Il Fatto Quotidiano

“Provo a suonare uno strumento” “Palestra fai-da-te”

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Chi ama la musica prenda uno strumento e provi a suonare, vedrà come vola il tempo anche a casa

Per non rinunciare al mio allenament­o seguo le videolezio­ni del mio personal trainer sui social

Io penso a quello strudel mangiato in montagna, ma mia moglie mi riporta alla realtà: ‘Sistemi il giardino?’

Visto che dobbiamo “stare a casa” e viviamo un’esperienza mai vista prima, chi ha tempo libero e vuole spenderlo per raccontare la sua vita quotidiana in quarantena e condivider­la con gli altri ha a disposizio­ne le pagine de il Fatto.

Siamo una comunità e mai come oggi sentiamo l’esigenza di “stare insieme” e di “farci compagnia”, sia pur a distanza. Come i giovani che, nel Decameron di Giovanni

Boccaccio, si riunirono per raccontars­i novelle durante la peste di Firenze.

Inviateci foto, raccontate­ci brevemente cosa fate (anche con il telelavoro), quali pensieri e sentimenti vi attraversa­no, cosa inventate per non annoiare i figli e non allarmare i nonni, quali libri, film e serie tv consigliat­e all’indirizzo email lettere@il

fattoquoti­diano.it. Ci sentiremo tutti meno soli.

La vita continua: benvenuto Marco!

Marco è il nipotino della badante di mia mamma. È nato in vasca a ll ’ o sp e d al e di Carrara. Babbo e nonni a distanza fuori ospedale. La vita continua. Chissà quanti bimbi stanno nas c en d o . P e rché non fare un bel servizio su questo? (vedi foto) C.

Prendete uno strumento e provate a suonare

Prendo spunto da lettore abbonato per incentivar­e altri che, come chi scrive, sono in casa, ma la compagnia della Musica suonata e ascoltata è un ottimo passatempo.

Non sono un profession­ista, ho imparato musica alle superiori tanti anni fa e la passione mi ha portato a frequentar­e lezioni fino all’inseriment­o nell’Orchestra della Scuola.

Quindi chi ama la musica prenda uno strumento da studio e provi, vedrà come vola il tempo anche in casa. Ovviamente con rispetto dei vicini. ROMANO

Un caffè come al bar e la palestra fai-da-te

Il filosofo Hart affermava che il genere umano continua a sopravvive­re perché siamo altruisti, seppur limitatame­nte. Il nostro altruismo ora più che mai è fondamenta­le per fare in modo che l’Italia si risollevi, pertanto è necessario rimanere a casa. Con un po’ di inventiva la nostra casa può diventare qualsiasi cosa: palestra, bar, biblioteca, cinema e quant’altro! Ad esempio nel pomeriggio mio padre, mia sorella e io abbiamo preso un caffè in cucina con tanto di musica in sottofondo, proprio come se fossimo al bar. Inoltre per non rinunciare al mio allenament­o seguo le video lezioni del mio personal trainer sul gruppo Facebook della mia palestra, in modo tale da non iniziare a mettere su peso a causa delle torte che nel frattempo prepara mia sorella. Fortunatam­ente ai giorni nostri la tecnologia ci permette di svolgere a casa attività che di solito vengono effettuate al di fuori delle mura domestiche, tanto è vero che tra qualche giorno dovrò sostenere un esame su Skype.

Mentre scrivo queste righe piango, ma sono sicura che andrà tutto bene e che presto potremo tornare ad abbracciar­ci. DALILA BONACCURSO

Me ne vado sullo Stelvio, almeno per un attimo...

L’8 marzo ho compiuto 70 anni. Per colpa del Sig. Covid-19 non ho fatto festa con parenti e amici, solo mia moglie e io, mentre mia figlia ha buttato lì che aveva un impegno improrogab­ile. E vabbè, non importa, questa mattina, all’alba, sono stato al Passo dello Stelvio; temperatur­a sotto lo zero e neve fresca. Nuvole veloci si spostano portate da un vento frizzante, squarci di un panorama mozzafiato si aprono e si chiudono lasciandom­i stordito e incredulo. Al Passo dello Stelvio tutto è come sempre.

“Cosa fai al buio? – la voce di mia moglie mi coglie alla

sprovvista mentre la luce si accende in sala – Sempre attaccato a quel computer!”. “Ma dai, leggevo i giornali per informarmi”, rispondo mentre chiudo la web cam dello Stelvio che mi ha permesso una brevissima fuga da questa realtà piena di angoscia.Forse domani andrò a Canazei, mi è sempre piaciuto quel piccolo paese con le sue botteghe strapiene di bigiotteri­a tipica. Ma so che nella piazza dove un incredibil­e orologio batte le ore, c’è un fornaio che ha il migliore strudel di tutta la Val di Fassa. “Perché non metti a posto il giardino? Adesso di tempo ne hai”. PAOLO ANTOLINI

Ordino i miei dischi e guardo la Cupola

Essere entusiasta di dover rimanere a casa mi riesce difficile, anzi, impossibil­e. Ho iniziato a fare ordine tra i mei 600-700 cd, riordinand­oli in ordine alfabetico per compositor­e (poche le compositri­ci, purtroppo). Potrei fare la stessa cosa con i libri, ma disturbere­bbe la mia memoria visiva, perché so bene dove sono i miei libri preferiti e non seguono un ordine alfabetico.

Il pregio della casa in cui vivo è la vista sulla Cupola del Brunellesc­hi che mi fa capire che anche questo virus passerà e potrò di nuovo andare in centro e vederla da più vicino. Nel frattempo leggo il libro di Stephen Greenblatt Il Ma

no scri tto, che racconta la storia del ritrovamen­to del testo De rerum natura. La storia ci insegna che tutto passa e che le generazion­i precedenti hanno vissuto tempi peggiori. Rimpiango i viaggi che volevo fare e che non farò, gli incontri con persone amate che non vedrò, le mostre che sono chiuse. Mi manca la compagnia, la conviviali­tà a tavola, ma m’immagino già la festa quando potrò riabbracci­are le persone care. È una speranza che può entusiasma­re. IRENE MAEDER MARSILI

Consiglio una serie tv sulla giustizia americana

Ho cominciato a rinchiuder­mi ieri, ma uscivo solo per lavoro e spesa nelle ultime due settimane. Dopo aver pulito bene il frigo ho cominciato una stupenda serie Netflix di 4 puntate che si chiama When they see us, tratta da una toccante storia vera in cui i protagonis­ti sono dei bambini vittime del sistema giudiziari­o americano. Da guardare perché può insegnarci tantissimo! MARIANNA

Mia figlia è lontana e mi manda i disegni

Mentre io sono in quarantena fiduciaria da sette giorni, mia figlia mi tira su di morale consegnand­omi dei suoi disegni, che mi fanno disperare ancora di più! (vedi foto) MAURIZIO DE FEUDIS

Leggo il Fatto e gioco a carte con mia moglie

Sono un pensionato 64enne, vivo a Chiaravall­e (AN). Dopo colazione leggo il Fatto Quotidiano al quale sono abbonato sul tablet, che è comodissim­o. La mia giornata prosegue con qualche operazione in borsa, quando è possibile, e nel pomeriggio ascolto musica, soprattutt­o classica. Cena poi partita a carte con mia moglie e tv. Certo non è il massimo, io che andavo in cantina o al ristorante per degustare qualche buon vino con amici. Spero che saremo più responsabi­li affinché tutto torni alla normalità. MAURIZIO MOSCA

Due over 65 insieme a due ospiti Masai

Quando a gennaio siamo riusciti a portare nel nostro paese il piccolo R., italiano a tutti gli effetti, e la sua mamma dalla terra dei Masai, per accompagna­rli nel percorso verso l’autonomia e il ricongiung­imento con il genitore italiano, avevamo predispost­o un programma accurato di interventi: la nostra ospitalita' temporanea, la scuola per entrambi, l’indipenden­za abitativa, il lavoro. Tutto previsto? Ma che ve lo dico a fare. Ora siamo quattro confinati in casa, due ultra-sessantaci­nquenni e una ragazza col suo bimbo, che parlano solo inglese e swahili. Una convivenza surreale! Ma, diceva mamma mia: “Chiu scuru i menzanotti un poti fari ”, quindi avanti. CARMEN

Da casa vedo la Cupola del Brunellesc­hi Anche questo virus passerà e potrò di nuovo vederla da vicino

Consiglio la serie tv ‘When they see us’, riguarda alcuni bambini vittime della giustizia americana

Siamo in quattro, due over-65 con una ragazza e il suo bimbo che parlano solo inglese e swahili

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Dalla compagnia ai figli al lavoro: il virus costringe a ripensare le proprie giornate Ansa
Nuove abitudini Dalla compagnia ai figli al lavoro: il virus costringe a ripensare le proprie giornate Ansa
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