Haftar prima lancia razzi su Tripoli, poi accetta la tregua
Donne uccise, bambini e civili feriti: sussulti di guerra a Tripoli e nei sobborghi della Capitale ci rammentano che la situazione in Libia non è ‘normalizzata’ e chela tregua è fragile e spesso rotta. Il generale Khalifa Haftar (nella foto) approfitta della disattenzione del mondo, concentrato sull’emergenza coronavirus, per accentuare la pressione delle sue forze sul capo del governo riconosciuto dalla comunità internazionale, Hafez al-Serraj. Tra venerdì e sabato, tre razzi sparati dalle milizie di Haftar hanno colpito il centro storico di Tripoli ferendo "una donna e una bambina", dicono il sito Libya Observer e l’account Facebook di ‘Vulcano in collera’, l’operazione di difesa della capitale. Giovedì, un bombardamento attribuito alle milizie di Haftar aveva ucciso cinque donne e fatto numerosi feriti. Razzi e obici erano caduti sui quartieri di Ain Zara e bab Ben G ha chir.L’ at tacco dell’altra notte, secondo fonti di Tripoli, è il primo sul centro storico, dove vi sono edifici d’epoca romana e ottomana. Il bombardamento della ‘città vecchia’ è un’ennesima violazione del cessate-il-fuoco: le milizie di Haftar continuano a “prendere di mira di civili, scuole e istituzioni", dicono le fonti di al- Serraj, mentre il percorso politico e diplomatico tratteggiato due mesi or sono alla conferenza di Berlino non fa passi avanti. C’è stata un’iniziativa di ‘ tregua umanitaria’ del premier al-Sarraj per l’emergenza coronavirus – in quarantena lo stesso portavoce del generale Haftar, Ahmed al-Mismari –, propugnata sia dalla missione di sostegno dell’Onu sia dagli Usa. Una nota del Dipartimento di Stato invita i leader libici a "dare priorità alla salute del popolo libico, sospendere le operazioni militari, respingere le interferenze straniere". Ieri sera, finalmente, anche il comando dell’ Esercito nazionale libico di Haftar ha fatto sapere che si "impegna a cessare i combattimenti". Quanto durerà?