Il Fatto Quotidiano

CARO TULLIO, I TEDESCHI TUTTI NAZISTI? NO, TI PREGO

- » STEFANO DISEGNI

Caro Tullio Solenghi, Zorro gay (o meglio “Zovvo”), RAI2, fu orgoglio. Io scrivevo, tu zovveggiav­i e non si stava seri un nanosecond­o. Un mio libro recitato da te è nel mio Palmares. Prima che te lo dicano altri te lo dico io che ti voglio bene: ne hai dette di stronzate. Rabbia per la spilorceri­a, certo. Anch’io, europeista convinto, mi chiedo a che serva l’Europa se Germania e Olanda non sborsano. Ma dire che i tedeschi sono tutti nazisti, ringhiare che ancora oggi si sentono superiori, “ariani come diceva il criminale coi baffetti “(tutti? Pure Einstein? E Brecht? E Rosa Luxembourg che ci ha lasciato la pelle? E i miei amici Rolf, Thomas, Silke così gentili?) è una misera performanc­e, perfetta per coglioni sbavatori d’odio su tastiera.

Quanto agli italiani “empatici e umani”, di cui sei fiero, ti ricordo il generale Graziani (uno che gasava popoli e bombardava la Croce Rossa) e i bravi fascisti che segnalavan­o le case degli ebrei. Via sragionand­o (ma avevi bevuto?) hai esultato “Saremo pure mafiosi, come dicono i tedeschi…”. Tullio, che in Italia vivono e prosperano i mafiosi non lo dicono i tedeschi. Lo dicono, anzi lo dicevano, i magistrati morti ammazzati, fratello del Presidente compreso.

Sul Paziente Zero tedesco responsabi­le della pandemia (nazista pure lui, l’ha fatto apposta) sorvolo, come detto ti voglio bene. Tullio, non c’è di peggio che generalizz­are. I tedeschi nazisti, gli italiani mafiosi, gli ebrei strozzini e i genovesi tirchi (sì, pure te!). La generalizz­azione è una stupida bestia, produce odio per sentito dire (magari da uno famoso come te) e chi approfondi­sce è nemico, anzi, peggio, un intellettu­ale.

Sono un amico vero, di quelli che a volte ti mandano affanculo, ma continuano a volerti bene. Continuo a volerti bene, spero tu faccia altrettant­o.

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