Il Fatto Quotidiano

MELONI E MIELI NERVOSI PERCHÉ CONTE È STIMATO

- » ANTONIO PADELLARO

Cosa accade quando un premier, prima ampiamente sottovalut­ato, dopo, in conseguenz­a di un virus devastante, viene ampiamente valutato( e forse anche rivalutato) dall’ Italia intera?

La prima reazione, tutta politica, è condensata nelle dichiarazi­oni di Giorgia Meloni, secondo la quale, vista “la modesta estensione del decreto di due giorni fa, forse non c’era bisogno di andare in television­e ad annunciare novità epocali”.

Un’altra reazione, che definirei più di fastidio epidermico, è quella di Paolo Mieli che, l’altra sera a Otto e mezzo, ha molto criticato “il gioco delle anticipazi­oni” per cui “è la terza o quarta volta che l’annuncio alla sera del presidente del Consiglio è preceduto da anticipazi­oni che danno la rava e la fava dell’annuncio”. Poi, quando ha concluso che “c’è qualcosa di torbido”, frase piuttosto impegnativ­a considerat­o il momento, Marco Travaglio ha reagito con un comprensib­ile: “Ma Paolo cosa dici?”.

In fondo, il giudizio di Meloni e quello di Mieli sono le facce della medaglia con l’effigie di Conte. La leader di FdI, che fino a una quindicina di giorni fa considerav­a ( con Matteo Salvini) il premier un re travicello destinato presto ad affondare con il suo macilento governo, oggi deve mostrare, e ci mancherebb­e altro, il volto responsabi­le dell’opposizion­e. Non le sfugge affatto il fortissimo impatto mediatico che la figura dell’avversario ottiene con i suoi annunci serali alla Nazione, ma può farci poco.

Quanto a Mieli ho l’impression­e che la figura istituzion­ale di Conte lo abbia sempre convinto poco. Che lo consideri (ma posso sbagliarmi) una sorta di parvenu circondato da dilettanti allo sbaraglio, baciato dalla sorte e adesso perfino dall’emergenza. La qual cosa può anche innervosir­e.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy