Il Fatto Quotidiano

Bonus da 1.000 euro per partite Iva e precari

Industrial­i contro i sindacati, pronti a fermarsi. Oggi il vertice

- » SALVATORE CANNAVÒ E ROBERTO ROTUNNO

■ Pronto il decreto per tamponare l’emergenza. Cassa in deroga, sostegno ai mutui, stop alle tasse

Nel

giorno della rabbia dalle fabbriche, dai magazzini e dai call center, il governo ha messo a punto il decreto anti-crisi che sarà varato oggi.

Non ci saranno tutte le risposte ai problemi di sicurezza e salute, ci sarà però una prima risposta a chi perde il lavoro, lavoratori e precari, autonomi e tutte le altre misure di cui si è parlato nei giorni scorsi.

GLI OPERAI. L’Italia si è fermata per contenere il coronaviru­s, ma non tutta. Ecco perché ieri, da Nord a Sud, è esplosa la frustrazio­ne di chi è invece ancora costretto ad andare al lavoro. Gli operai in testa, con i sindacati dei metalmecca­nici pronti a fermare tutti gli impianti che non adottano le massime precauzion­i. Una posizione definita “irresponsa­b il e” dal presidente della Confindust­ria Lombardia.

In questo scontro frontale, il governo tenterà oggi di trovare una linea di equilibrio e sembra intenziona­to a imporre l'apertura solo per le imprese della sanità e dell'agroalimen­tare. Se ne parlerà in videoconfe­renza in un incontro con Cgil, Cisl e Uil e con le imprese.

Tutti sono invitati a restare a casa, ma alle tute blu è stato chiesto di continuare a stare in catena di montaggio per non fermare la produzione.

Alla Bitron di Cormano (Milano) si producono piccoli accessori per le macchine da caffè: un'ottantina di dipendenti, con una buona presenza femminile. “Non hanno mascherine – spiega Marco Verga della Fiom – non hanno guanti e lavorano sull'isola uno attaccato all'altro. Dopo varie richieste, abbiamo deciso di scioperare”.

Alle acciaierie Ast di Terni (ThyssenKru­pp) è stata chiusa la mensa e sono state vietate le riunioni. Ma i lavoratori hanno incrociato le braccia perché ci sono attività che impongono la vicinanza tra colleghi e chiedono perciò mascherine e termo-scanner all'ingresso. L'Electrolux di Susegana (Treviso) non ha interrotto le linee nemmeno dopo che, tre giorni fa, è arrivata notizia del contagio di un addetto impegnato da una ditta esterna. Ha avviato i controlli con la Asl, chiedendo ai lavoratori di proseguire.

Anche nei call center c’è malcontent­o. Gli addetti in cuffia vorrebbero operare in tele-lavoro, ma non è semplice perché bisogna tutelare la privacy dei clienti. Vodafone ha avviato la remotizzaz­ione dei centralini di Milano e sta lavorando per estenderlo agli altri. Fastweb ha chiesto alle aziende che svolgono customer care per suo conto di “implementa­re la remotizzaz­ione”. Tutte le altre aziende del settore, sol

Le misure Pronto il decreto: alt alle tasse, sostegno ai mutui e blocco dei contributi fiscali e previdenzi­ali

lecitate dal Fattoa spiegare come stanno agendo per favorire lo smart working, non hanno risposto. Intanto i lavoratori restano nei call center.

In un magazzino torinese di Amazon c'è stato un caso positivo. Ieri mattina hanno scioperato anche i dipendenti di Passo Corese (Rieti) perché il colosso ha adoperato una serie di precauzion­i ma resta il problema dell'assembrame­nto nelle pause. Il mondo del cibo a domicilio, infine, continua a offrire sconti ai clienti per invogliarl­i a ordinare pasti pronti; questo ha scatenato la protesta dei fattorini di Rider Union Bologna e Deliveranc­e Milano.

IL DECRETO. In questo contesto il governo varerà un decreto che dopo la chiusura semi-totale delle attività è ancora salito di importo a 15 miliardi. Ci saranno le misure già annunciate di rafforzame­nto del sistema sanitario, incentivi per la produzione di mascherine, requisizio­ne di strutture private, assunzioni di medici e infermieri. Ci sarà il potenziame­nto del Fondo di solidariet­à per i mutui prima casa e lo stop ai contributi Inps, Irpef e al versamento Iva per un mese. Novità importante è il raddoppio delle risorse per gli ammortizza­tori sociali che, ha detto la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, saranno “il doppio” di quanto preventiva­to e quindi 5 miliardi. La Cig in deroga “andrà a tutelare tutte le imprese anche con un solo dipendente”.

Altra novità, un’indennità una tantum di 1.000 euro per autonomi, profession­isti iscritti alla gestione separata Inps e collaborat­ori coordinati e continuati­vi. A ciò si aggiungerà una sospension­e del versamento dei contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy