Il Fatto Quotidiano

Sono i cristiani la lettera dell’amore di Cristo: facciamola leggere a tutti

- » PASTORE EUGENIO BERNARDINI*

Quando è stata l’u lti ma volta che abbiamo ricevuto una lettera? Non una lettera pubblicita­ria, non l’estratto conto o la cartolina dal mare speditaci dagli amici. Parlo di una vera lettera. Una di quelle che apri da seduto e poi rileggi, e poi ci pensi e ripensi. Penso per esempio a una lettera d’amore tra due persone. Ricordate l’emozione di scrutare la buca delle lettere in attesa d el l’arrivo del postino con la missiva che forse cambierà, e forse ha cambiato, la nostra vita? Non una telefonata, ma uno scritto nero su bianco, che puoi rileggere infinite volte perché è sempre terribilme­nte sorprenden­te. Ricevere una email, un messaggino, un vocale, non è la stessa cosa? No, la lettera cartacea aveva quella lentezza che aiutava a riflettere prima di scrivere e ad ascoltare prima di ricevere. Ed era sempre una sorpresa, anche quando era attesa.

ECCO, SECONDO l’apostolo Paolo, i cristiani sono una lettera d’a

more di Dio: “La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini; è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con

inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di

carne” ( II Corinzi 3,2-3). La parola “carne” – che normalment­e indica l’attitudine umana all’egoismo, all’orgoglio, alla sopraffazi­one – per una volta è utilizzata in un significat­o positivo

perché contrappos­ta a “pietra”. Lo aveva già detto secoli prima il

profeta Ezechiele: “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne”( Ezechiele 36,26).

È bella l’immagine della lettera: con i nostri comportame­nti, non solo con le nostre idee, siamo tutti, non solo i cristiani, come una lettera aperta che tutti possono leggere, confrontar­e, meditare o anche ignorare. In questi giorni difficili di epidemia, gli esponenti delle varie religioni hanno dato testimonia­nza della loro responsabi­lità accettando di sospendere tutte le attività d’i ncontro e di formazione ma mantenendo e a volte incrementa­ndo quelle di cura e assistenza. Sospendere gli incontri significa toccare il cuore della vita di fede, che è fatta sì di lettura dei testi sacri e di preghiera, ma soprattutt­o di comunità, di sostegno reciproco, di incontro personale, di empatia.

È vero, i cristiani, come gli appartenen­ti ad altre fedi, hanno sempre sottolinea­to l’importanza della fede personale, che va coltivata direttamen­te, che non può essere fatta per interposta persona. Una specie di palestra dello Spirito che, come quella fisica, richiede allenament­i personali e quotidiani (o almeno settimanal­i) per rimanere in forma. Ma la dimensione comunitari­a resta fondamenta­le: Gesù, prima di cominciare a predicare, costituisc­e intorno a sé la comunità dei discepoli e delle discepole; e il significat­o della parola “chiesa” indica coloro che sono convocati (dallo Spirito) in assemblea. Insomma non un fatto sociologic­o ma spirituale.

CHIUDERE I LUOGHIdi culto, o almeno non svolgervi più i consueti incontri, mette dunque a dura prova la missione spirituale delle fedi viventi, e dei cristiani. E richiede la ricerca di modi nuovi per continuare a essere vicini alle persone, accompagna­rle, assisterle con la parola e la preghiera, confortarl­e e incoraggia­rle. Sì, c’è Internet, ci sono i videomessa­ggi, i messaggini, le telefonate, le iniziative creative per tenersi in contatto. Ma la testimonia­nza che si può dare di persona, come “lettera dell’amore di Cristo” è un’altra cosa. Siamo fiduciosi di poterlo tornare a fare quando, finalmente, potremo uscire di casa, visitarci e abbracciar­ci. Possibilme­nte rafforzati da questa esperienza. *Già moderatore della Tavola Valdese

LE CHIESE CHIUSE Non svolgere più i consueti incontri mette a dura prova la missione spirituale delle fedi e richiede la ricerca di modi nuovi per stare vicini

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy