Stop alla produzione Ecco la mappa delle chiusure
Quasi tutti i costruttori del Vecchio Continente fermano le catene di montaggio La filiera della componentistica è in crisi. Crescono i contagi in alcune fabbriche
L’Europa dei fabbricanti d’auto va in letargo da Coronavirus: la chiusura interessa praticamente tutti i costruttori e fornitori. Fca ha già disposto lo stop, fino al 27 marzo ( salvo proroghe), della maggior parte dei propri stabilimenti, dislocati a Melfi, Pomigliano, Cassino, Mirafiori, Grugliasco e Modena. All’elenco degli impianti fermi si aggiungono le fabbriche di Kragujevac (Serbia) e di Tychy (Polonia). Catene di montaggio bloccate pure a Maranello, dove la Ferrari ha programmato uno stop dei lavori fino al prossimo 27 marzo: la causa è da attribuirsi all’a pp ro vv ig io namento della componentistica, divenuto problematico. Sicché, gli operai incrociano le braccia, mentre gli impiegati ricorreranno allo smart
working . Situazione simile per la concorrenza: Lamborghini (di proprietà del gruppo Volkswagen), chiude fino al 25 marzo.
FRA I FORNITORI DI FCA
figurano Marelli e Brembo. Il primo (maggior produttore nazionale di componentistica per auto) ha sospeso tutte le attività produttive negli stabilimenti italiani attivando la cassa integrazione speciale. Brembo, leader mondiale della produzione di impianti frenanti, ha deciso di bloccare i lavori sino al prossimo 29 marzo.
Il Gruppo Bmw ha chiuso tutti i suoi dodice stabilimenti europei fino al 19 aprile prossimo, ultimo giorno di vacanze pasquali in Germania. Il gruppo Volkswagen, invece, fermerà la produzione dei suoi impianti in Europa almeno per due settimane (così come la Daimler, proprietaria di Mercedes), salvo rinvii.
Una decisione che l’ad di Vw group, Herbert Diess, attribuisce alle interruzioni delle catene delle forniture e al significativo peggioramento della domanda di mercato, che potrebbe comportare “sfide sconosciute sia da un punto di vista operativo che finanziario”.
Il gruppo Vw, peraltro, è stato già costretto a chiudere gli stabilimenti della Ducati e altri impianti tra il Portogallo ( Setubal), la Slovacchia ( Bratislava) e la Spagna (Martorell e Pamplona), pure in ottemperanza alle disposizioni delle autorità locali. Motivazioni analoghe per il gruppo Psa, che presto convolerà a nozze con Fca: tutti i siti di assemblaggio sparsi nel vecchio continente saranno chiusi fino al 27 marzo.
COLPA, secondo l’ad Carlos Tavares e l’unità di crisi istituita dal costruttore, anche della crescita dei contagi in alcune fabbriche. Giù le saracinesche in casa Renault e, oltremanica, in Jaguar Land Rover. Oltre a quelli nazionali, anche i costruttori esteri hanno gettato la spugna: dallo scorso 18 marzo Toyota ha sospeso la produzione di veicoli, motori e trasmissioni negli stabilimenti europei, fino a nuovo avviso. Congelate, infine, le attività Ford, Kia, Hyundai e Nissan.