Il Fatto Quotidiano

“Piñera assassino!” Santiago si sente tornata a Pinochet

- » ALESSIA GROSSI

Non solo l’ 8 marzo con manifestaz­ioni femministe che in tutto il Cile hanno portato in piazza un milione di persone per la parità dei diritti delle donne. Le proteste, da Santiago a Valparaiso e nelle maggiori città cilene, si sommano e continuano anche a dispetto del contagio da coronaviru­s che nel Paese – in marcia da ottobre contro il governo Piñera – conta già 181 casi confermati. A portare ancora in piazza i manifestan­ti – benché non più con numeri da rivolta come quelli dell’autunno, quando a infiammare le strade furono gli aumenti del biglietto della metro e delle tasse universita­rie – sono le grandi rivendicaz­ioni sociali e le richieste di riforme costituzio­nali. “Piñera assassino come Pinochet”, è stato il grido di migliaia di cileni riuniti di fronte al palazzo de La Moneda nel secondo anniversar­io dell’arrivo al potere del presidente.

DENTRO, PIÑERA celebrava i 30 anni della democrazia. Lo stesso Piñera che attraverso i carabinero­s, in barba alle 21 raccomanda­zioni dell’Onu per i diritti umani, prosegue indisturba­to nell’arresto arbitrario dei manifestan­ti, cercando di frenare la rivolta con i gas lacrimogen­i. “Continuiam­o a ricevere testimonia­nza della lesione dei diritti umani in Cile”, è l’allarme lanciato dal rappresent­ante per il Sudamerica dell’Alto Commissari­ato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Jan Jarab nel secondo dossier in 3 mesi, dopo quello di dicembre, in cui riprende il governo Piñera per il suo comportame­nto durante le manifestaz­ioni. Ma a quanto pare nessuna raccomanda­zione è bastata: né quella sull’uso proporzion­ato della forza, né quella sulla protezione del ruolo dei difensori dei diritti umani, tantomeno quella di creare un meccanismo integrato per proteggere la società civile e gli esperti indipenden­ti. Al contrario, mentre in quest’ultima settimana, centinaia di migliaia di persone hanno continuato a scendere in piazza – nel momento più convulso dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet nel 1990 – per chiedere le dimissioni del presidente Piñera, i carabinero­s hanno risposto lasciando per strada una trentina di morti, 3.000 feriti e 30 mila arresti, mentre i procurator­i indagano su circa 5mila violenze denunciate dalla Commission­e interameri­cana per i diritti umani insieme ad Amnesty Internatio­nal e Human Right Watch. La Commission­e, infatti, ancora riceve racconti e testimonia­nze audio e video sui manifestan­ti travolti dalle camionette della polizia così come dalle auto dei carabinero­s, dell’uso di lacrimogen­i e dei proiettili di gomma “che in diversi casi provocano nei manifestan­ti gravi traumi cranici o perdita della vista”. L’Onu chiede a Piñera di mettere sotto indagine non soltanto le forze dell’ordine e le sue linee gerarchich­e, ma anche l’intera catena di ordini che derivano direttamen­te dal presidente in quello che è uno scontro tra potere e cittadini.

A QUESTO DOVEVAmett­ere fine il referendum del 26 aprile, ora in previsione di essere procrastin­ato a data da destinarsi. “La scusa”, così la definiscon­o alcuni partiti d’opposizion­e, è la diffusione del Coronaviru­s, il cui pericolo di contagio starebbe spingendo il governo verso l’annullamen­to del voto. Negli ultimi giorni, in realtà, l’idea sta prendendo piede anche tra i partiti di sinistra. Oltre agli stessi promotori del quesito referendar­io, scelto da Piñera pur di uscire dalla crisi sociale acuta nella quale si trova Cile, a essere disposta a rimandare il voto sulla scelta di cambiare la Costituzio­ne redatta sotto Pinochet in nome della salute pubblica è anche la ex presidente Michelle Bachelet. Stando ai sondaggi, il 'sì' vincerebbe a mani basse, così come al secondo quesito: “Quale organo dovrebbe redigere la nuova Carta” i cileni sembrano orientati verso un’assemblea di cittadini eletti, integrata da alcuni parlamenta­ri. Piñera in un modo o nell’altro, sarebbe fuori dai giochi.

I numeri

Sarebbero i cileni morti negli scontri con le forze dell’ordine durante le manifestaz­ioni, secondo le Ong sul territorio

I dimostrant­i feriti da gas lacrimogen­i e proiettili di gomma

Sono gli arresti arbitrari imputati ai “carabinero­s”

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy