Bolzano, i furbetti della bandana “antivirus”
La Provincia compra 300mila “sciarpe” preventive. Le produce un cugino dell’assessore
La
guerra della bandana. In Alto Adige hanno tentato anche quest’arma contro il contagio: 300mila pezzi distribuiti gratuitamente ai cittadini nelle edicole. Da giorni molti politici locali compaiono con la fascia intorno al collo. Ma adesso ecco arrivare la polemica: a produrre la bandana, ha raccontato il sito di informazione salto.bz, sarebbe una grande impresa di cui è socio un cugino dell’assessore alla Sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann. La spesa sarebbe di 700mila euro. Immediate le critiche dal M5S in Provincia: “Non c’è nessuna evidenza che la fascia sia utile. La spesa rischia di essere inutile perché in Alto Adige tutti i cittadini hanno già una sciarpa”.
Arno Kompatcher, presidente della Provincia (Süd Tiroler Volkspartei), taglia corto: “È solo fango sulle istituzioni e chi le rappresenta. Presenteremo una denuncia”. Widmann, il diretto interessato, replica: “Non fate perdere tempo. C’è un’emergenza, lasciateci lavorare”.
MA PARTIAMO dall’inizio. A Bolzano i casi di coronavirus hanno superato quota 600 su 533mila abitanti. E, come nel resto d’Italia, mancano le attrezzature per difendersi dal contagio: mascherine, tute protettive e guanti. Così la Provincia ha chiesto alle industrie locali di scendere in campo. Ieri in conferenza stampa Widmann l’ha raccontata così: “Abbiamo chiesto ad Assoimprenditori di indicarci imprese che potessero aiutarci”. Ne sono state individuate due. Sono il colosso Salewa e la TEXmarket fondata dai fratelli Heinrich e Cristoph Widmann. Salewa grazie ai suoi impianti cinesi avrebbe garantito 500mila maschere protettive FFP2 e FFP3, 400mila tute protettive e 40mila tute mediche per una spesa di 9,3 milioni.
TEXmarket invece dovrebbe fornire bandane. Ma che utilità può avere una sciarpa contro il contagio? In conferenza stampa ieri Weidmann ha risposto: “Non è mai stato detto che le bandane proteggono”. Ma allora perché distribuirne 700mila? “Tante cose contribuiscono ad allontanare il rischio, dal lavarsi le mani al mantenere le distanze. Tutto questo insieme di misure può essere utile”. Christoph Widmann di TEXmarket ha dichiarato a Salto.bz: “Siamo stati contattati per la consegna rapida di bandane. Non capita spesso che tu possa dare un contributo importante al tuo Paese: fare tutto il possibile per soddisfare questa richiesta è stato quindi ovvio per noi”. Dalla TEXmarket si sottolinea anche che ogni bandana è stata pagata appena 2,3 euro.
D I EG O Ni c o l i n i del M5S, però, non è convinto: “Non è i l momento per fare polemiche, ma di fronte a casi come questo non è giusto stare in silenzio. Soprattutto perché nelle situazioni di emergenza rischiano di saltare i controlli. Ed è vergognoso comunque che vi sia carenza di altri dispositivi sanitari”.
Il Fattoieri ha ripetutamente parlato con collaboratori di Widmann per avere un commento, ma l’assessore alla fine ha deciso di non rispondere. TEXmarket è una grande ditta del settore con quattro stabilimenti e oltre milleduecento dipendenti. Tra i fondatori oltre ai fratelli Heinrich e Cristoph Widmann c’è il cognato Peter Stadler. Le cronache ricordano che quest’ultimo è anche protagonista di una contestata operazione immobiliare a Riva del Garda insieme con altri nomi noti del potere economico altoatesino come Heinz Hager, braccio destro di René Benko, il miliardario austriaco che sta cambiando il volto di Bolzano con progetti immobiliari da oltre mezzo miliardo.
L’esborso Distribuite gratis, sono state pagate 700 mila euro e la loro efficacia contro il contagio è da dimostrare