Gli italiani in casa seguono i siti meteo (ma per l’estate)
Indifferenti alle regole della quarantena, untori senza scrupoli, smaniosi di tornare in strada? A guardare il nostro popolo da una prospettiva molto peculiare non sembra proprio che sia così. Infatti, stando ai dati del sito ilMeteo.it, pare che gli italiani – frequentatori compulsivi di siti meteo – abbiano spostato le loro ricerche su sole e nubi ben dopo Pasqua, a dimostrazione di una rassegnazione- accettazione senz’a lt r o positiva. Intendiamoci: i cittadini del Bel Paese non hanno perso la loro abitudine-dipendenza a cliccare ansiosamente sulle previsioni del tempo, pur se chiusi in casa. Nel mese di marzo, rispetto a quello del 2019, c’è stato un aumento di lettura di notizie con previsioni a lungo periodo del 54%. E sempre le prime tre settimane di marzo hanno visto un raddoppio di fruizione rispetto alle prime tre di febbraio. Ma appunto: le ricerche degli italiani, notano gli esperti del noto sito meteo, sono tutte di medio o lungo periodo, tanto che anche sulla pagina Facebook del sito le interazioni sulle previsioni a medio-lungo termine appaiono dieci volte superiori rispetto a quelle a breve-medio termine. Insomma, si punta tutto sull’estate – tema commentatissimo – sperando che sia magari un po’ prima della discussa e fatidica data del 31 luglio, ma comunque ben dopo Pasqua (e infatti le ricerche meteo per questo periodo sono calate del 70%). Non solo. Il coronavirus ha reso gli italiani – un vero miracolo – persino più attenti alla questione climatica. Certo, si conta sul cambio di clima non solo per mettersi in short ma anche perché, anche se gli esperti frenano sul legame, tutto sommato si scommette sul fatto che il caldo umido possa stroncarlo.
“NON C'È DUBBIO che l'interesse sul tema dei cambiamenti climatici stia aumentando esponenzialmente negli ultimi anni”, spiega Andrea Garbinato, coordinatore de ilMeteo.it. “Tuttavia, appare chiaro che in questo momento di fragilità, anche psicologica, ogni argomento che possa in qualche modo interfacciarsi con l'epidemia diventa non solo interessante, ma direi quasi imprescindibile”. Ma potremo sperare in un’estate relativamente serena o dovremo pagare l’eventuale scomparsa del virus con un caldo torrido? “Le proiezioni, basate su modelli matematici con parametri ben precisi e conosciuti, almeno allo stato attuale fanno pensare ad una stagione con temperature sopra le medie di circa 1/1,5 gradi”, continua Garbinato. “Si tratta, peraltro, di dati purtroppo in linea con il trend delle ultime stagioni, a causa soprattutto di una presenza sempre più costante, alle nostre latitudini, dell'anticiclone africano. Insomma, tutto ci fa pensare che la prossima estate possa essere ancora molto calda, ma non parlerei affatto di crisi climatica, tanto meno in contrapposizione alla crisi sanitaria che purtroppo stiamo vivendo. Potremo fare delle vacanze sicuramente serene, anzi, se riusciremo a superare questa difficile situazione potranno probabilmente essere le vacanze migliori di sempre”.
Il Coronavirus è “un’influenzetta”, “il gruppo di rischio è per le persone sopra i 60 anni”, l’emergenza “in breve passerà”: ci siamo già occupati del più grosso esperto mondiale di Covid19 la scorsa settimana, ma negli ultimi giorni gli studi del professor Bolsonaro sono stati aggiornati e, per amor di conoscenza, si è reso necessario rifare il punto. La prova provata della più inconfutabile evidenza scientifica, il professore la delega direttamente alla propria persona: “Nel mio caso, data la mia storia atletica, se dovessi essere infettato la cosa non mi preoccuperebbe. Per me non sarebbe niente più che un’influenzetta o un raffreddore”. Di Jair Messias Bolsonaro non stupisce il negazionismo su scienza e ambiente a cui c’ha abituati da tempo, ma è notevole invece la strategia dello scaricabarile: “Ci sono autorità statali e municipali che devono abbandonare le politiche della terra bruciata come il divieto di trasporto, chiusura di attività commerciali e confinamento di massa”, ha sentenziato l’atleta ininfettabile. Sottotesto? Io dico che è necessario riaprire tutto e tornare alla normalità, sindaci e governatori sono andati in ciampanelle e stanno chiudendo scuole, esercizi commerciali e confinando le persone in casa: se l’economia collassa di chi è la colpa? Hai capito Jair... Ma il suo segreto è chiaro: “Mens sana in corpore sano”.
Sono tante le voci mediche che abbiamo sentito in queste settimane, ma le parole di Mario Riccio, anestesista e rianimatore all’ospedale di Casalmaggiore (Cremona), vanno oltre il dolore e la responsabilità. Sono una vera e propria chiamata etica a chi è obbligato a compiere la più dolorosa delle scelte: “Le risorse per tutti non ci sono, pertanto noi anestesisti e rianimatori siamo chiamati a decidere a chi dare una chance di sopravvivenza, intubando il paziente, e a chi no. Siamo in un campo di battaglia: alcuni soldati vengono abbandonati, sedati sul campo e lasciati morire. Molti dottori hanno scoperto che non è solo la capacità di fare diagnosi e dare terapie a fare un buon medico, ma anche le scelte etiche”. Mario Riccio è anche il medico che nel 2006 ha accompagnato alla morte Piergiorgio Welby: la capacità di rimanere lucidi nella distinzione tra il bene e il male, quando il confine tra la vita e la morte si assottiglia, è un patrimonio morale inestimabile. Specie nell’emergenza.
CORPO D’ATLETA E TESTA DI LEGNO.
L’ETICA DELLA SCELTA.
PIÙ DRAGHI MENO LAGARDE.
“Whatever”, ma proprio “whatever it takes”. Mentre in molti lo chiamano in ballo come ipotetico leader di un governo d’unità nazionale, spauracchio da agitare per spaventare il governo Conte, Mario Draghi fa Mario Draghi, mostrando come spessore e autorevolezza non spariscano col decadere di una nomina: “La sfida che fronteggiamo è come agire con forza sufficiente da evitare che la prossima recessione si trasformi in una prolungata depressione. Dobbiamo aumentare e di molto il debito pubblico. Le perdite che subirà il settore privato, e i debiti che questo contrarrà per farvi fronte, dovranno prima o poi essere assorbiti, del tutto o in parte, dal bilancio dei governi”. Poche chiacchiere.