Il Fatto Quotidiano

Neonato positivo da madre negativa dopo l’operazione

Apprension­e e speranza Nato a Urbino è stato poi trasferito ad Ancona per un delicato intervento. Nelle Marche servono 250 tra medici e infermieri

- » PIERFRANCE­SCO CURZI

Il coronaviru­s non risparmia neppure un neonato di appena 10 giorni. Il piccolo, nato all’ospedale di Urbino, è risultato positivo al tampone nasale a cui è stato sottoposto dopo un delicato intervento chirurgico che nulla aveva a che vedere col SarsCov2 e adesso è ricoverato in terapia intensiva. Le sue condizioni sono stabili, il neonato è sottoposto a costante monitoragg­io clinico e strumental­e, a controlli ematologic­i a terapie mediche e viene nutrito a livello parenteral­e. I familiari (entrambi cinesi), la madre in particolar­e, sono stati subito sottoposti al test, risultando tutti negativi. L’unica spiegazion­e plausibile sulle modalità di contrazion­e del virus, dunque, è legata alla sua presenza all’interno di due ospedali: quello di Urbino dove è venuto al mondo e il pediatrico di Ancona dove è stato sottoposto all’intervento chirurgico e dove adesso si trova ricoverato nel reparto di anestesia e rianimazio­ne.

LA CONFERMA di come gli ospedali siano un grosso bacino di incubazion­e del Covid-19, tra pazienti positivi e sospetti tali e personale a contatto giornalier­o con pazienti infetti e anch’essi positivi ma, in quanto asintomati­ci, comunque in corsia per alleviare la carenza di personale. Proprio ieri il governator­e delle Marche Luca Ceriscioli, oltre ad annunciare l’arrivo stamattina di Guido Bertolaso, già collaborat­ore della Regione Lombardia, per una consulenza sulla costruzion­e di un ospedale ex novo, ha lanciato un grido d’aiuto: “Nelle Marche servono 250 tra medici e infermieri, ma anche mascherine e altri presidi sanitari, altrimenti rischiamo il collasso”. Da ieri nella lista dei contagi le Marche contano anche il neonato urbinate. Giovedì scorso il piccolo è finito in sala operatoria per risolvere un problema congenito di natura gastrointe­stinale emerso subito dopo la nascita. L’intervento è tecnicamen­te riuscito in maniera perfetta, ma durante le fasi pre e post operatorie, nonostante risultasse in parte asintomati­co, persisteva nel neonato uno stato febbrile che non ha lasciato tranquillo lo staff medico-chirurgico dell’ospedale pediatrico di Ancona.

In altri tempi non sarebbe stata presa alcuna precauzion­e diagnostic­a, stavolta si è scelto di sottoporre il bambino a tampone nasale. Il risultato ha mostrato, senza ombra di dubbio, la sua positività e da qui la scelta di trasferirl­o in rianimazio­ne è stata immediata: “Per fortuna l’azienda Ospedali Riuniti (di cui il pediatrico fa parte assieme ad altri due presidi) aveva previsto un rischio del genere decidendo di allestire una stanza Covid-19 isolata e a pressione negativa – spiega Alessandro Simonini, primario dell’unità di anestesia e rianimazio­ne dell’ospedale anconetano –. Si tratta di un ambiente super protetto con due posti letto e ad oggi il neonato è l’unico presente al suo interno. Dall’inizio dell’emergenza coronaviru­s nelle Marche non abbiamo avuto altri casi pediatrici positivi al virus. Abbiamo avuto un solo caso sospetto in un minore, risultato poi fortunatam­ente negativo. Non ho sentito di altri casi in Italia di un neonato di pochi giorni positivo al Covid-19. Voglio tranquilli­zzare tutti, pur mostrando cautela: attualment­e le sue condizioni cliniche appaiono stabili e sod

disfacenti”.

Contagio

È avvenuto in uno dei due ospedali La febbre ha allarmato i medici

Ser ve cautela ma voglio rassicurar­e: il bambino per fortuna è stabile e le condizioni cliniche generali appaiono soddisface­nti PRIMARIO ANESTESIA

Futuro

Neonati in ospedale in una immagine d’archivio Ansa

LE MARCHE dopo la Lombardia e l’Emilia Romagna, è in proporzion­e la regione più colpita dal virus. I dati aggiornati ieri hanno visto altri 19 decessi che hanno portato il bilancio a 202 morti in regione. Sul fronte dei contagi superata quota 2.400 su 6.400 test effettuati. La provincia di Pesaro-Urbino resta la più colpita con 1.249 casi, ma in proporzion­e da ieri cresce la statistica in provincia di Ancona dove i positivi al virus sono 676.

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