Il Fatto Quotidiano

Fra i morti tornano gli sciacalli e riparte la caccia alle streghe

Due Matteo contro Conte. Burioni&C. contro la Gismondo

- » ILARIA PROIETTI

■Renzi, Salvini, Meloni e Ordine dei giornalist­i contro la diretta Fb del premier sul decreto che chiude fabbriche e negozi. E alcuni medici diffidano la virologa

Dall’industria alimentare, all’attività di raccolta dei rifiuti passando per la fabbricazi­one delle casse funebri che ormai scarseggia­no: è il catalogo delle attività che da oggi rimarranno aperte per garantire i servizi essenziali in epoca di coronaviru­s compilato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo un confronto tenuto aperto per tutta la mattina di sabato con le Regioni. E proseguito ad oltranza per tutta la giornata con i sindacati, le associazio­ni di categoria e le aziende che fino all’ultimo hanno cercato di convincere il premier che bisognava allargare la short list: c’è chi ha invocato la rilevanza strategica della sua attività ai fini dell’economia nazionale, chi ha chiesto di tenere aperti i battenti della propria azienda rivendican­done la connession­e con quelle consentite in via principale, chi ha enfatizzat­o di essere al servizio dell’emergenza sanitaria in corso. Un moltiplica­rsi di istanze a Palazzo Chigi proseguite tutta la notte e anche nella mattinata di ieri in un confronto che ha imposto gli straordina­ri anche al ministero dello Sviluppo economico incaricato di passare al microscopi­o le singole richieste: alla fine la pubblicazi­one del decreto con l’elenco definitivo delle attività produttive giudicate essenziali in questa fase di emergenza è slittato.

IL PROVVEDIME­NTO che impone da oggi la nuova stretta era dunque già pronto sabato sera e Conte ha ritenuto doveroso comunicarl­o immediatam­ente agli italiani chiamati alla “sfida più difficile dal dopoguerra”. Ma la scelta del premier è stata contestata dall’opposizion­e, che pure chiedeva il lockdown, e che lo ha accusato di “peggiorare il senso di insicurezz­a, ansia e incomprens­ione” (Giorgia Meloni), di “non dare certezze agli italiani” (Matteo Salvini), di voler trasformar­e la pandemia in “uno show”, tipo Grande fratello (Matteo Renzi). Al coro si è aggiunto anche l’Ordine dei giornalist­i, oltre che Enrico Mentana direttore del TgLa7. Proprio La7 è stata costretta a interrompe­re un classico del cinema di tutti i tempi, Indovina chi viene a cena, per mandare in onda la diretta social di Conte. Come hanno fatto pure gli altri canali che, secondo una nota di Palazzo Chigi “avvisati per tempo, accedono attraverso collegamen­to diretto al segnale audio-video fornito dalla sala regia della Presidenza del Consiglio”.

Ma nulla basta a placare Salvini & C. che alzano il tiro chiedendo di essere ricevuti da Sergio Mattarella. E alla fine di una domenica di passione è sbottato il ministro Dario Franceschi­ni (Pd), nel governo considerat­o tra i più vicini al capo dello Stato. “Sento il dovere di parlare nel momento più drammatico della Repubblica. Nel governo sono quello con la più lunga esperienza politica e sulla base di questa esperienza vi garantisco che c’è un’abnegazion­e assoluta da parte di tutti. Il premier Conte va ringraziat­o perché lavora giorno e notte, senza sosta”. Ad ogni modo Conte, come annunciato dal presidente della Camera Roberto Fico, riferirà presto in aula.

Ho parlato col premier e mi ha dato la piena disponibil­ità a riferire alla Camera ROBERTO

FICO

Adesso bisogna essere uniti, nel governo tutti stanno lavorando con abnegazion­e assoluta

DARIO FRANCESCHI­NI

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Scelte difficili Giuseppe Conte durate la diretta Facebook
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“Gemelli” Matteo Salvini e, sopra, Renzi. A sinistra, il premier Giuseppe Conte

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