CINA “CACCIATI” GIORNALISTI USA
Le schermaglie tra Stati Uniti e Cina si sono riaccese attorno al Coronavirus. Mentre ieri Trump ha difeso in un briefing alla Casa Bianca la scelta di definire “virus cinese” il Covid-19, poiché “è un termine accurato, per indicare che proviene dalla Cina”, ieri il governo di Pechino ha deciso di chiedere ai reporter con passaporto statunitense in servizio in Cina del New York Times, Wall Street Journal e Wa
shington Post, le cui credenziali media sono in scadenza entro fine 2020 di notificarlo entro 4 giorni al Dipartimento dell’Informazione del ministero degli Esteri. La decisione viene dopo che il governo statunitense ha deciso di ridurre i giornalisti cinesi in organico nei suoi media negli Usa. Sempre ieri il presidente americano ha detto di non aver appezzato le accuse cinesi che il virus potrebbe essere stato portato da soldati americani mesi fa arrivati per un torneo sportivo militare. Per quel che riguarda cronisti e reporter di tre delle maggiori testate nordamericane, entro 10 giorni dovranno restituire le credenziali in quanto non più autorizzati a continuare a lavorare come giornalisti nella Repubblica popolare, a Hong Kong e Macao. Il vicepresidente Usa Pompeo si è detto “rammaricato” per la decisione cinese: “Impedisce al mondo di sapere cosa succede veramente all’interno del Paese”.