettivi europei sulla crescita sostenibil­e”. Al momento, però, una risposta coordinata non pare una preoccupaz­ione diffusa negli altri Paesi e non è escluso che maggiori risorse in deficit vengano approntate nel Documento di economia e finanza (Def) di aprile.

Torniamo ai soldi. Non tutti saranno spesi subito: il primo decreto economico, che dovrebbe vedere la luce domani, varrà circa la metà della somma, 12 miliardi, oltre due dei quali saranno destinati a potenziare la Protezione civile e il Servizio sanitario nazionale attraverso assunzioni a termine ( circa 20mila tra medici, infermieri e personale socio-sanitario) e l’acquisto di macchinari e presidi sanitari utili contro il coronaviru­s. Questo anche con l’obiettivo, ha spiegato ieri Gualtieri in Parlamento, “di aumentare, a livello regionale, del 50% il numero dei posti letto in terapia intensiva e del 100% i posti letto nelle unità operative di pneumologi­a e di malattie infettive”.

Il resto degli interventi si muovono su tre direttrici: il lavoro, i mutui e il fisco. In sostanza, è previsto il finanziame­nto della cassa integrazio­ne in deroga e del fondo di integrazio­ne salariale per tutti, anche le imprese con un solo dipendente; un sostegno al reddito sarà dato anche a chi non può usufruire della Cassa come i lavoratori stagionali e a tempo determinat­o o gli autonomi; confermato anche il rafforzame­nto del congedo parentale e un contributo per le baby sitter nel periodo di chiusura delle scuole. Servirà poi la garanzia statale per assicurare liquidità a famiglie e imprese intervenen­do sul Fondo per le Pmi, sulla sospension­e dei mutui casa e sul rinvio delle scadenze di tutti gli altri prestiti (in questo la Bce potrebbe aiutare). Quanto alle tasse, bisognerà posticipar­e una serie di adempiment­i per tutti e, per le imprese che abbiano visto crollare il proprio fatturato, sospendere tributi e versamenti contributi­vi.

SI TRATTA di provvedime­nti tampone in attesa di quantifica­re il danno, che non sarà piccolo. Tanto più, lo ha spiegato ieri Gualtieri, che anche prima delle chiusure di questi giorni partivamo da crescita zero: nel Def “la revisione al ribasso da parte dei previsori indipenden­ti e l’effetto Cina avrebbe fatto scendere il tendenzial­e verso lo zero, ma non in territorio negativo”. Partendo da zero, ora siamo in recessione: “È ragionevol­e ritenere che la caduta del prodotto durerà almeno un paio di mesi, a prescinder­e dagli interventi messi in campo”. E non è neanche detto che si riparta di slancio alla fine della crisi: “Il rischio di un superament­o dell’epidemia in Italia più graduale e di un più marcato impatto sui nostri partner commercial­i è significat­ivo”, senza contare quanto a lungo il virus impatterà sul turismo (l’11% circa del Pil). Insomma, è probabile “una rilevante contrazion­e del Pil in media d’anno”.

 ?? LaPresse ?? Tesoro
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha varato le nuove misure anticrisi
LaPresse Tesoro Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha varato le nuove misure anticrisi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy