Il Fatto Quotidiano

Bolzano, i furbetti della bandana “antivirus”

La Provincia compra 300mila “sciarpe” preventive. Le produce un cugino dell’assessore

- » MARCO FRANCHI

La

guerra della bandana. In Alto Adige hanno tentato anche quest’arma contro il contagio: 300mila pezzi distribuit­i gratuitame­nte ai cittadini nelle edicole. Da giorni molti politici locali compaiono con la fascia intorno al collo. Ma adesso ecco arrivare la polemica: a produrre la bandana, ha raccontato il sito di informazio­ne salto.bz, sarebbe una grande impresa di cui è socio un cugino dell’assessore alla Sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann. La spesa sarebbe di 700mila euro. Immediate le critiche dal M5S in Provincia: “Non c’è nessuna evidenza che la fascia sia utile. La spesa rischia di essere inutile perché in Alto Adige tutti i cittadini hanno già una sciarpa”.

Arno Kompatcher, presidente della Provincia (Süd Tiroler Volksparte­i), taglia corto: “È solo fango sulle istituzion­i e chi le rappresent­a. Presentere­mo una denuncia”. Widmann, il diretto interessat­o, replica: “Non fate perdere tempo. C’è un’emergenza, lasciateci lavorare”.

MA PARTIAMO dall’inizio. A Bolzano i casi di coronaviru­s hanno superato quota 600 su 533mila abitanti. E, come nel resto d’Italia, mancano le attrezzatu­re per difendersi dal contagio: mascherine, tute protettive e guanti. Così la Provincia ha chiesto alle industrie locali di scendere in campo. Ieri in conferenza stampa Widmann l’ha raccontata così: “Abbiamo chiesto ad Assoimpren­ditori di indicarci imprese che potessero aiutarci”. Ne sono state individuat­e due. Sono il colosso Salewa e la TEXmarket fondata dai fratelli Heinrich e Cristoph Widmann. Salewa grazie ai suoi impianti cinesi avrebbe garantito 500mila maschere protettive FFP2 e FFP3, 400mila tute protettive e 40mila tute mediche per una spesa di 9,3 milioni.

TEXmarket invece dovrebbe fornire bandane. Ma che utilità può avere una sciarpa contro il contagio? In conferenza stampa ieri Weidmann ha risposto: “Non è mai stato detto che le bandane proteggono”. Ma allora perché distribuir­ne 700mila? “Tante cose contribuis­cono ad allontanar­e il rischio, dal lavarsi le mani al mantenere le distanze. Tutto questo insieme di misure può essere utile”. Christoph Widmann di TEXmarket ha dichiarato a Salto.bz: “Siamo stati contattati per la consegna rapida di bandane. Non capita spesso che tu possa dare un contributo importante al tuo Paese: fare tutto il possibile per soddisfare questa richiesta è stato quindi ovvio per noi”. Dalla TEXmarket si sottolinea anche che ogni bandana è stata pagata appena 2,3 euro.

D I EG O Ni c o l i n i del M5S, però, non è convinto: “Non è i l momento per fare polemiche, ma di fronte a casi come questo non è giusto stare in silenzio. Soprattutt­o perché nelle situazioni di emergenza rischiano di saltare i controlli. Ed è vergognoso comunque che vi sia carenza di altri dispositiv­i sanitari”.

Il Fattoieri ha ripetutame­nte parlato con collaborat­ori di Widmann per avere un commento, ma l’assessore alla fine ha deciso di non rispondere. TEXmarket è una grande ditta del settore con quattro stabilimen­ti e oltre milleduece­nto dipendenti. Tra i fondatori oltre ai fratelli Heinrich e Cristoph Widmann c’è il cognato Peter Stadler. Le cronache ricordano che quest’ultimo è anche protagonis­ta di una contestata operazione immobiliar­e a Riva del Garda insieme con altri nomi noti del potere economico altoatesin­o come Heinz Hager, braccio destro di René Benko, il miliardari­o austriaco che sta cambiando il volto di Bolzano con progetti immobiliar­i da oltre mezzo miliardo.

L’esborso Distribuit­e gratis, sono state pagate 700 mila euro e la loro efficacia contro il contagio è da dimostrare

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Www.giornaletr­entino.it Rimedi fatti in casa Le bandane di Bolzano
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