Paura, risse e quarantene La Rai ha preso il Covid-19
Palinsesti ribaltati, programmi sospesi e l’informazione in mano a Rainews
Bizze, litigi, tensioni e polemiche. Anche in tempi di emergenza da Coronavirus la Rai riesce a non farsi mancare nulla. Nemmeno gli ascolti che, con tutti gli italiani barricati in casa, vanno a gonfie vele. Aumento che però non è direttamente concretizzabile in un ritorno economico perché, con il virus, le aziende hanno stretto sulla pubblicità e quindi gli introiti degli spot sono in calo per tutti. Per questo alla tv di Stato avrebbero fatto assai comodo quei 40 milioni in un primo momento stanziati col decretone del governo, poi cassati. In questi giorni, intanto, tra Viale Mazzini e Saxa Rubra il caos regna sovrano, con programmi spariti e palinsesti girevoli.
PER DUE SETTIMANE, per esempio, non andrà in onda Chi l’ha visto?, che aveva ospitato di recente Pierpaolo Sileri. Il viceministro della Salute era stato anche ad Agorà, che però continua ad andare in onda. Domenica scorsa, invece, è stata cancellata Domenica in, che però tornerà questa settimana. Mentre La vita in diretta è stata allungata, con buoni ascolti. Ieri sera, invece, dopo la sospensione, è tornato Bruno Vespa. Il giornalista aveva intervistato Nicola Zingaretti e ha dovuto osservare i fatidici 14 giorni di quarantena. “Salini si è fatto dettare la linea dall’Usigrai, che da anni mi fa la guerra”, ha detto Vespa, che non ha affatto gradito lo stop. La sua assenza non si è sentita in termini di ascolti: gli speciali del Tg1 sono andati bene, compresi quelli condotti da Francesco Giorgino, che però, mercoledì scorso, è quasi venuto alle mani col suo direttore Giuseppe Carboni per divergenze sulla gestione della diretta. Dopo lo scontro, Giorgino è stato messo in una sorta di quarantena forzata.
Altra polemica è su Rainews24. Giovedì scorso, in un vertice in cui erano presenti Salini, Foa, gli uomini dellatask force sul Coronavirus e i direttori dei tre Tg principali, per razionalizzare e coordinare meglio il lavoro, si è deciso di tagliare alcune edizioni minori dei Tg: al loro posto vanno in onda le news del canale diretto da Antonio Di Bella (vicino al Pd). Cosa che, però, ha scatenato un putiferio nelle redazioni, specie al Tg1. Il timore, infatti, è che una volta perse, quelle edizioni non torneranno più indietro, restando in capo a Rainews. E qualcuno ci vede un favore al partito di Zingaretti, che così vedrebbe soddisfatto il desiderio di allungare le mani sull’informazione. “Non voglio rubare niente a nessuno, non mi voglio allargare, la decisione è stata presa insieme per gestire meglio l’emergenza”, precisa
Di Bella. Negli ultimi giorni, comunque, dal fronte 5 Stelle sta rimontando il malumore nei confronti di Salini che, a loro dire, “è diventato il tappetino della sinistra”.
NEL FRATTEMPO arriva pure un generale. Nella famosa task force per gestire l’emergenza ha fatto il suo ingresso Paolo Piccinelli, generale dei carabinieri in pensione, nonostante la Rai abbia già un capo della security, Maurizio Cenni, più un consulente, l’ex prefetto Alfonso D’Alfonso. Una mail del direttore del personale Felice Ventura, infine, sabato sera ha generato il caos: si voleva mettere in ferie forzate 270 dirigenti, tra cui i direttori di rete e testate, ma poi il provvedimento è rientrato.
La sensazione, però, è che in Viale Mazzini si navighi a vista e in ordine sparso. “Col coronavirus la Rai poteva fare il salto di qualità ed entrare nella storia, con intrattenimento, informazione e lezioni s co la s ti ch e…”, ha scritto in questi giorni Aldo Grasso. E invece, nonostante gli ascolti boom, confusione e piccole ripicche, anche personali, dominano la scena.
Note le cause
I politici contagiati, Zingaretti e Sileri, hanno provocato il deserto di oggi