Alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole: cosa resta aperto dopo il nuovo decreto
Fuori dal divieto anche profumerie, ferramenta e rivenditori di elettronica
L’ultimo decreto del presidente del Consiglio inasprisce le limitazioni agli spostamenti già attive da inizio settimana. Ieri sera il premier Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza le ultime novità, appellandosi ancora una volta alla responsabilità degli italiani: “Se saremo tutti a rispettare le regole ne usciremo più in fretta. Il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi”. Ecco le principali misure inserite nel decreto.
ZONA UNICA. L’Italia resta zona unica, senza distinzioni di zone rosse o arancioni. Gli spostamenti delle persone e le attività produttive sono dunque regolati alla stessa maniera in tutto il Paese.
I NEGOZI. Il decreto dispone la chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio, a eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafa rma cie. Restano aperte anche tabaccherie e edicole.
ECCEZIONI. Tra le altre attività al dettaglio che restano aperte, ci sono: commercio di computer e di elettronica in generale, compresi gli elettrodomestici; negozi di ferramenta; negozi di articoli igienico-sani tar i; negozi per articoli di illuminazione; negozi per articoli ortopedici ; negozi di prodotti per animali do mes ti ci; negozi di articoli di pr of ume ri a e per l’igiene personale; negozi di commercio di combustibili e per il riscaldamento; i distributori automatici.
SUPERMERCATI. I supermercati restano aperti, dunque non è necessaria – e anzi è da evitare – la corsa agli scaffali per acquistare cibo o altri beni.
RISTORANTI E BAR. Chiuderanno ristoranti, pub e bar. Chiudono anche i servizi di mensa che non garantiscono la distanza di sicurezza di un metro. Resta soltanto la possibilità per queste attività di fare consegne a domicilio. Aperti, invece, i bar delle aree di servizio in autostrada e quelli posti all’interno di stazioni, aeroporti e ospedali.
PARRUCCHIERI. Chiusi anche i negozi di parrucchieri, i barbieri e i centri estetici. Chiusi anche i mercati su strada.
Non si fermano Sempre garantiti i servizi pubblici essenziali, i servizi bancari, postali, finanziari e assicurativi
AZIENDE. Per quanto riguarda le attività produttive e le attività professionali, il decreto incentiva il lavoro agile, le ferie anticipate e i congedi retribuiti per i dipendenti. Le industrie potranno continuare a svolgere le attività a condizione che assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i lavoratori. Restano
chiusi i reparti delle fabbriche che non sono indispensabili per la produzione.
BANCHE E TRASPORTI. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti, i servizi bancari, postali, finanziari e assicurativi. Resta però la possibilità, da parte delle Regioni, di rimodulare orari e servizi dei trasporti anche con la soppressione di alcune tratte o la riduzione degli orari.
AGRICOLTURA. Garantite le attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare, comprese le filiere che offrono servizi legati a queste attività.