Il Fatto Quotidiano

Alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole: cosa resta aperto dopo il nuovo decreto

Fuori dal divieto anche profumerie, ferramenta e rivenditor­i di elettronic­a

- » LORENZO GIARELLI

L’ultimo decreto del presidente del Consiglio inasprisce le limitazion­i agli spostament­i già attive da inizio settimana. Ieri sera il premier Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza le ultime novità, appellando­si ancora una volta alla responsabi­lità degli italiani: “Se saremo tutti a rispettare le regole ne usciremo più in fretta. Il Paese ha bisogno della responsabi­lità di ciascuno di noi”. Ecco le principali misure inserite nel decreto.

ZONA UNICA. L’Italia resta zona unica, senza distinzion­i di zone rosse o arancioni. Gli spostament­i delle persone e le attività produttive sono dunque regolati alla stessa maniera in tutto il Paese.

I NEGOZI. Il decreto dispone la chiusura di tutte le attività commercial­i di vendita al dettaglio, a eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafa rma cie. Restano aperte anche tabaccheri­e e edicole.

ECCEZIONI. Tra le altre attività al dettaglio che restano aperte, ci sono: commercio di computer e di elettronic­a in generale, compresi gli elettrodom­estici; negozi di ferramenta; negozi di articoli igienico-sani tar i; negozi per articoli di illuminazi­one; negozi per articoli ortopedici ; negozi di prodotti per animali do mes ti ci; negozi di articoli di pr of ume ri a e per l’igiene personale; negozi di commercio di combustibi­li e per il riscaldame­nto; i distributo­ri automatici.

SUPERMERCA­TI. I supermerca­ti restano aperti, dunque non è necessaria – e anzi è da evitare – la corsa agli scaffali per acquistare cibo o altri beni.

RISTORANTI E BAR. Chiuderann­o ristoranti, pub e bar. Chiudono anche i servizi di mensa che non garantisco­no la distanza di sicurezza di un metro. Resta soltanto la possibilit­à per queste attività di fare consegne a domicilio. Aperti, invece, i bar delle aree di servizio in autostrada e quelli posti all’interno di stazioni, aeroporti e ospedali.

PARRUCCHIE­RI. Chiusi anche i negozi di parrucchie­ri, i barbieri e i centri estetici. Chiusi anche i mercati su strada.

Non si fermano Sempre garantiti i servizi pubblici essenziali, i servizi bancari, postali, finanziari e assicurati­vi

AZIENDE. Per quanto riguarda le attività produttive e le attività profession­ali, il decreto incentiva il lavoro agile, le ferie anticipate e i congedi retribuiti per i dipendenti. Le industrie potranno continuare a svolgere le attività a condizione che assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i lavoratori. Restano

chiusi i reparti delle fabbriche che non sono indispensa­bili per la produzione.

BANCHE E TRASPORTI. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti, i servizi bancari, postali, finanziari e assicurati­vi. Resta però la possibilit­à, da parte delle Regioni, di rimodulare orari e servizi dei trasporti anche con la soppressio­ne di alcune tratte o la riduzione degli orari.

AGRICOLTUR­A. Garantite le attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformaz­ione agroalimen­tare, comprese le filiere che offrono servizi legati a queste attività.

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Ansa Serrande abbassate Un cittadino milanese su una panchina di fronte ai negozi chiusi di via Paolo Sarpi

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