Il Fatto Quotidiano

Milano, l’obiettivo “600 letti in Fiera” Modello Wuhan

Sette giorni per il piano regionale Ventimila metri quadri su due piani per ricavare posti di rianimazio­ne. Servono 800 infermieri e 150 medici

- » DAVIDE MILOSA

Decessi in crescita esponenzia­le, 411 in 72 ore (ieri 744 totali), malati e contagi in aumento costante. La Lombardia è la prateria privilegia­ta per Sars2Cov. Le cifre sono sei volte superiori a regioni pur in grave emergenza come Emilia-Romagna e Veneto. Ieri la sola Lombardia ha registrato 1.445 positivi arrivando a 8.725 in tre settimane. E se nella ex zona rossa del Basso Lodigiano i casi di Covid-19 calano, crescite importanti, come riferito ieri dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera, si registrano nelle province di Bergamo (2.136), Brescia (1.598) e dell’area di Milano (1.146).

IL VIRUS corre e i posti letto liberi nelle terapie intensive a ogni tramonto restano sempre meno di venti. Ogni posto nuovo viene subito occupato. Per questo anche solo un letto recuperato pare una vittoria. Si lavora h24 e alle 4 di mattina, come successo ieri all’ospedale di Cinisello Balsamo, ci si ritrova a festeggiar­e per aver ricavato anche sei nuovi letti di terapia intensiva, arrivati a un totale di 1.067 occupati per 605 unità da malati Covid (+45 rispetto a mercoledì). Questa rincorsa non pare la soluzione, che invece potrebbe arrivare ricavando spazi dalla Fiera di Milano. “La struttura – ha detto ieri Gallera – può essere pronta entro sei giorni, a patto che ci siano i respirator­i e il personale”. Luoghi esterni, aree fieristich­e, alberghi e residenze sanitarie per anziani (Rsa). Questa l’ultima scommessa della Lombardia per abbassare la pressione sugli ospedali. Da Milano a Brescia, a Bergamo. Nel capoluogo lombardo, ieri, Protezione civile, Regione e Fondazione Fiera si sono riunite (lo faranno anche oggi) per varare un progetto in stile Wuhan, un nuovo ospedale in una settimana. Le fonti sentite dal Fattoparla­no di una probabilit­à di riuscita oltre il 50%. Bisogna farcela. Gli spazi saranno ricavati dai padiglioni 1 e 2 della Fiera in piazza Carlo Magno. È un’area di 20mila metri quadrati, distribuit­i su due piani, e che arriverebb­e a ospitare circa 600 posti di terapia intensiva con una logistica complessa e divisa per gravità di paziente.

Ma se gli spazi non vanno costruiti ex novo e comunque dotati di condotte dell’aria adeguate, gli interni devono essere allestiti. La parte infrastrut­turale per un padiglione sarà in carico a Fondazione Fiera, mentre macchinari e personale arriverann­o, si spera, dal governo. È una grande scommessa. Anche perché se le infrastrut­ture con l’arrivo dei container dalla Protezione civile (per 9 posti ognuno) sono fattibili, i macchinari restano un punto di domanda. Creare un letto di terapia intensiva non è semplice. Ogni lato del letto deve avere un’area libera di circa un metro, poi serve un riciclo dell’aria costante, un ventilator­e meccanico, un monitor multiparam­etrico, sei pompe peristalti­che e infusional­i per la somministr­azione di farmaci e alimenti, prese di ossigeno e strumenti di aspirazion­e per quei pazienti che, intubati, non possono deglutire e vanno aspirati. In situazioni normali – spiega l’Associazio­ne anestesist­i rianimator­i ospedalier­i italiani –, ci vuole un mese per allestire una sala di terapia intensiva. Questo dà la misura della difficoltà. Data anche dalla carenza di personale. Contando al ribasso circa 500 letti gestiti su tre turni da 8 ore, per ogni turno ci vogliono 250 infermieri (uno per due letti più gli Oss) e 50 anestesist­i se ipotizziam­o che ogni medico gestisca 10 letti. Il che significa in totale circa 800 infermieri e 150 medici. Questa la portata di una missione che se andrà a buon fine potrà salvare il sistema sanitario lombardo dal disastro.

SIMILE, ma non identico, il progetto a Brescia, dove alcuni spazi della Fiera saranno gestiti da Croce Rossa e medici dell’esercito in quello che diventerà un vero ospedale da campo. Qui i letti ospiterann­o pazienti sintomatic­i in attesa del tampone o chi è in convalesce­nza. Tempi previsti: dieci giorni. Entro oggi si deciderà l’inizio dell’operativit­à di due alberghi, lo Starhotels Cristallo Palace di Bergamo e La Muratella di Cologno al Serio. Entrambe le strutture, spiega il direttore generale dell’Ats Massimo Giupponi, “saranno attive da lunedì” e accogliera­nno persone dimesse o positivi che stanno a casa, ma che necessitan­o di cure. Nella Bergamasca non saranno requisiti solo alberghi, ma a breve 20 Rsa riceverann­o circa cento pazienti Covid. Anche se la scommessa per rallentare definitiva­mente Sars2Cov sono le 600 terapie intensive alla Fiera Milano. Il modello Wuhan è oggi il nostro unico obiettivo possibile.

Sei giorni per allestire un ospedale nei capannoni della Fiera, a patto che ci siano respirator­i e personale

L’ASSESSORE GIULIO GALLERA

 ??  ?? L’area espositiva La Fiera di Milano potrebbe essere trasformat­a in ospedale per il Covid-19
L’area espositiva La Fiera di Milano potrebbe essere trasformat­a in ospedale per il Covid-19

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy